Famiglie adottive e affidatarie: come accompagnare i genitori

Francesco Alesi per Save the Children

Molte famiglie decidono di adottare o prendere in affido un bambino o una bambina, è un cammino fatto di molti cambiamenti.

Le famiglie adottive – e anche quelle affidatarie – hanno bisogno,  come quelle biologiche, di un tempo di adattamento, in cui prepararsi all’arrivo di una persona nuova che entra a far parte della famiglia. I percorsi di adozione e affido vengono per questo motivo accompagnati da esperti e professionisti che sostengono la famiglia e l’aiutano ad accogliere il nuovo o la nuova arrivata. 

Ci si prepara a diventare genitori tra paure, dubbi, aspettative, ma anche gioia ed emozione. Ma cosa si può fare per sostenere al meglio le famiglie affidatarie e  adottive? Ne parliamo con Valentina Colonna, Rossella Perillo e Simona Teresa Di Ruvo dell’associazione Mama Happy, nostro partner, nelle attività dello Spazio Mamme e del Polo Millegiorni San Paolo 0-6”, a Bari.

Famiglie adottive e affidatarie: strumenti per accompagnamento genitoriale

È fondamentale sollecitare e rafforzare le risorse che possono essere attivate da tutti i genitori in tutte le declinazioni della genitorialità, per favorire la costruzione di una relazione di fiducia e aiutare la famiglia a riflettere su se stessa, riconoscendo i propri limiti, le proprie risorse e soprattutto le proprie aspettative relazionali, come persone, come coppia genitoriale, come famiglia allargata. Un lavoro per accompagnare tutti i genitori nella costruzione di una capacità importante: quella di tenere in equilibrio il bambino sognato e il bambino reale, distinguendo tra i propri desideri, bisogni, aspettative e quelli del bambino, sintonizzandosi e accogliendone bisogni ed emozioni.

In questo delicato percorso di autoconsapevolezza e di sviluppo di nuove competenze, è molto importante sapere che non si è soli, e che si può essere supportati per trovare il senso della propria storia, esorcizzando il pericolo di un’unica storia standardizzata, perché ogni individuo è portatore di una storia specifica.

La sfida del lavoro di accompagnamento è dunque soprattutto quella di costruire e consolidare reti di aiuto efficaci e stabili, che rendano le famiglie consapevoli delle proprie risorse, ma anche autonome dal bisogno troppo costante di un aiuto esterno, portandole a sentirsi pienamente legittimate ad esercitare il proprio ruolo educativo e affettivo.

Divenire genitori è un percorso trasformativo per tutti e tutte, che dovrebbe avvalersi di servizi di sostegno e accompagnamento multiprofessionali, flessibili ed accessibili, per rafforzare le competenze genitoriali, riducendo possibili sentimenti di isolamento, ansia e disorientamento, soprattutto nel periodo della neo-genitorialità.

Famiglie adottive e affidatarie nei primi 1000 giorni

È frequente che  bambini e bambine con background adottivo non abbiano potuto contare, nei loro primi 1000 giorni di vita, su relazioni e stimolazioni adeguate. Ma l’adozione, secondo la letteratura, è in grado di attivare, con il tempo, un processo di  trasformazione di queste prime esperienze avverse, fornendo una nuova modalità relazionale e di attaccamento. La famiglia adottiva, se ben preparata, può rappresentare un fondamentale fattore di resilienza.

Una famiglia adottiva, al pari di una famiglia biologica, ha, quindi, necessità di 1000 giorni (e oltre), indipendentemente dall’età anagrafica del bambino, per settare e declinare uno spazio di vita funzionale alla crescita del figlio/a e, così come una persona appena venuta al mondo, un bambino/a che “rinasce” all’interno di una nuova famiglia, non biologica ma adottiva, ha bisogno di almeno 1000 giorni (e spesso oltre) per poter destrutturare e ristrutturare la sua vita e i suoi legami.

Un figlio/a adottivo, al pari di un figlio/a biologico, arriva in un contesto che è solitamente caratterizzato da aspettative e progetti famigliari che andranno messi in discussione perché la famiglia si evolva verso una nuova configurazione: permettendo di accogliere una nuova persona.


L’esperienza di Mama Happy nell’accompagnamento genitoriale

Mama Happy è un Ente del Terzo Settore con un’esperienza decennale di sostegno e accompagnamento alla genitorialità biologica, adottiva e affidataria. L’associazione lavora sul territorio pugliese per promuovere il benessere e la qualità di vita delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie, per prevenire forme di disagio familiare e contrastare la povertà educativa e materiale attraverso servizi e progettualità, realizzate in rete con le realtà pubblico e private del territorio. 

Un lavoro costante, animato dalla consapevolezza dell’importanza di “stare accanto” con disponibilità ed empatia, attivando relazioni di reciprocità e di welfare generativo che mirano al raggiungimento del benessere di tutte le famiglie con un impatto positivo sull’intera società.

Socia del Coordinamento nazionale di Associazioni di Famiglie adottive e affidatarie – CARE, lavora per orientare, accompagnare e sostenere le famiglie adottive, in attesa di adozione e affidatarie in tutto il loro percorso, dalla presentazione della domanda di disponibilità presso il Tribunale per i minorenni, fino alla gestione dei delicati momenti dell’attesa e del post-adozione, con una particolare attenzione alla delicata fase dei primi 1000 giorni, trattandosi di un periodo fondamentale per lo sviluppo delle persone e per il consolidamento della relazione parentale.

Per conoscere meglio il nostro programma visita la pagina dedicata a Rete Zero-Sei per approfondimenti tematici, news riguardanti bambine e bambini tra 0 e 6 anni.

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