I ragazzi fragili della pandemia: un’intervista con il neuropsichiatra Lino Nobili


Lino Nobili, Professore di neuropsichiatra infantile, responsabile dell’UOC (Unità Operativa Complessa) dell’Ospedale Pediatrico Gaslini, in questa intervista trascritta analizza e racconta le problematiche che ragazze, ragazzi, bambini e bambine hanno dovuto affrontare in questo periodo caratterizzato dalla pandemia da Covid-19.

Un’intervista completa, che attraverso il vissuto del Professor Nobili nell’ambito ospedaliero, ci restituisce un quadro sullo stato di salute mentale dei giovani e delle giovani in questo periodo.

  • Che cosa è successo in questo periodo caratterizzato dalla pandemia?

“In quest’ultimo anno di pandemia quello che abbiamo notato, specialmente negli ultimi mesi, è un aumento degli accessi al nostro pronto soccorso e anche agli ambulatori urgenti per le problematiche di natura psichiatrica, specialmente negli adolescenti e anche nei più piccolini, cioè quelli tra i 12 e 14 anni.”. Come racconta il Professor Lino Nobili la pandemia con le diverse chiusure ha portato a modificazioni del comportamento; i più piccoli hanno iniziato a soffrire di ansia, irritabilità o fenomeni di regressione, gli adolescenti hanno vissuto l’insorgenza di disturbi del sonno, una sorta di desincronizzazione di quei ritmi usuali come quello della scuola e degli impegni personali.

  • Quali sono le cause che portano ad un incremento delle malattie psichiatriche con un esordio precoce? 

“Ci tengo molto a sottolineare che noi adesso stiamo vivendo una situazione che chiamiamo emergenza psichiatrica che però stava già salendo da diversi anni. Non è un’esplosione dell'adolescenza, l'adolescenza è uno dei periodi critici in cui una fragilità può esprimersi, ma la prevenzione la dobbiamo fare addirittura nell'età più infantile ancora prima, è lì che si creano le basi di un’adolescenza più o meno forte.” Continua Nobili, il quale aggiunge che la l’esposizione a un numero enorme di informazioni, come quelle che viaggiano nel web, è di difficile comprensione soprattutto per i ragazzi e i bambini più fragili che non hanno ancora la capacità di giudicare in maniera corretta ciò che gli arriva. “La velocità con cui sono andate le informazioni è molto più alta di quella che è la capacità del cervello di un bambino in crescita e di un adolescente di assimilarla e giudicarla.”

  • Che cosa bisogna fare in ambito di prevenzione?

“È fondamentale che si creino più forze a livello del territorio, rapporti tra ospedale e territorio, territorio e scuola, territorio e attività sportive, dalla parrocchia alla squadra di calcio, e che ci siano più cultura e formazione anche ai docenti e agli allenatori i quali potranno così cogliere quegli aspetti o quei campanelli d'allarme che devono essere magari notati.” 
Inoltre aggiunge Nobili “[Sono necessari] anche più spazi per loro [gli adolescenti], credo che sia una questione fondamentalmente molto culturale e di risorse, perché bisogna dare molta più forza al territorio e solo in questo modo si potrà pensare di ridurre l'accesso al pronto soccorso perché l'accesso al pronto soccorso è un fallimento specialmente poi in un Paese come l'Italia dove da 14 a 18 anni spesso i ragazzi sono obbligati ad andare all'ospedale degli adulti che è tutto un altro mondo.”.

  • Quali sono i segnali d’allarme da riconoscere? 

Ci sono tanti campanelli d'allarme che possiamo osservare all'interno di una famiglia o una situazione come quella della scuola, pensiamo ad esempio all'attenzione che può avere un ragazzo o una ragazza verso il proprio peso, quindi quei comportamenti particolari verso l’attitudine al cibo e l'alimentazione. La bambina comincia magari a voler mangiare da sola, magari è già molto impegnata in una attività sportiva e ci aggiunge anche questo importante dimagrimento insomma quelle sono situazioni che sono anche abbastanza facili da vedere all'interno della famiglia.” Spiega Nobili, il quale aggiunge “Bisogna essere molto bravi perché bisogna comunque cercare di mantenere una fiducia con i propri figli e figlie ma d'altra parte anche dare questo aiuto.”

Sono vari i campanelli di allarme, come il Professore spiega: dalla sempre maggior difficoltà ad andare a scuola, oppure ai mal di testa mattutini ricorrenti la difficoltà sta nel comprendere se il disagio è frutto di una manifestazione adolescenziale (come può essere una reazione a un rifiuto amoroso e simili) oppure se cela una condizione psicopatologica. Ci vuole un po’ attenzione per notare se è un fenomeno che si protrae nel tempo e capire quindi se è necessario un intervento.

Per approfondire guarda il video con l'intervista al Professor Nobili "Cause di malattie psichiatriche con esordio precoce".

L’Officina del Benessere, è una nuova piattaforma on line rivolta a genitori, insegnanti, educatori e adolescenti per condividere informazioni, consigli e contenuti formativi a sostegno del benessere psicologico e fisico dei ragazzi e delle ragazze dopo che la pandemia ha fatto emergere gravi e diffuse forme di disagio.

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