Child budgeting: che cos’è e perché è importante
Nella Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (CRC) l’art. 4 impegna i Governi ad adottare misure per l’attuazione dei diritti economici, sociali e culturali “al massimo delle risorse disponibili”.
Leggiamo dunque come, per garantire e proteggere i diritti delle bambine, dei bambini e delle/degli adolescenti, è fondamentale allocare in maniera adeguata e sufficiente risorse dedicate loro.
Non solo, per non compromettere il loro futuro ogni risorsa spesa dovrebbe puntare a ridurre i rischi ambientali, innescare meccanismi sostenibili di innovazione tecnologica, ed essere sempre mirata ad ampliare le opportunità di conoscenza ed eliminare povertà e gravi deprivazioni di bambine, bambini e adolescenti.
Tutto questo è necessario sia per garantire maggiore giustizia intergenerazionale, sia perché investire nell’infanzia, sin dai primi 1000 giorni di vita, costituisce il migliore e più efficace investimento possibile, come dimostrato da un’ampia letteratura economica.
Le risorse per i minori in Italia
Fino ad ora, l’Italia ha sempre destinato ai minori una quota di spesa pubblica inferiore ai principali Paesi europei (di pari sviluppo economico), poiché la spesa sociale è molto sbilanciata sulla fascia di popolazione più anziana, data la composizione demografica del nostro Paese.
L’invecchiamento della popolazione e il declino della natalità mettono a rischio la sostenibilità della spesa pubblica, soprattutto della spesa pensionistica, e assottigliano la base dello sviluppo economico, rappresentata dalla popolazione giovane e attiva.
Investire di più e in maniera più efficace sui bambini, le bambine e le loro famiglie è indispensabile per frenare e bloccare il trend di rapido invecchiamento della popolazione, e soprattutto per offrire giuste opportunità e attrezzare i più giovani affinché possano sviluppare i loro talenti e far fiorire le proprie aspirazioni, e diventare cittadini attivi in un mondo sempre più complesso.
Anche i ragazzi e le ragazze di origine straniera, a cui ancora non sono riconosciuti i basilari diritti di cittadinanza e che devono affrontare difficoltà e ostacoli ulteriori - molto spesso sognano di migrare in altri paesi europei dove studiare, lavorare, diventare genitori è più agevole. Viviamo in un Paese in cui ogni anno analizziamo divari territoriali che non si sanano, anzi, e in cui persino i divari di genere non si riescono a superare. Analizzare come si spendono e si investono le risorse può essere un buon punto di partenza per invertire la rotta.
Che cosa significa Child Budgeting e perché è importante?
Partendo da questo quadro fino ad ora esposto uno dei passi da fare è quello di considerare nella programmazione strategica e operativa di qualsiasi bilancio pubblico la riduzione delle disuguaglianze socio-economiche ed educative di bambini, bambine e adolescenti, e il riequilibrio demografico attraverso il sostegno alle famiglie con bambini, bambine e alle giovani generazioni.
In Italia, sono presenti centri di ricerca e incredibili competenze ed energie radicate nei territori che potrebbero essere impiegate anche per monitorare e valutare l’efficacia della spesa e degli investimenti destinati all’infanzia e dell’adolescenza.
Child budgeting significa appunto considerare all’interno dei bilanci, in questo caso pubblici – nazionali e locali - gli investimenti e le risorse necessarie per favorire lo sviluppo dei minori e delle minori.
Al fine di portare a dei cambiamenti significativi nella vita dei minori e delle minori è necessario dunque coordinare e mettere a sistema, e poi monitorare e valutare l’efficacia delle risorse destinate all’infanzia e all’adolescenza. Tuttavia, nelle scelte politiche e nelle decisioni economiche che allocano le risorse pubbliche, i/le minorenni e le giovani generazioni sono quasi sempre ai margini. La mancanza di una comunicazione accessibile e trasparente determina una scarsa consapevolezza sulle misure e gli investimenti dedicati ai bambini e agli adolescenti, così come sulle responsabilità o sulla governance alla base degli interventi.
Il nostro intervento
Negli anni abbiamo dedicato molta attenzione al tema dell’allocazione delle risorse per l’infanzia in Italia, ed abbiamo evidenziato più volte come ci sia prima di tutto una questione rispetto alla scarsità di investimenti pubblici destinati all’infanzia e all’adolescenza.
Il nostro impegno non si ferma e, aggiunto al lavoro tramite i progetti sul campo, dal 19 al 22 maggio ospiteremo a Roma un evento per la promozione di uno spazio di confronto sui diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, con l’obiettivo di condividere proposte e interventi concreti per superare le disuguaglianze che la pandemia ha generato o aggravato.
Si chiama "IMPOSSIBILE2022" e coinvolgerà esperti, giovani, rappresentanti delle istituzioni, del mondo della cultura e dell’accademia, organizzazioni del terzo settore e persone che operano quotidianamente sul campo.
Scopri di più sull'evento: visita la pagina dedicata a "IMPOSSIBILE2022".