Siria: Save the Children, campi al collasso in Giordania. 3.300 nuovi arrivi di rifugiati ogni giorno a Za’atari, i due terzi dei profughi sono bambini
Il campo rifugiati di Za’atari, che si trova in Giordania nella zona di confine e ospita migliaia di famiglie in fuga dai sanguinosi combattimenti in Siria, è al collasso. Il flusso di rifugiati che attraversano il confine è cresciuto rapidamente negli ultimi giorni, con una media di arrivi di 3.300 persone al giorno nell’ultimo periodo, mettendo sotto pressione le autorità che non riescono più a far fronte anche ai minimi bisogni di chi arriva in preda alla disperazione e stremato da una fuga drammatica.
Si stima che solo nell’ultima settimana circa 30.000 persone abbiano abbandonato la Siria fuggendo attraverso il confine verso il Libano, la Giordania, la Turchia e l’Iraq. Le strutture del campo di Za’atari, dove opera anche Save the Children, erano predisposte inizialmente per ospitare 500 persone ma oggi ne accolgono 20.000 di cui i 2/3 sono bambini. La mancanza di fondi per operare un’accoglienza adeguata ha rallentato la registrazione e la distribuzione degli aiuti, lasciando molti di loro senza cibo sufficiente e senza la necessaria assistenza medica.
“Le famiglie sono fuggite dalla Siria sperando di trovare aiuto in Giordania, ma a causa della carenza di fondi il cibo è insufficiente e i servizi sono precari. Il 65% dei rifugiati arrivati dal confine sono bambini, e temiamo che le condizioni nel campo già drammatiche possano peggiorare ulteriormente,” ha dichiarato Ibrahim Younis, Coordinatore dell’intervento di Save the Children per l’emergenza in Siria.
“Le previsioni delle Nazioni Unite, che si aspettavano 200.000 rifugiati entro la fine dell’anno, sono invece già state raggiunte e superate, mentre il piano di aiuti necessari è stato finanziato ad oggi soltanto per il 33%. E’ fondamentale che la comunità internazionale nel suo insieme, ma anche ciascuno di noi, dia subito il proprio contributo per il sostegno dei profughi siriani, prima che la situazione possa precipitare ulteriormente sotto la spinta delle tante famiglie in continuo arrivo dal confine” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Inoltre è necessario essere pronti per portare un massiccio aiuto alla popolazione siriana non appena sarà possibile entrare nel paese e per questo chiediamo l’aiuto di tutti”.
Save the Children sta lavorando in Giordania e in Libano, dove è presente con la distribuzione di aiuti e interventi di protezione e assistenza ai bambini e alle loro famiglie. L’organizzazione ha distribuito alle famiglie rifugiate vestiti, kit igienici e per il parto, coperte e voucher per l'acquisto di cibo, e fornendo, in alcune aree, assistenza medica attraverso cliniche mobili. Inoltre l’organizzazione ha allestito 12 Spazi a Misura di Bambino nel campo di Za’atari che si sommano ai 14 realizzati nei campi profughi del Libano settentrionale e nella valle di Baak, nei quali i bambini possono svolgere attività ludico-educative che li aiutino a superare il trauma subito con il supporto di personale specializzato.
A questo si aggiungono i programmi promossi da Save the Children per l'inserimento del maggior numero possibile di bambini rifugiati in attività scolastiche ed educative locali del Libano e della Giordania, con la risistemazione e l'adeguamento in alcuni casi delle strutture scolastiche esistenti e la fornitura di materiali scolastici.
Ora è indispensabile e urgente moltiplicare gli sforzi per poter intensificare ed estendere subito l'intervento umanitario in previsione di un afflusso ancora più intenso di rifugiati, e prima che l'arrivo dell'inverno porti in poche settimane temperature rigide e gelo in tutta l'area, con enormi rischi per la salute e la sopravvivenza dei bambini e delle loro famiglie presenti nei campi.
Per sostenere le attività di Save the Children per l’emergenza Siria clicca qui
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06 48070081-71-23
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
Si stima che solo nell’ultima settimana circa 30.000 persone abbiano abbandonato la Siria fuggendo attraverso il confine verso il Libano, la Giordania, la Turchia e l’Iraq. Le strutture del campo di Za’atari, dove opera anche Save the Children, erano predisposte inizialmente per ospitare 500 persone ma oggi ne accolgono 20.000 di cui i 2/3 sono bambini. La mancanza di fondi per operare un’accoglienza adeguata ha rallentato la registrazione e la distribuzione degli aiuti, lasciando molti di loro senza cibo sufficiente e senza la necessaria assistenza medica.
“Le famiglie sono fuggite dalla Siria sperando di trovare aiuto in Giordania, ma a causa della carenza di fondi il cibo è insufficiente e i servizi sono precari. Il 65% dei rifugiati arrivati dal confine sono bambini, e temiamo che le condizioni nel campo già drammatiche possano peggiorare ulteriormente,” ha dichiarato Ibrahim Younis, Coordinatore dell’intervento di Save the Children per l’emergenza in Siria.
“Le previsioni delle Nazioni Unite, che si aspettavano 200.000 rifugiati entro la fine dell’anno, sono invece già state raggiunte e superate, mentre il piano di aiuti necessari è stato finanziato ad oggi soltanto per il 33%. E’ fondamentale che la comunità internazionale nel suo insieme, ma anche ciascuno di noi, dia subito il proprio contributo per il sostegno dei profughi siriani, prima che la situazione possa precipitare ulteriormente sotto la spinta delle tante famiglie in continuo arrivo dal confine” ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. “Inoltre è necessario essere pronti per portare un massiccio aiuto alla popolazione siriana non appena sarà possibile entrare nel paese e per questo chiediamo l’aiuto di tutti”.
Save the Children sta lavorando in Giordania e in Libano, dove è presente con la distribuzione di aiuti e interventi di protezione e assistenza ai bambini e alle loro famiglie. L’organizzazione ha distribuito alle famiglie rifugiate vestiti, kit igienici e per il parto, coperte e voucher per l'acquisto di cibo, e fornendo, in alcune aree, assistenza medica attraverso cliniche mobili. Inoltre l’organizzazione ha allestito 12 Spazi a Misura di Bambino nel campo di Za’atari che si sommano ai 14 realizzati nei campi profughi del Libano settentrionale e nella valle di Baak, nei quali i bambini possono svolgere attività ludico-educative che li aiutino a superare il trauma subito con il supporto di personale specializzato.
A questo si aggiungono i programmi promossi da Save the Children per l'inserimento del maggior numero possibile di bambini rifugiati in attività scolastiche ed educative locali del Libano e della Giordania, con la risistemazione e l'adeguamento in alcuni casi delle strutture scolastiche esistenti e la fornitura di materiali scolastici.
Ora è indispensabile e urgente moltiplicare gli sforzi per poter intensificare ed estendere subito l'intervento umanitario in previsione di un afflusso ancora più intenso di rifugiati, e prima che l'arrivo dell'inverno porti in poche settimane temperature rigide e gelo in tutta l'area, con enormi rischi per la salute e la sopravvivenza dei bambini e delle loro famiglie presenti nei campi.
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