Carestia: le 10 cose da sapere

Si solleva la questione sulla carestia solo quando una crisi alimentare raggiunge uno stadio di calamità, solitamente a causa di molteplici fattori.

È una condizione rara, ma quando si verifica significa che c'è un'estrema carenza di cibo e che bambine, bambini e adulti di in un'area definita stentano a sopravvivere. Ecco 10 cose da sapere su come e quando viene dichiarata una carestia e se esistono modi per contrastarla.

1. Che cos'è la carestia? 

La carestia è la fase più grave del sistema di monitoraggio dell'insicurezza alimentare delle Nazioni Unite. Istituito nel 2004, è diventato lo standard globale per la classificazione dell'insicurezza alimentare acuta. Il sistema di Classificazione Integrata delle Fasi della Sicurezza Alimentare (IPC) utilizza una serie di strumenti standardizzati per fornire una "moneta comune" per identificare la gravità dell'insicurezza alimentare, concentrandosi sull'intensità piuttosto che sulla grandezza.

Il punto di partenza della scala IPC è la fase 1, fase minimale/nulla, per arrivare alla fase 5, carestia/catastrofe

2. Quali condizioni devono essere soddisfatte per dichiarare una carestia?

La condizione di carestia viene assegnata quando un'area definita ha almeno il 20% delle famiglie che devono affrontare una mancanza estrema di cibo, almeno il 30% delle bambine e dei bambini che soffrono la malnutrizione acuta e 2 persone su 10.000 che muoiono ogni giorno per fame o per fattori combinati, quali malnutrizione e malattie.

3. Qual è lo scopo della scala IPC?

L'obiettivo principale è quello di generare le informazioni utili ai decision-maker per attivare azioni necessarie a prevenire un ulteriore peggioramento delle crisi di fame e salvare più vite umane possibili. Il sistema di classificazione IPC, fornisce un'analisi dell'insicurezza alimentare e della malnutrizione acuta basata sull'evidenza empirica, per disporre le risposte all'emergenza, le politiche e la programmazione a medio e lungo termine.

4. Chi decide quando dichiarare una carestia?

La dichiarazione avviene dalle diverse parti, principalmente il governo del Paese colpito e le varie agenzie delle Nazioni Unite. Oltre alle informazioni fornite dalla scala IPC, viene aggiunta un'analisi della "Rete dei sistemi di allerta precoce sulla carestia" (FEWSNET)*. La decisione di dichiarare la carestia è altamente politica e ci sono molti casi in cui la soglia per dichiarare la carestia è stata raggiunta senza una dichiarazione formale.

5. Dichiarare una carestia impone un'azione?

No. Di fatti la dichiarazione di carestia serve a focalizzare l'attenzione globale sul reale problema e non comporta obblighi vincolanti per le Nazioni Unite o per gli Stati membri.

6. Quando è stata dichiarata l'ultima carestia?

Nel febbraio 2017 è stata dichiarata la carestia in alcune zone del Sud Sudan, dovequasi 80.000 persone si sono trovate nella fase 5 della scala IPC, ovvero in condizioni di carestia. Un altro milione di persone è stato classificato come in fase di emergenza (IPC-4). A questo, si sono aggiunti tre anni di guerra civile che hanno devastato i mezzi di sussistenza, insieme ad una crisi economica con un incremento dei prezzi alimentari.

7. È stata già dichiarata la carestia in Somalia?

Nel 2011 è stata dichiarata una carestia in alcune zone della Somalia meridionale, quando 490.000 persone stavano vivendo livelli catastrofici di insicurezza alimentare acuta a causa del conflitto, della siccità e degli alti prezzi dei generi alimentari. Circa 260.000 persone sono morte, oltre la metà delle quali erano bambini di età inferiore ai 5 anni. Nel 2017, invece, una rapida azione di contrasto ha permesso di evitare una siccità in Somalia.

8. Quali azioni si possono intraprendere per evitare una carestia?

Ci sono quattro aree chiavefondamentali per evitare la carestia: 

  • 1. Allarme e azione tempestivi,
  • 2. Risposta coordinata a livello internazionale,
  • 3. Accesso umanitario completo e privo di barriere,
  • 4. Cessazione dei conflitti. 

Questi fattori sono necessari per garantire che cibo, agricoltura, supporto al bestiame, acqua, servizi igienici e sanitari, salute e nutrizione raggiungano anche le comunità più vulnerabili. Un totale accesso umanitario e senza ostacoli è essenziale per stabilire le operazioni e spostare beni e operatori dove sono più necessari. 

Se da un lato è fondamentale intervenire nel breve periodo per salvare vite umane, dall'altro l'attenzione a lungo termine deve essere rivolta ai fattori alla base della fame, della malnutrizione e dell'insicurezza alimentare, comprendendo anche conflitti e cambiamenti climatici. È necessario costruire resilienza dei mezzi di sostentamento delle famiglie, dei mercati e dei sistemi alimentari, ma la sfida più urgente è per i governi che devono attuare piani nutrizionali stimati per il lungo termine.

9. Perché i bambini sono più colpiti rispetto agli adulti?

Le bambine e i bambini che devono sopportare la malnutrizione a causa della fame sono molto più suscettibili a malattie e disturbi come dissenteria, diarrea, colera, malaria e polmonite. Senza cibo nutriente e senza la capacità di assorbire le giuste sostanze nutritive a causa di malattie, le bambine e i bambini sotto i cinque anni sono ad alto rischio di malnutrizione acuta. Le conseguenze di questa situazione possono portare alla morte, oppure, se la bambina o il bambino sopravvive, potrebbero causare un arresto della crescita ostacolando lo sviluppo mentale e fisico.

Inoltre, se l’intera famiglia vive in carestia, è più probabile che si arrivi a prendere decisioni drastiche per il futuro dei più piccoli, come matrimonio precoci per ottenere cibo o denaro, o l'abbandono scolastico definitivo per lavorare.

10. Perché l'uso del termine carestia è così controverso?

La carestia ha prerogative sia umane che politiche. Per le persone, distrugge i mezzi di sussistenza, causando carenze di cibo pericolose per la vita, aumenta la malnutrizione grave, le epidemie di malattie e le morti in eccesso.

Per le organizzazioni umanitarie, la carestia è il risultato del fallimento della prevenzione e della risposta. Per i governi, può essere politicamente controversa in quanto può indicare un fallimento della governance e l'incapacità di fornire protezione base alle persone.

Insieme possiamo cambiare il corso di questa crisi globale. Nessun bambino dovrebbe morire di fame. 


Continua ad approfondire l'argomento:

*FEWSNET è stata istituita dal governo statunitense nel 1985 per raccogliere e analizzare i dati provenienti da varie fonti dopo le devastanti carestie in Africa orientale e occidentale, tra cui la morte di circa 1 milione di persone in Etiopia nel 1984.

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