Rohingya: i rifugiati arrivati in Indonesia via mare sono aumentati del 700% a ottobre e si prevede un incremento record di traversate con la diminuzione dei venti monsonici.

Il numero di rifugiati Rohingya arrivati ​​in Indonesia in barca nel mese di ottobre è aumentato di oltre il 700% rispetto a un anno fa e secondo le previsioni le traversate via mare raggiungeranno livelli record nei prossimi mesi con la diminuzione dei venti monsonici e i mari più calmi. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Secondo i dati dell’UNHCR, almeno 395 rifugiati Rohingya, tra cui 173 bambini, sono arrivati ​​in Indonesia via mare in ottobre, rispetto ai 49 registrati nello stesso mese nel 2023. A ottobre sono approdate tre imbarcazioni, l'ultima delle quali ad Aceh il 31 ottobre, con a bordo 90 rifugiati Rohingya, tra cui sette bambini. Sei persone hanno perso la vita durante la traversata, i loro corpi sono stati trovati sulla riva o a mare.

Quest’anno almeno 221 rifugiati Rohingya sono morti o risultano dispersi in mare. Dal febbraio 2022, 985 persone sono morte o scomparse durante i viaggi in barca dal Bangladesh o dal Myanmar[1].

Uno dei fattori che spingono i Rohingya a imbarcarsi è il deterioramento della sicurezza nei campi profughi di Cox’s Bazar, in Bangladesh. I bambini e i loro genitori hanno descritto la crescente violenza nei campi in una serie di interviste con Save the Children all’inizio di quest’anno[2], condividendo le loro paure ed esperienze di rapimenti a scopo di riscatto o reclutamento di minori da parte di gruppi armati Rohingya in Bangladesh.

Per sette anni, i bambini rifugiati Rohingya in Bangladesh sono rimasti senza istruzione formale, i genitori e gli operatori sanitari senza lavoro e tutti i rifugiati sono diventati più vulnerabili alle morti e alle ferite causate da incendi su larga scala, inondazioni e smottamenti e ora alla violenza e all’insicurezza nei campi.

Coloro che tentano una traversata sono alla mercé dei trafficanti e rischiano di subire abusi. I trafficanti utilizzano spesso imbarcazioni scarsamente attrezzate per i lunghi viaggi in mare e trasportano scorte insufficienti di cibo e acqua che finiscono prima dello sbarco.

Circa 1.000 rifugiati Rohingya arrivati ​​in Indonesia vivono ancora in rifugi e campi temporanei[3]. Save the Children sostiene la Fondazione Geutanyoe ad Aceh per rafforzare la consapevolezza della comunità e il sostegno del governo locale ai rifugiati Rohingya.

“Questo sconcertante aumento dei rifugiati Rohingya arrivati ​​in Indonesia solo nell’ultimo mese dovrebbe essere un campanello d’allarme per la regione. Nessun bambino dovrebbe sopportare settimane in mare su una fragile imbarcazione. Nessun bambino dovrebbe essere costretto a mettere a rischio la propria vita. I governi regionali devono agire con urgenza e tenere conto delle previsioni di un aumento record di barconi di rifugiati quest’anno. Questa non è solo responsabilità dell’Indonesia: tutti i governi della regione devono consentire alle barche dei rifugiati Rohingya di sbarcare in sicurezza e onorare i propri obblighi e impegni internazionali delineati nella Dichiarazione di Bali. È tempo di uno sforzo regionale rapido e unificato per rafforzare la cooperazione, salvare vite umane in mare, garantire sbarchi sicuri e fornire alle persone l’accesso agli aiuti umanitari e alle procedure per determinare il loro status di rifugiato. I bisogni dei rifugiati Rohingya non sono mai stati così grandi: la comunità internazionale deve aumentare la propria assistenza umanitaria e a lungo termine” ha dichiarato Sultana Begum, Responsabile per l’Asia delle politiche umanitarie e di advocacy di Save the Children.

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www.savethechildren.it


[1]Aumento percentuale calcolato utilizzando i dati più recenti del dashboard UNHCR + movimenti marittimi Rohingya https://data.unhcr.org/en/situations/myanmar#powerbi

[2]Siamo troppo spaventati per andare ovunque”: le paure dei bambini Rohingya mentre la violenza cresce nei campi profughi del Bangladesh: https://www.savethechildren.it/press/bangladesh-save-children-i-bambini-rohingya-vivono-nella-paura-costante-sette-anni-dalla-fuga