Minori e conflitti: Repubblica Democratica del Congo in testa alla classifica globale dei paesi in conflitto con più violazioni sui minori con oltre 3mila vittime di violenze, mutilati o reclutati dai gruppi armati per combattere
Per il secondo anno consecutivo, nel 2022 la Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha registrato il più alto numero di gravi violazioni contro le bambine e i bambini nei conflitti armati, con almeno 2.420 minori vittime di violazioni, tra cui uccisioni, mutilazioni, rapimenti e violenze sessuali. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.
Secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite sui bambini e i conflitti armati, diffuso oggi, nel 2022 ci sono state almeno 27.180 gravi violazioni in tutto il mondo, con un aumento del 13% rispetto all'anno precedente. Il dato più alto riguarda l'uccisione e la mutilazione di bambine e bambini, seguito dal reclutamento e dal rapimento di minori, con un aumento del 112% degli attac-chi a scuole e ospedali rispetto al 2021. Il maggior numero di gravi violazioni è stato registrato nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), e, a seguire, in Israele e nello Stato di Palestina, in Soma-lia, nella Repubblica Araba Siriana, in Ucraina, in Afghanistan e nello Yemen.
Nella Repubblica Democratica del Congo, secondo il Rapporto annuale delle Nazioni Unite, ci sono state 3.377 gravi violazioni contro i bambini, di cui circa il 46% ha riguardato il reclutamento di minori - alcuni anche di soli cinque anni - da parte di forze o gruppi armati. La maggior parte dei bambini reclutati è stata impiegata in combattimento o in ruoli di supporto, mentre altri sono stati utilizzati come guardie o spie. È stato accertato che in 26 casi i minori sono stati reclutati per via dei loro presunti poteri magici : questi bambini vengono sottoposti a un rituale che consiste in un profondo taglio di coltello allo stomaco e quelli che non muoiono a causa delle ferite possono essere reclutati e messi in prima linea a causa dei loro presunti poteri magici [1].
Dal 2018, il numero di bambini uccisi e mutilati nei conflitti nella RDC è progressivamente aumentato, arrivando a 699 nel 2022, quasi il doppio rispetto al 2021, quando erano 363. La Repubblica Democratica del Congo ha registrato il più alto numero di rapimenti di bambini a livello globale, con 730 minori prelevati con forza dalle loro case lo scorso anno. Nella maggior parte dei casi sono stati rapiti per essere reclutati e utilizzati dai gruppi armati, ma alcuni sono stati usati a scopo di estorsione, violenza sessuale e tortura.
Eppure, la RDC rimane un conflitto dimenticato. Una ricerca di Save the Children mostra come tra gennaio e la fine di settembre 2022, l'Ucraina abbia ricevuto una copertura mediatica cinque volte maggiore [2] rispetto alla copertura combinata dei dieci peggiori Paesi colpiti dal conflitto per essere un bambino nel 2021. Per questo, Save the Children chiede un'attenzione in-ternazionale urgente per affrontare questa situazione e porre fine all'impunità.
"Molti bambini che crescono nella Repubblica Democratica del Congo stanno vivendo le esperienze più dure che si possano immaginare. Ogni giorno i bambini subiscono strazianti violazioni dei loro diritti. Hanno visto distruggere le loro case e le loro scuole. I gruppi armati costringono i loro amici e familiari al reclutamento armato e molti sono sopravvissuti a violenze sessuali e di genere, abusi e rapimenti”, ha dichiarato Greg Ramm, Direttore di Save the Children nella Repubblica Democratica del Congo. "Nonostante l'entità della crisi, la risposta umanitaria è gravemente sotto finan-ziata, con conseguente carenza di cibo, assistenza sanitaria e alloggi, bambini che perdono l'istru-zione e insufficiente assistenza psicosociale per i sopravvissuti agli abusi. La situazione è stata, inol-tre, esacerbata da epidemie e disastri naturali, mentre il Paese è alle prese con l'estrema povertà e un numero enorme di famiglie sfollate a causa del conflitto. Tutte le parti in conflitto devono porre fine al reclutamento e all'utilizzo illegale dei bambini nei conflitti. Esortiamo il governo e la comunità internazionale a usare il loro potere per chiedere conto agli autori di gravi violazioni e a mettere in atto un sistema di sostegno per le persone colpite. È fondamentale che le scuole siano zone sicure, al riparo dai conflitti, e che vengano intraprese maggiori azioni per proteggere i bambini da ucci-sioni, mutilazioni e violenze sessuali. Questa guerra contro i bambini deve finire", ha concluso Ramm.
Più di 6,2 milioni di persone nella RDC [3] sono state sfollate e le famiglie affrontano ogni giorno vio-lenze, fame e malattie. Tra queste, 330.000 persone sono state sfollate solo nel marzo 2023. Nonostante l'entità del bisogno, la crisi umanitaria del Paese è estremamente sotto finanziata, con appena il 28% del piano di risposta umanitaria finanziato [4]. Questa urgente carenza di fondi potrebbe lasciare i bambini esposti agli impatti immediati e duraturi del conflitto, del reclutamento, dello sfruttamento e della violenza.
"Nelle zone di guerra di tutto il mondo, i bambini subiscono orrori indicibili. Circa 468 milioni di bambini nel mondo vivono attualmente in zone di conflitto, rischiando di essere uccisi o mutilati, subendo condizioni di carestia o vedendo interrotta la loro istruzione perché è troppo pericoloso andare a scuola”, ha dichiarato James Denselow, Responsabile delle politiche e dell'advocacy per i conflitti e gli aiuti umanitari di Save the Children UK. "Gli alti livelli di gravi violazioni regi-strate contro i bambini nella RDC negli ultimi due anni dimostrano quanto sia diventata disperata la situazione e quanto i bambini che vivono lì siano vulnerabili alla minaccia di danni fisici, allo sfrutta-mento e al rischio di reclutamento nel lavoro minorile o nei gruppi armati. È fondamentale proteg-gere i bambini dalle ferite fisiche ed emotive della guerra e intensificare gli sforzi per prevenire le gravi violazioni contro i bambini. I bambini che vivono in zone di conflitto meritano un futuro".
Save the Children chiede ai leader mondiali, ai donatori, agli Stati membri dell'ONU e alle ONG di proteggere i bambini nella RDC ritenendo gli autori di queste violazioni responsabili, assicurando la ratifica e l'attuazione di tutte le politiche e i quadri giuridici pertinenti e dando priorità ai finanzia-menti per i servizi necessari a sostenere i bambini colpiti dal conflitto per garantire il loro recupero e la loro resilienza.
Il Rapporto annuale delle Nazioni Unite, diffuso oggi, è uno strumento essenziale per proteggere i diritti dei bambini in tempo di guerra. L'elenco delle parti in conflitto deve sempre essere basato su prove e depoliticizzato. Tutti gli autori di gravi violazioni contro i bambini devono essere nominati e pubblicati nel Rapporto.
Save the Children ha intensificato la sua risposta umanitaria per sostenere i sistemi di assistenza esistenti, formare i leader locali e le comunità per prevenire e rispondere allo sfruttamento e all'abuso, e garantire ai bambini e alle famiglie l'accesso all'assistenza sanitaria primaria attraverso cliniche mobili. L’Organizzazione, inoltre, si è adoperata per aiutare i bambini ad accedere all'istruzione di base, costruendo aule, formando insegnanti e distribuendo materiale didattico. In seguito alle re-centi alluvioni nel Sud Kivu , dove il 20% della popolazione è sfollata all'interno del Paese, Save the Children ha dispiegato il suo team di pronto intervento per fornire assistenza sanitaria essenziale ai bambini e alle loro famiglie, comprese le forniture mediche alle cliniche e 3.500 kit medici, igienico-sanitari, per il colera e per la gestione della salute e dell'educazione mestruale.
Save the Children è presente nella RDC dal 1994 per rispondere ai bisogni umanitari legati allo sfollamento delle popolazioni a causa del conflitto armato nelle province orientali, in particolare nel Nord Kivu, nel Sud Kivu e nell'Ituri e nel Kasai-Orientale e Lomami nel centro del Paese. Nel 2022, Save the Children ha raggiunto più di 2,5 milioni di persone, tra cui oltre 1,1 milioni di bambini.
Per sostenere gli interventi di Save the Children in emergenza: https://dona-ora.savethechildren.it/donazione-fondo-emergenze/
[2] Stop the War on Children: The forgotten ones | Save the Children’s Resource Centre
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