Come ritrovare forza e fiducia in sé stessi: la storia di Ranty

Save the Children

Ogni giorno nel nostro lavoro entriamo in contatto con bambini, genitori e tante persone che ci impegniamo a supportare, in Italia e nel mondo. Di tutte loro ci piace conoscere le storie, scoprire le opinioni e cosa desiderano per il futuro.

Alcune storie ci colpiscono particolarmente e in questo articolo vogliamo raccontarvi la storia di Ranty, una ragazza che la nostra Direttrice di Marketing & Fundraising, Giancarla Pancione ha incontrato durante una visita sul campo in Indonesia. Seguiamo Ranty da quando era molto piccola e rivederla oggi, una ragazza piena di grinta ed energia da vendere, ci riempie di gioia. 

La storia di Ranty, oltre le paure

Conosciamo Ranty all'età di 8 anni, da quando inizia a partecipare alle nostre attività con il programma di terapia comunitaria per bambini con disabilità.

Da piccola Ranty era una bambina che non aveva fiducia in sé stessa e aveva difficoltà a parlare di fronte a molte persone a causa della sua condizione di disabilità. Col tempo e grazie a varie attività svolte insieme a noi, come quella di diventare Child Campaigner di Save the Children, Ranty ha iniziato a ritrovare la fiducia in sé stessa.

Ogni nuova esperienza l'hanno resa più coraggiosa nel mostrarsi di fronte agli altri, permettendole di realizzare il desiderio di dare voce ai bambini che non vengono ascoltati, arrivando al punto di sentirsi in grado di ispirare molte persone, soprattutto per le bambine e i bambini con disabilità.

Una storia di inclusione 

All’interno del nostro progetto, Ranty è cresciuta ed è riuscita a superare le paure e i limiti che prima erano in lei. Oggi ha 20 anni ed è molto orgogliosa dei progressi che è riuscita a fare, mostrando al mondo che, anche se è disabile, ha gli stessi diritti degli altri bambini. Giancarla Pancione, Direttrice di Marketing & Fundraising, ricorda del suo incontro con la ragazza con estrema gioia: "Ho incontrato Ranty insieme ad un gruppo di attivisti e attiviste per il clima. Mi hanno parlato dei problemi d’inquinamento in Indonesia e dell’urgenza di agire prima che fosse troppo tardi. Ranty, molto sicura di sé, ha preso la parola e si è presentata, mi ha raccontato in modo fiero e diretto del suo percorso. Ha iniziato a frequentare i programmi di Save the Children quando aveva 8 anni, ha acquisito molta fiducia in sé stessa proprio grazie al lavoro dei colleghi e delle colleghe sul campo."

Attraverso la sua esperienza, Ranty vuole trasmettere ai bambini con disabilità il messaggio che anche loro possono lavorare e partecipare attivamente come lei. “Se Ranty può farlo, allora possono farlo anche loro.”

Non solo, Ranty ha anche un messaggio speciale per i genitori, soprattutto per quelli che hanno figli con disabilità. Per lei, ogni bambino è speciale e ha i suoi vantaggi che devono essere apprezzati e sostenuti. Spera che i genitori riescano a vedere le capacità e i punti di forza dei loro figli. La chiave è dare loro l'opportunità e la fiducia di provarci, perché il sostegno della famiglia gioca un ruolo molto importante nel cammino di questi bambini verso la realizzazione dei loro sogni.

 "Ranti rappresenta la voce di tanti bambini e bambine con disabilità ma non solo, è diventata un punto di riferimento anche per i genitori di figli con disabilità. Incontrare Ranty per è stato un grande privilegio, mi ha dato la possibilità di toccare con mano il risultato del lavoro di Save the Children. È stato un regalo prezioso e inaspettato. Quella piccola goccia nel mare che ha dato un immenso senso al mio lavoro", conclude Giancarla Pancione. 

Per approfondire:
  • Scopri di più sui nostriinterventi sul campo in Italia e nel mondo.
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