In Yemen l'epidemia di colera ha già colpito 100 mila bambini
Dall’inizio dell’anno in Yemen si sono registrati più di 100 mila casi sospetti di colera tra i bambini di età inferiore ai 15 anni, oltre il doppio rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Quasi la metà di questi casi sono stati registrati solo nell'ultimo mese.
Le piogge violente che hanno colpito il Paese, le inondazioni improvvise, la scarsità di carburante e gli scontri in corso, stanno contribuendo a peggiorare ulteriormente la situazione, creando le condizioni perfette perché il colera possa diffondersi nei prossimi mesi ancora più velocemente.
La mancanza di carburante e il suo netto aumento di prezzo stanno mettendo a dura prova la capacità di funzionamento dei sistemi fognari, di fornitura di acqua pulita e di raccolta dei rifiuti. Molte famiglie non riescono ad accompagnare i propri figli nelle strutture sanitarie perché non possono permettersi il costo dei trasporti e in molti casi sono costretti a fare uso di acqua sporca perché l’acqua pulita è troppo cara.
Siamo molto preoccupati perché i casi di colera potrebbero crescere drasticamente soprattutto nelle zone dove imperversano gli scontri. Ad Hajjah, nel nord-ovest del paese, per esempio, si teme che i combattimenti possano impedire l'accesso all'unica fonte d'acqua a 200.000 persone, già particolarmente vulnerabili in seguito alla fuga dalle proprie abitazioni ed esposte ad alti livelli di insicurezza alimentare.
Dopo che l’epidemia di colera aveva colpito più di 1 milione di persone nel 2017, la malattia è stata parzialmente contenuta nel 2018. A febbraio scorso, la comunità internazionale ha annunciato lo stanziamento di 2,6 miliardi di dollari di risposta alla guerra in Yemen, una cifra che corrisponde al 65% dei fondi necessari per affrontare i bisogni umanitari in tutto il paese. A due mesi di distanza, quegli impegni non hanno ancora trovato concretezza e alle agenzie impegnate sul territorio sono arrivati solo il 4% dei fondi necessari per gli interventi in materia di salute e il 10% di quelli per i servizi igienico-sanitari, cruciali per fermare la diffusione della malattia.
Senza le cure necessarie, il colera può uccidere in poche ore e a rischio sono soprattutto i bambini il cui sistema immunitario è già indebolito dalla malnutrizione e hanno almeno il triplo delle probabilità di morire dopo il contagio. Diarrea e colera, infine, sono a loro volta tra le principali cause della malnutrizione che, secondo le Nazioni Unite, colpisce in forma acuta due milioni di bambini sotto i cinque anni che devono essere nutriti in modo adeguato entro la fine dell’anno.
Per approfondire leggi il comunicato stampa.