Safer Internet Day: Save the Children, rischio “normalizzazione” dei comportamenti violenti on line nelle relazioni di coppia tra adolescenti, come controllo spostamenti, contatti e amicizie, o violazione privacy e atteggiamenti sessuali aggressivi
La dimensione di vita “online” è diventata sempre più centrale nel sistema di relazioni e di sviluppo dell’identità per i ragazzi e le ragazze, in un ambiente digitale in cui agiscono con forza gli stessi stereotipi di genere del mondo fisico, fino a costituire un terreno fertile per comportamenti violenti. La continuità della violenza di genere nei confronti delle ragazze è purtroppo confermata dai dati che in Italia le segnalano in maggioranza rispetto ai ragazzi tra le vittime di quasi tutte le tipologie di reato anche on-line[1], ma c’è un altro aspetto specifico e importante che riguarda il vissuto di giovani e adolescenti, finora poco esplorato, quello della violenza di genere on-line nelle relazioni di coppia. Ancora troppo spesso, infatti, comportamenti abusivi e di controllo mediati dalle tecnologie digitali e dai social media rischiano di essere “normalizzati” e scambiati per forme di amore, ma possono essere di fatto vere e proprie forme di violenza agite all’interno della coppia e nel suo contesto sociale.
Come emerge da una recente consultazione online promossa per esplorare questo tema dal Movimento Giovani per Save the Children, che ha coinvolto quasi 1.000 ragazzi e ragazze (902) tra i 14 e i 25 anni in Italia,[2] sebbene la gran parte dei partecipanti associ i rapporti di coppia a valori come comprensione, sincerità, complicità, rispetto e fiducia, il 42,2% del totale dei partecipanti riferisce di avere avuto un’amica/o che ha vissuto una qualche forma di violenza on-line nella relazione, soprattutto rispetto alla sfera del controllo personale. Tra i comportamenti ritenuti più frequenti ci sono la creazione di un profilo social fake per controllare il/la partner (73,4%), le telefonate/invio di messaggi insistenti per sapere dove si trova e con chi è (62,5%), il controllo degli spostamenti e delle persone con cui si trova (57%), l’impedire al/alla partner di accettare delle persone tra le amicizie sui social (56,2%), ma anche il fare pressioni affinché il/la partner invii sue foto sessualmente esplicite” (55,1%) o minacciare la diffusione di informazioni, foto o video imbarazzanti (40,6%). Infatti, oltre alla sfera del controllo, le situazioni di abuso o violenza online all’interno di una coppia possono riguardare anche i comportamenti volti a danneggiare la reputazione o violare la privacy del/della partner, o quelli aggressivi, che includono minacce e umiliazioni, o pressioni per ottenere forzosamente il consenso ad attività sessuali indesiderate.
È questo il tema al centro della campagna di sensibilizzazione “Lo hai mai fatto?” contro la violenza di genere on-line tra adolescenti, ideata e realizzata dalle ragazze e dai ragazzi del Movimento Giovani per Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro -, e lanciata oggi in vista della Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete (Safer Internet Day 2023) che ricorre il prossimo 7 febbraio. Questa campagna vuole essere un’azione concreta di sensibilizzazione e coinvolgimento attivo tra coetanei ed è nata dalla partecipazione delle ragazze e dei ragazzi dei gruppi SottoSopra di Venezia e Reggio Calabria del Movimento al progetto europeo DATE (Developing Approaches and Tools to End Online Teen Dating Violence) nel 2021 e 2022, finanziato dalla UE nell’ambito del programma Rights Equality and Citizenship, e realizzato in Italia in collaborazione con il Centro Studi Erickson.
L’importanza del ruolo dei coetanei per promuovere relazioni di coppia che escludano la violenza on-line è confermato dalle ragazze e dai ragazzi stessi che hanno risposto alla consultazione. Più di 7 su 10 si rivolgerebbero adamici/e se fossero vittime di violenza on-line, mentre la fiducia nei confronti dei genitori o di fratelli e sorelle si attesta rispettivamente al 33% e al 30%. Se è comunque consistente anche la volontà di rivolgersi alle le forze di polizia (25,5%), sono invece pochi gli intervistati che si rivolgerebbero ad un insegnante (7,6%).
“Con questa campagna le ragazze e i ragazzi si rendono protagonisti di un’azione di sensibilizzazione sull’importanza di riconoscere la violenza insita in alcuni comportamenti che possono altrimenti apparire “normali” o tipici del mondo online, ma non lo sono affatto. La pretesa di controllare in ogni momento spostamenti, abbigliamento, contatti e amicizie, o la violazione della privacy e il ricatto delle immagini intime sono forme di violenza che colpiscono soprattutto le ragazze. È necessario che gli adulti così come gli adolescenti acquisiscano piena consapevolezza di questi comportamenti, senza minimizzarli. Per questo motivo, è importante promuovere percorsi di sensibilizzazione rivolti ai genitori, così come integrare nei programmi scolastici l’educazione all’affettività e una formazione specifica per docenti e studenti sull’utilizzo responsabile ed etico degli strumenti digitali anche nelle relazioni di coppia. Ogni scuola dovrebbe poi coinvolgere gli studenti nella costruzione attiva di procedure interne per proteggere ragazzi e ragazze dalla violenza di genere agita sia nel mondo reale che in quello on-line.” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.
La campagna “Lo hai mai fatto?”
Hai mai diffuso foto intime di qualcuno senza il suo consenso o inviato le tue anche se non richieste? Hai mai creato un profilo social falso, usato la geolocalizzazione per controllare il/la tuo/a partner? Hai mai impedito contatti social al tuo/a partner o minacciato di diffondere le sue foto intime? Queste alcune delle domande scomode lanciate oggi in rete dalla campagna #lohaimaifatto del Movimento Giovani per Save the Children, ispirata al gioco sociale “Hai mai (Never Have I Ever)” molto diffuso tra gli adolescenti. La campagna sarà attiva sui canali social Istagram e Facebook, e su TikTok dove darà vita ad una sfida virtuale partecipata (“this or that challenge”) che contrappone i comportamenti violenti di genere comunemente agiti on-line tra gli adolescenti ad opzioni alternative in positivo, come avviene anche nel video simbolico della campagna diffuso oggi, ma prevede anche poster stampabili e utilizzabili nelle scuole, biblioteche e centri di aggregazione.
Al fianco di Save the Children per il lancio di #lohaimaifatto anche RDS Next, l’innovativa social radio dedicata alle generazioni millennials, A e Alpha, che dedicherà alcuni spazi di approfondimento alla promozione e ai contenuti della campagna per sottolineare l’importanza del Safer Internet Day 2023.
Il progetto DATE
Il progetto DATE (Developing Approaches and Tools to End Online Teen Dating Violence) da cui è nata la campagna lanciata oggi, è stato finanziato dalla UE nell’ambito del programma Rights Equality and Citizenship, e realizzato in Italia nel 2021 e 2022 in collaborazione con il Centro Studi Erickson, protagonisti in prima linea i ragazzi e ragazze dei gruppi territoriali SottoSopra di Reggio Calabria e di Venezia del Movimento Giovani per Save the Children. Due anni di progetto in cui sono stati erogati percorsi forativi per professionisti delle arre socio-educativa e sanitaria e laboratori di approfondimento che hanno messo a confronto adolescenti, esperti ed educatori impegnati nell’ambito della violenza di genere, della sicurezza in rete per i minori e delle tecnologie digitali. Il progetto si concluderà a Roma il prossimo 14 febbraio 2023 alle ore 16 presso la sede di Save the Children in Piazza San Francesco di Paola 9, con una tavola rotonda di confronto tra esperti e rappresentanti del mondo giovanile, accademico, educativo, dell’attivismo sociale e del settore tecnologico digitale. Il progetto Date ha previsto anche analoghi eventi di informazione e sensibilizzazione a livello locale a Venezia, Reggio Calabria e Ancona, con attività di formazione specifica per professionisti/e esperti/e dell’area socioeducativa e la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze del Movimento e dei territori.
Il progetto DATE (Developing Approaches and Tools to End Online Teen Dating Violence) nasce in continuità con le indicazioni internazionali della Convenzione di Lanzarote, sugli abusi sessuali contro i minori, e della Convenzione di Istanbul, sulla violenza domestica e di genere, ratificate dall’Italia rispettivamente nel 2012 e 2013.
Il Movimento Giovani per Save the Children
Il Movimento Giovani per Save the Children è una rete attiva in Italia su tutto il territorio nazionale che coinvolge più di 500 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 25 anni, impegnati nella promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Il Movimento, che comprende i gruppi locali SottoSopra e la redazione Change the Future, rappresenta uno spazio permanente di partecipazione.
Il video della campagna “Lo hai mai fatto?” senza sottotitoli è disponibile al link: https://vimeo.com/794166259/e3df693e2b
Le immagini grafiche della campagna sono disponibili al link: https://we.tl/t-ZTaMnkbsYJ
Per ulteriori informazioni:
Tel. 3409367952 -3455508132 – 3385791870 - 3389625274
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it
[1] Minorenni vittime di abusi, Servizio Analisi Criminale 2022
[2] Questionario online a partecipazione spontanea – 902 rispondenti tra i 14 e i 25 anni (258 maschi e 615 femmine, 29 genere non binario) che risultano distribuiti prevalentemente al centro-sud Italia (Roma e Napoli le due città più rappresentate)