Sud Sudan: almeno 75 persone uccise, tra cui tre bambini, durante le violenze ad Abyei

In due settimane di brutali violenze nell'Area amministrativa speciale di Abyei, sono state uccise almeno 75 persone, tra cui tre bambini, e ci sono 2.200 sfollati [1] ma il numero reale delle vittime potrebbe essere molto più alto. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. 

Gli operatori di Save the Children stanno assistendo a un pericoloso picco di violenza, che sta costringendo molte persone ad abbandonare le proprie case e compromette la sicurezza e il benessere di bambine, bambini e donne innocenti. La violenza non solo ha ostacolato la capacità dell’Organizzazione di raggiungere chi ne ha bisogno, ma ha anche generato nelle famiglie una condizione di paura e incertezza, che rendono loro difficile l’accesso ai servizi essenziali.

Il primo grande attacco si è verificato il 27 gennaio e ha provocato la morte di 52 persone [2], causato decine di feriti, rapimenti, incendi di villaggi e furti di bestiame. Da quel giorno, altri attacchi sporadici hanno rallentato o tagliato fuori dagli aiuti umanitari le comunità colpite, con episodi di saccheggio di forniture sanitarie e di cibo salvavita per i bambini nella struttura sanitaria di Rumamer. L'ultimo attacco, domenica, ha provocato la morte di almeno 23 civili [3], tra cui tre bambini e quattro donne, e ferito altre 18 persone, tra cui due bambini, secondo il governo dell'Area amministrativa speciale di Abyei e i rapporti delle Nazioni Unite.

"È stato un momento molto difficile per i bambini e le loro famiglie ad Abyei. Nessun bambino dovrebbe mai essere attaccato o ucciso. Chi è sopravvissuto ma è stato ferito, dovrà convivere con cicatrici fisiche e psicologiche per il resto della sua vita”, ha dichiarato Jib Pornpun Rabiltossaporn, Direttore di Save the Children in Sud Sudan. "Facciamo appello al governo, alla Forza di Sicurezza delle Nazioni Unite per Abyei (UNISFA) e a tutti gli attori chiave affinché agiscano prontamente e collettivamente per proteggere i civili e riportare la pace. Questa situazione di instabilità richiede un'azione collettiva per garantire la sicurezza e la protezione delle comunità colpite, in particolare dei bambini vulnerabili che subiscono il peso maggiore della violenza e dello sfollamento".

Save the Children sta attuando un progetto integrato di assistenza sanitaria di base e nutrizione nell'area amministrativa di Abyei con il finanziamento dell'Unione Europea, che ha l’obiettivo di fornire assistenza sanitaria primaria e aiuti salvavita gratuiti, servizi di salute mentale, supporto psicosociale e contrasto alla violenza di genere, rivolgendosi ad una popolazione di circa 123.648 persone. L’Organizzazione sta anche lavorando per rafforzare la capacità del sistema sanitario locale di prevenire, individuare e rispondere ai focolai di malattie endemiche comuni, contribuendo a ridurre i casi di malattie tra i bambini sotto i 5 anni, come la diarrea, la malaria e la polmonite, e sostiene l’istruzione per le ragazze e i ragazzi colpiti dalla crisi nell'ambito del fondo globale Education Cannot Wait (ECW).

Save the Children lavora dal 1991 con e per i bambini, le famiglie e le comunità del Sud Sudan. Nel 2023, l’Organizzazione ha raggiunto oltre 1,9 milioni di persone nel Paese, tra cui oltre 1,1 milioni di bambine e bambini, con una programmazione incentrata sulla protezione dell'infanzia, l'accesso a un'istruzione di qualità, il sostegno alla salute e alla nutrizione e la risposta alle emergenze.

[1] Today's top news: Occupied Palestinian Territory, Abyei, Sudan | OCHA (unocha.org)

[2] UNISFA condemns continuing violence that has led to the death of a second peacekeeper, urgently calls for calm | UNISFA (unmissions.org)

[3] UNISFA condemns attacks on civilians and peacekeepers, calls for immediate end to violence in Abyei | UNISFA (unmissions.org)

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