Benessere psicologico e Covid: le interviste a 4 esperti sul tema
Abbiamo intervistato quattro esperti sui temi del benessere psicosociale, domandando loro quali sono state le conseguenze di questo periodo su bambini e adolescenti, come la DaD ha influenzato i rapporti con insegnanti e pari e come sono state impattate le dinamiche famigliari, quali sono state le conseguenze sul piano piscologico e come affrontarle.
In questo articolo le video interviste a Marcello Lanari, Massimo Ammaniti, Lino Nobili e Roberta Bommassar. Il loro punto di vista e i loro consigli.
Covid-19: come stanno i bambini e i ragazzi?
“Sicuramente questo anno e mezzo ha avuto un peso notevole nelle varie fasce di età, è chiaro che i bambini si sono trovati a dover affrontare molti cambiamenti dell’organizzazione di vita quotidiana e noi sappiamo bene che per loro è fondamentale avere un reticolo di abitudini nella loro vita per cui possono vivere in un ambiente mediamente prevedibile. Le cose sono cambiate molto, molti genitori rimanevano entrambi in casa, facevano lo smart working, dovevano organizzare la vita casalinga ed è chiaro che questo si è ripercosso un po' sulla costruzione dell'identità dei bambini che sono andati incontro anche a difficoltà di regolazione emotiva. Per quanto riguarda gli adolescenti anche lì si è creata una situazione estremamente complessa nel senso che noi sappiamo che gli adolescenti vivono in un’area sociale importante di sperimentazione di rapporti con gli altri e lo stesso cervello ha un cervello molto sensibile agli stimoli sociali; con la didattica a distanza e con tutte le restrizioni proprio il loro ambito di vita si è fortemente ridotto e questo ha pesato sulla loro identità e su questo periodo in cui hanno bisogno di sperimentazioni molto ampie.”
Un estratto dell’intervista a Massimo Ammaniti psicoanalista, è professore onorario di Psicopatologia dello sviluppo presso la facoltà di Medicina e Psicologia della “Sapienza” Università di Roma e membro della International Psychoanalytical Association.
Guarda l’intervista completa al Professor Ammaniti sulla nuova “Officina del Benessere” un luogo di approfondimento e condivisione rivolto ad adulti e adolescenti per promuovere il benessere psico-fisico di bambini/e e ragazzi/e in questo periodo di ripartenza.
Che cosa è successo in questi ultimi due anni di pandemia?
“In quest’ultimo anno di pandemia quello che abbiamo notato, specialmente negli ultimi mesi, è un aumento degli accessi al nostro pronto soccorso e anche agli ambulatori urgenti per le problematiche di natura psichiatrica, specialmente negli adolescenti e anche nei più piccolini, cioè quelli tra i 12 e 14 anni. […] In alcuni casi, i disturbi principali per esempio nei piccolini erano aumento dell’ansia, dell’irritabilità, o fenomeni di regressione in bambini che avevano cominciato ad avere comportamenti che non avevano più da diverso tempo. Negli adolescenti era chiarissima l’insorgenza di disturbi del sonno inteso come ritmi, una sorta di desincronizzazione di quei ritmi come quello della scuola; molti ragazzi avevano interrotto la scuola per cui in quel momento era un po' una fotografia di quello che stava succedendo nelle fasi di chiusura.”
Ce ne parla Lino Nobili, professore neuropsichiatra infantile, responsabile UOC – Unità Operativa Complessa, Ospedale Pediatrico Gaslini.
L’intervista completa al Professore Nobili su “L’Officina del Benessere”.
Oppure leggi l’articolo con la trascrizione completa dell’intervista.
Didattica a distanza tra sfide e opportunità
“Per pensare positivo devo dire che la didattica a distanza è ciò che abbiamo guadagnato dalla pandemia, nel senso di aver portato la scuola e le insegnanti e le istituzioni a immaginare delle strade alternative […] è evidente che in una situazione temporanea può essere uno strumento valido, quando diventa uno strumento generalizzato che copre tutta l'attività scolastica non possiamo che evidentemente averne delle importanti conseguenze. […] L'apprendimento è un processo che non è unidirezionale, non va da un soggetto ad un altro, è soprattutto un processo di tipo gruppale, quando c'è un gruppo. Solo in parte era possibile fare questo in didattica a distanza pur vedendosi tutti quanti, perché è importante la presenza anche corporea, perché il pensiero è sostenuto da una serie di linguaggi che non sono solamente il linguaggio verbale, quindi questo processo era un processo che veniva impoverito nella didattica a distanza.”
Roberta Bommassar, psicoterapeuta, Presidente ordine psicologi di Trento; Rappresentante CNOP nell’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e Adolescenza.
L’intervista completa sull’Officina del benessere.
Quali consigli per genitori e adulti di riferimento?
“Consigli da dare ai genitori e agli adulti di riferimento è una domanda davvero difficile. Allora agli adulti di riferimento immagino che i consigli dovrebbero essere abbastanza tecnici cioè ognuno deve riappropriarsi della propria competenza cercando di dimenticare in parte non tutto quello che è stato e infondere molto desiderio di partecipazione in quello che fa, a iniziare da noi medici e dagli insegnanti e dagli educatori sportivi; i ragazzi hanno bisogno di tornare alla normalità già questo è un grande risultato. Ai genitori l'unico consiglio è quello di parlare molto con i figli, ascoltarli molto e cercare di infondere in loro un po' di fiducia anche se loro stessi magari ne hanno relativamente poca; però è giusto che i bambini restino soprattutto quelli di giovane età abbastanza fuori ove possibile da quelli che sono le tensioni intra-familiari lavorative dei genitori o di altro tipo.”
Parte dell’intervista a Marcello Lanari, pediatra Direttore dell’UO di Pediatria d’Urgenza, PS e OBI del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna e Professore associato.
I consigli del Professor Lanari nell’intervista per “L’Officina del Benessere”.
L’Officina del Benessere, una nuova piattaforma on line gratuita rivolta a genitori, insegnanti, educatori e adolescenti per condividere informazioni, consigli e contenuti formativi a sostegno del benessere psicologico e fisico dei ragazzi e delle ragazze dopo che la pandemia ha fatto emergere gravi e diffuse forme di disagio.