Alluvioni in Afghanistan: 1.500 bambini senza casa

Save the Children

Circa 40 persone sono morte e 1.500 bambini hanno perso le loro case nell’Afghanistan orientale a causa delle alluvioni. L’Afghanistan sta vivendo la peggiore crisi umanitaria degli ultimi decenni e a soli due mesi dalle ultime inondazioni, il Paese si trova ad affrontare una nuova crisi.

Alluvioni in Afghanistan

Le precedenti alluvioni avevano colpito il nord est del Paese causando 350 vittime. Le forti piogge hanno colpito i distretti delle province di Nangarhar, Kunar, dove vivono circa 1,36 milioni di persone, di cui si stima che 858.000 siano bambini.

Secondo le autorità de facto, a causa delle ultime alluvioni sono rimaste ferite almeno 350 persone.

L'Afghanistan si trova ad affrontare diverse crisi contemporaneamente, dai rimpatri all'instabilità economica, all'insicurezza alimentare, ai terremoti, ai cambiamenti climatici e ai ripetuti tagli dell'assistenza internazionale. La combinazione di cambiamenti climatici e povertà ha un impatto sui più vulnerabili dell'Afghanistan, i bambini e le bambine.

I danni delle alluvioni in Afghanistan

“Queste piogge e inondazioni estremamente intense sono un'ulteriore prova del nostro rapido cambiamento climatico, che supera la capacità di adattamento delle famiglie. In particolare, stanno colpendo coloro che sono meno responsabili dei danni: i bambini”, ha dichiarato Arshad Malik, Direttore di Save the Children in Afghanistan.

Sono stati enormi i danni causati dalle alluvioni in Afghanistan per circa 400 case così come l'ospedale per le infezioni e le malattie trasmissibili della città di Jalalabad. Queste cifre potrebbero aumentare e subire variazioni visto che le operazioni di soccorso sono ancora in pieno svolgimento.

Le violenti piogge hanno danneggiato anche un centro di accoglienza allestito per le persone rimpatriate a Torkham. Ci sono state delle ripercussioni anche sui nostri interventi sanitari e sugli spazi a misura di bambino. Sono più di 649.000 gli afghani rientrati dal Pakistan a partire dal settembre 2023, quasi la metà dei rimpatriati sono bambine e bambini.
Sono stati segnalati danni alle infrastrutture delle reti di telecomunicazione e diverse strade sono state interrotte, rendendo difficile l'accesso alle comunità colpite.

Il nostro intervento

Stiamo intervenendo per rispondere ai bisogni urgenti attraverso i programmi sanitari e di emergenza già attivi e ha inviato delle squadre nelle aree colpite per determinare l'entità dei danni e le necessità immediate. Sosteniamo le comunità e proteggiamo i diritti dei bambini in tutto l'Afghanistan dal 1976, anche in periodi di conflitto e disastri naturali. Abbiamo programmi in nove province e lavoriamo con partner in altre sette province.

Per approfondire, leggi il comunicato stampa
 

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