Dal riconoscimento da parte dell’Onu al diritto dei bambini a vivere in un ambiente pulito, sano e sostenibile ai 7mila ricongiungimenti familiari resi possibili dall’Organizzazione insieme ai partner in Sud Sudan.
L'Organizzazione ha chiesto a tre creators di TikTok di creare tre brani musicali a partire da una poesia scritta da Hanane*, una ragazza siriana di 15 anni costretta a fuggire dalla propria casa, a Raqqa, in Siria, a causa della guerra.
L’Organizzazione chiede un cessate il fuoco immediato e definitivo per consentire la fornitura di assistenza umanitaria senza restrizioni e ripristinare i servizi di base come l'acqua e l'elettricità.
In totale circa sei milioni di bambini in più colpiti da malnutrizione cronica, con un aumento del 32% rispetto all’anno precedente. In Sudan l’emergenza più critica.
L’Organizzazione sottolinea come l’accordo porterà a sistematizzare la detenzione dei minori di tutte le età ai confini dell’UE e minerà il loro equo accesso all’asilo.
L’Organizzazione chiede ai leader mondiali di aumentare i finanziamenti per le misure di mitigazione, adattamento e perdite e danni, e di sostenere le esigenze dei bambini e degli adolescenti riconoscendoli come agenti chiave di cambiamento.
L’Organizzazione chiede alla comunità internazionale di ricordarsi dei bambini,delle loro madri e delle comunità in Sudan. Le organizzazioni umanitarie cercano di colmare il gap di finanziamento pari al 60% di 2,6 miliardi di dollari necessari agli aiuti.
6mila copie del nuovo gioco "Mine Danger" distribuite ai bambini dell'Ucraina, per imparare a evitare i pericoli delle mine e a seguire le regole. Corsi di sensibilizzazione per più di 17mila bambini, genitori assistenti sociali e membri delle comunità.
L’Organizzazione chiede alla comunità internazionale di garantire un cessate il fuoco immediato e definitivo e al governo di Israele di rimuovere gli ostacoli che hanno reso quasi impossibile una risposta umanitaria adeguata.
L’Organizzazione chiede alle Nazioni Unite, alle Organizzazioni internazionali e ai governi di rispondere alle preoccupazioni dei bambini e di fornire loro il sostegno di cui hanno bisogno.
Le condizioni climatiche sempre più rigide infatti minacciano le comunità già messe a dura prova dalla siccità, dai terremoti e dalle difficoltà economiche.
L’Organizzazione pubblica il rapporto “Stop the war on children” e avverte che le cifre sono destinate ad aumentare nel 2023 a causa della crisi di Gaza e in Sudan.
L’Organizzazione esorta i leader mondiali a stare dalla parte dei più giovani, mettere la loro voce al centro di ogni processo decisionale e accelerare verso un futuro più sostenibile e sicuro.