In the face of disaster. Children and climate change

La convergenza di molte opinioni sul cambiamento climatico è chiara: sta già accadendo ed è probabile che porti a un aumento della frequenza e dell'intensità dei disastri naturali. Saranno le popolazioni dei Paesi più poveri, in particolare i bambini, a sopportarne il peso maggiore, nonostante non abbiano avuto alcun ruolo nel causare il cambiamento climatico. Il cambiamento climatico e il suo impatto minacciano inoltre di ostacolare il raggiungimento di tutti gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM), in particolare quelli volti a sradicare la povertà estrema e la fame e ridurre la mortalità infantile. E' necessario, di conseguenza, che la comunità internazionale diventi più flessibile e innovativa nella programmazione e negli approcci. Il cambiamento climatico richiede una migliore preparazione e risposta alle catastrofi. Per i milioni di bambini che diventano sfollati, perdono un genitore, si separano dalle loro famiglie, soffrono la fame o diventano vittime dello sfruttamento a causa di una catastrofe, lo status quo non è sufficiente. Sappiamo che la comunità internazionale può fare molto meglio.

The consensus on climate change is clear: it is already happening and is likely to lead to an increase in the frequency and intensity of natural disasters. It will be people in the poorest countries, especially children in those countries, who will bear the brunt of these disasters, despite having played no role in causing climate change. Climate change and its associated impacts also threaten to hinder the achievement of all the Millennium Development Goals (MDGs), particularly the commitments to eradicate extreme poverty and hunger, and reduce child mortality. The international community will have to become more flexible and innovative in their programming and approaches. Climate change will demand better disaster response and better preparedness. For the millions of children who become displaced, lose a parent, become separated from their families, go hungry or become victims of exploitation because of a disaster, the status quo is not good enough. We know the international community can do much better.

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