Obiettivi di sviluppo sostenibile: nel mondo 2 bambini su 5 che iniziano la scuola non saranno in grado di leggere entro l’età di 10 anni, 31,6 milioni di bambini nati tra oggi e il 2029 non sopravvivranno abbastanza per festeggiare il quinto compleanno
Il mondo stenta a raggiungere i 17 Obiettivi delle Nazioni Unite entro il 2030, mettendo così a rischio la vita e il futuro di milioni di bambini e bambine a meno che i leader non adottino piani concreti per accelerare il progresso. Lo afferma Save the Children, - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro - che ha lanciato oggi il Child Atlas, un nuovo strumento di raccolta dati che evidenzia la disuguaglianza infantile.
Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) – un programma d’azione basato su 17 Obiettivi concordati da tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite (ONU) nel 2015 per il miglioramento del sistema globale– hanno raggiunto il punto medio di attuazione, ma appena 1 su 10 di essi è sulla buona strada per essere raggiunto entro il 2030.
I dati del Child Atlas[1] (http://www.childatlas.org/), mostrano che 392 milioni dei 922 milioni di bambini - ovvero 2 su 5 - che inizieranno la scuola nei prossimi sette anni non saranno in grado di leggere e comprendere un semplice testo entro l’età di 10 anni[2]. Con riferimento all'Obiettivo 4, incentrato sulla garanzia che tutti i bambini ricevano un'istruzione di qualità, questa statistica rivela come la maggior parte dei minori nel mondo continuerà a perdere opportunità se i leader globali non intraprenderanno azioni drastiche per correggere la rotta.
Sulla base degli attuali ritmi di progresso, secondo il Child Atlas di Save the Children, nei prossimi 7 anni – il tempo rimasto al mondo per raggiungere gli SDGs - dei 942 milioni di bambini nati tra oggi e il 2029, 31,6 milioni non sopravvivranno abbastanza per festeggiare il loro quinto compleanno[3]; mentre più di 1 bambino su 5 sarà rachitico a causa della malnutrizione[4]. Inoltre, dei 414 milioni di ragazze che finiranno la scuola primaria entro il 2030, 67 milioni si sposeranno prima di compiere 18 anni[5] e 4 bambini su 5 - pari a 2,6 miliardi - vivranno almeno un evento climatico estremo[6].
Il Child Atlas, lanciato oggi, può essere utilizzato per generare nuove statistiche che misurano il progresso globale rispetto a diversi indicatori di obiettivo, consentendo inoltre agli utenti di esplorare i diversi modi in cui la disuguaglianza influisce sulla vita dei bambini, di comprendere la relazione tra diversi fattori e di ascoltare come i minori descrivono i problemi che si trovano ad affrontare.
Alla luce di questi risultati devastanti, Save the Children esorta i leader mondiali che si riuniscono a New York il 18 e 19 settembre a definire rinnovati impegni supportati da piani concreti per accelerare i progressi verso il raggiungimento degli SDGs. L’Organizzazione invita i leader a trasformare le promesse in azioni, ad investire in servizi e sistemi che mettano al primo posto i bisogni e i diritti dei bambini, a sbloccare i finanziamenti necessari per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e ad includere i minori affinché possano partecipare attivamente alle decisioni che li riguardano.
“Se gli Obiettivi di sviluppo sostenibile verranno raggiunti, nel 2030 il mondo apparirà nettamente diverso da quello in cui viviamo adesso. Non ci sarà povertà estrema, verrà raggiunta l’uguaglianza di genere, ridotta la disuguaglianza e intraprese le azioni urgenti per combattere il cambiamento climatico. Tuttavia, a meno di sette anni dalla fine, i bambini stanno vivendo crisi multiple e sovrapposte come non ne abbiamo mai viste prima. La fame, i conflitti, le disuguaglianze, la povertà e la crisi climatica minacciano la sopravvivenza, la protezione e il diritto all’apprendimento dei più piccoli. Gli SDGs rappresentano la migliore bussola di cui disponiamo per tracciare una via d’uscita e per costruire un pianeta più verde e più equo per tutti i bambini. La partecipazione dei minori è fondamentale per perseguire con successo gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e, in ultima analisi, per garantire i loro diritti, tra cui quello di esprimere le proprie opinioni e partecipare al processo decisionale pubblico su questioni che riguardano la loro vita” ha dichiarato Inger Ashing, CEO di Save the Children International.
“I dati sono strumenti cruciali per analizzare la situazione attuale: aiutano i leader a prendere decisioni migliori e ad allocare le risorse in modo efficace. Esaminando dati disaggregati su molti indicatori chiave, il nostro nuovo Child Atlas consente ai leader mondiali e alla società civile di comprendere meglio perché alcuni gruppi di bambini restano indietro e come la disuguaglianza e la discriminazione stanno influenzando il progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, oltre che di monitorare i tassi di miglioramento” ha concluso Ashing.
Save the Children ha contribuito a definire gli Obiettivi di sviluppo sostenibile e la relativa Agenda 2030, che riconosce i bambini come agenti di cambiamento. Gli SDGs sono stati adottati da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015 e delineano un progetto condiviso per la pace e la prosperità per le persone e per il pianeta, con un appello urgente all’azione da parte di tutti i Paesi – ad alto, medio e basso reddito – in una partnership globale.
Inoltre, Save the Children sottolinea la necessità cruciale di un approccio di collaborazione multi-stakeholder con i giovani, il settore privato, le istituzioni e le organizzazioni internazionali. Questo sarà il tema centrale di un evento che si terrà giovedì 21 settembre a New York, dal titolo ““Catalyzing Change. Companies and Youth Accelerating the SDGs”, al quale parteciperanno Istia, un giovane delegato del Bangladesh, la presidente del Consiglio di amministrazione di Save the Children International, Angela Ahrendts, DBE, il presidente e amministratore delegato di Save the Children US, Janti Soeripto, la responsabile del Global Compact delle Nazioni Unite per i diritti dei lavoratori, Griet Cattaert, nonché i rappresentati di aziende partner come Accenture, Lavazza group, P&G e Salesforce.
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[1] Child Atlas è una nuova piattaforma di dati per visualizzare, confrontare, analizzare e comprendere le condizioni dei bambini a livello globale. I dati nazionali, subnazionali e locali sui principali risultati dello sviluppo infantile in molteplici aree tematiche sono integrati in un’unica piattaforma disponibile al pubblico, integrata da dati su rischi e crisi, politiche pubbliche e decisioni di finanziamento e altre informazioni contestuali. Il Child Atlas integra i dati più recenti provenienti da una serie di fonti di dati disponibili al pubblico, tra cui UNICEF, OMS, UNESCO, Banca Mondiale, nonché dati curati da organizzazioni della società civile e dal mondo accademico.
[2] Si utilizza una proiezione della povertà di apprendimento (percentuale di bambini al termine dell'età primaria che sono al di sotto delle competenze minime di lettura, con un aggiustamento che considera coloro che non frequentano la scuola) sulla base dei dati della Banca Mondiale per 122 Paesi che coprono sia la deprivazione di apprendimento sia il disagio scolastico (tassi di abbandono scolastico). Sono stati utilizzate anche le tariffe extrascolastiche dell'UNESCO per altri 53 Paesi, coprendo in totale circa il 90% dei bambini. Per stimare la deprivazione scolastica futura, sono stati usati i dati di tendenza sui bambini che non frequentano la scuola primaria per calcolare il tasso annuo di riduzione osservato in passato. A causa delle limitazioni dei dati, non si prevedono cambiamenti nella privazione dell’apprendimento nei prossimi anni e si utilizzano invece le informazioni più recenti disponibili per ciascun Paese (imputando medie basate sul livello di reddito e sulle regioni del mondo per i Paesi in cui queste informazioni mancano). Si è ritenuto un presupposto ragionevole che probabilmente sottostima il problema reale, poiché i precedenti modelli di simulazione suggerivano che la povertà di apprendimento potrebbe aumentare drasticamente dopo la pandemia di Covid-19 a causa della lunga chiusura delle scuole e dei tentativi inefficaci di apprendimento a distanza. Si parte dal presupposto che i bambini inizino la scuola primaria all’età di 6 anni, poiché questo è il caso più comune in tutto il mondo. Il numero di bambini di 6 anni tra il 2023 e il 2029 si basa su UN Population Prospects 2022
[3] Mortalità sotto i cinque anni (probabilità che un bambino muoia prima di compiere cinque anni, su 1.000 nati vivi) per 200 Paesi sulla base delle stime fino al 2021 del Gruppo interagenzia delle Nazioni Unite per la stima della mortalità infantile (UNICEF/OMS/ ONU/Banca Mondiale). Le tendenze future sono calcolate utilizzando il tasso annuo di riduzione osservato nel passato. Il numero di nascite tra il 2023 e il 2029 si basa su UN Population Prospects 2022.
[4] Si proietta l’arresto della crescita (percentuale di bambini sotto i 5 anni che sono troppo bassi per la loro età) sulla base delle stime fino al 2022 presentate nelle stime congiunte sulla malnutrizione (UNICEF/OMS/Banca Mondiale). Il set di dati copre 159 Paesi in cui si verifica il 99% dei casi di arresto della crescita. Le tendenze future sono calcolate utilizzando il tasso annuo di riduzione osservato nel passato. Poiché i tassi di arresto della crescita sono riportati come media per i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, applichiamo le proiezioni a ciascun gruppo nell'anno in cui si prevede che raggiungeranno i 2 anni. Il numero di bambini di età pari a 0 tra il 2023 e il 2029 si basa su UN Population Prospects 2022. Questo numero varia dal numero di nascite dovute alla mortalità infantile.
[5] La proiezione dei matrimoni precoci (percentuale di donne di età compresa tra 20 e 24 anni, sposate o conviventi prima dei 18 anni) si basa sulle stime di Save the Children utilizzando indagini demografiche sulla salute e indagini cluster multi-indicatore per 112 Paesi. Sono state usate anche le informazioni su altri 28 Paesi provenienti dall'UNICEF. In totale, il set di dati riguarda 140 Paesi che coprono la stragrande maggioranza dei matrimoni precoci nel mondo (10,2 milioni di matrimoni precoci all’anno nel 2022). Le tendenze future sono calcolate utilizzando il tasso annuo di riduzione osservato nel passato. Per i Paesi in cui esiste un solo dato, si utilizzano i tassi annuali di riduzione osservati in altri Paesi nella stessa fascia di reddito e regione del mondo. Inoltre, poiché i tassi di matrimonio precoce sono riportati come media per le giovani donne di età compresa tra 20 e 24 anni, sono state impiegate le proiezioni per l’anno in cui l’attuale gruppo compie 22 anni. Si considera che i bambini finiscano la scuola primaria all’età di 12 anni, poiché questo è il caso più comune in tutta la popolazione nel mondo. Il numero di minori di 12 anni tra il 2023 e il 2029 si basa sul Population Prospects 2022 delle Nazioni Unite. Non si tiene conto del fatto che alcune ragazze potrebbero abbandonare la scuola prima (quindi non finire la primaria) o finirla in età successiva
[6] Sono state utilizzate le stime sugli eventi climatici estremi prodotte dal gruppo BCLIMATE presso la Vrije Universiteit Brussel analizzate per Save the Children. E’ stato impiegato il più grande database di proiezioni di impatto climatico multi-modello disponibile fino ad oggi come parte dell’Inter Sectoral Impact Model Intercomparison Project fase 2b (ISIMIP2b) per stimare il rischio di diversi eventi climatici a livello globale. L'analisi ha analizzato per ciascuna griglia (utilizzando una risoluzione di 0,5 x 0,5 gradi, che rappresenta circa 50x50 km sull'equatore) attraverso diversi modelli la previsione che si verificassero eventi climatici estremi (incendi, cattivi raccolti, siccità, inondazioni di fiumi, ondate di caldo e cicloni tropicali). I dati rappresentano il rischio climatico per il 2020 (combinando 20 anni di proiezioni prima e dopo per ricavare una stima più solida). Il modello è stato utilizzato da Save the Children in precedenti rapporti e le stime sono state pubblicate sulla rivista accademica Science nel 2021 (Thiery et al. 2021). Non sono state proiettate ulteriormente tali stime, poiché i calcoli del 2020 includono già alcuni risultati del modello fino al 2030. Ciò porta a una leggera sottostima degli eventi climatici estremi, poiché questi stanno aumentando con il tempo. Si considera il numero di bambini tra il 2023 e il 2029, utilizzando il numero totale di minori (0-17 anni) nel 2023 più eventuali nascite avvenute tra il 2024 e il 2029. Il numero totale di bambini e nascite si basa sui dati delle Prospettive demografiche delle Nazioni Unite.