Sudan: atterrato nello Stato del Blue Nile il primo volo umanitario dall’inizio del conflitto

Un cargo con farmaci e forniture mediche è atterrato nello Stato del Blue Nile, in Sudan. Si tratta del primo volo umanitario nella regione dall’inizio del conflitto, 19 mesi fa. Il volo, che trasportava anche antibiotici come l'amoxicillina, utilizzata per il trattamento di infezioni batteriche e della polmonite, è atterrato all'aeroporto di Damazine il 25 novembre dopo il via libera del governo all'utilizzo di tre aeroporti in Sudan per la consegna degli aiuti.

Le forniture verranno distribuite a ospedali e cliniche per curare famiglie e bambini.

Il Sudan sta affrontando la più grande crisi di sfollamento al mondo, con oltre 11 milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case e 25,6 milioni di persone - circa la metà della popolazione - che soffrono la fame.

“I nostri livelli di rifornimento erano ormai in una fase critica, soprattutto per quanto riguarda i prodotti farmaceutici e le forniture nutrizionali, e siamo lieti che le famiglie e i bambini che si rivolgono alle cliniche gestite da Save the Children per i servizi sanitari e nutrizionali possono ora avere accesso a farmaci salvavita e a forniture alimentari – ha dichiarato Mohamed Abdiladif, Direttore ad interim di Save the Children in Sudan - Il trasporto aereo del carico umanitario da Port Sudan allo Stato del Blue Nile rappresenta un importante passo avanti nella consegna degli aiuti umanitari ai bambini che ne hanno più bisogno. Sono in corso vaste operazioni logistiche, con spedizioni di kit per il colera e altre necessità urgenti in diverse località. I significativi sforzi di coordinamento con la Commissione umanitaria del Sudan stanno aiutando ad accelerare questi movimenti.

“Continueremo a consegnare gli aiuti ovunque l'accesso e i permessi di sicurezza lo consentano. Ribadiamo il nostro appello per un accesso sicuro e senza ostacoli per garantire che gli aiuti umanitari raggiungano i più bisognosi”.

La settimana scorsa, una nuova ondata di violenze nello Stato del Blue Nile ha provocato lo sfollamento di oltre 5.400 famiglie, che si aggiungono alle oltre 406.121 persone[1] sfollate dall'inizio del conflitto e che necessitano di aiuti umanitari, tra cui alloggi, cibo e servizi sanitari.

Save the Children gestisce attualmente nove strutture sanitarie, due delle quali forniscono assistenza sanitaria specifica agli sfollati interni nel Blue Nile. L’Organizzazione lavora in Sudan dal 1983 e attualmente sostiene i bambini e le loro famiglie in tutto il Paese fornendo assistenza sanitaria, nutrizione, istruzione, protezione dell'infanzia, sicurezza alimentare e sostegno ai mezzi di sussistenza. Save the Children sostiene anche i rifugiati sudanesi in Egitto e nel Sud Sudan.

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