Giornata Mondiale Infanzia: 31 Premi Nobel per la Pace a fianco di Save the Children, per chiedere che sia garantita istruzione ai bambini in paesi i guerra
Alla vigilia della Giornale Mondiale dell’Infanzia, istituita nell’anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui Diritti del Fanciullo, 31 premi Nobel per la pace - quali Desmond Tutu, il Dalai lama, Jimmy Carter, Shirin Ebadi, Aung San Suu Kyi, Wangari Maathai, Rigoberta Menchú, Mairead Corrigan Maguire (si veda l’elenco completo in nota) - fanno sentire la loro voce a fianco di Save the Children: in una Lettera aperta indirizzata ai leader del mondo e fatta pervenire da Save the Children al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, chiedono che i governi si impegnino a garantire istruzione di qualità e scuola a milioni di bambini, contribuendo così a ridurre l’impatto delle guerre sui minori e a ricostruire la pace in paesi colpiti o reduci da conflitti armati.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna internazionale “Riscriviamo il Futuro”, grazie alla quale Save the Children ha permesso finora a 6 milioni di minori di andare a scuola e di ricevere un’educazione di miglior livello in nazioni afflitte dalla guerra.
Negli ultimi 15 anni, l’80% delle vittime civili delle guerre sono stati donne e bambini. Almeno 2 milioni di bambini sono morti uccisi dal fuoco delle armi e 6 milioni sono stati feriti, resi disabili o hanno subito traumi psicologici, obbligati ad assistere a terribili atti ed episodi di abusi e violenze. Si stimano in 22 milioni i minori profughi e sfollati a seguito di guerre. Le cui conseguenze vanno oltre la fine delle ostilità: si calcola che ogni anno siano tra 8.000 e 10.000 le giovani vittime di ordigni esplosivi, in particolare delle mine rimaste sul terreno.
E sono almeno 250.000 i minori – di cui il 40% bambine – impiegati in 17 conflitti armati come soldati, spie, facchini, cuochi, “mogli” dei combattenti (nel caso delle ragazze) e arruolati in eserciti non governativi in almeno 24 nazioni e territori. A causa della guerra 37 milioni i bambini e le bambine sono oggi esclusi dall’istruzione.
“I conflitti armati e le guerre sono causati dagli adulti”, si legge nella Lettera firmata dai 31 Premi Nobel per la pace che nel corso di questi anni hanno contribuito alla risoluzione di 15 conflitti, “ma ogni adulto è stato un tempo un bambino, cresciuto e sviluppatosi sulla base delle esperienze ed insegnamenti ricevuti nel corso della sua vita. Alla base di essi vi è sicuramente l’istruzione. Quello che i bambini imparano a scuola influenzerà la loro vita e la loro visione del mondo e degli altri”. Ecco perché è così determinante che ciascun minore veda garantito il diritto ad un’istruzione di qualità, soprattutto in situazioni di guerra e conflitto.
“Insegnanti preparati e motivati e dei validi curricula scolastici”, prosegue la Lettera aperta “offrono ai bambini delle importanti alternative alla confusione e insicurezza generate dalle guerre. Inoltre un’educazione di qualità dà accesso a informazioni utili e sviluppa un’autonomia di pensiero in grado di produrre cambiamenti pacifici”.
Convinti del valore e del ruolo dell’educazione i Premi Nobel per la pace e Save the Children chiedono quindi ai governi e ai leader del mondo di:
• assicurare ad ogni bambina e bambino il diritto all’istruzione a prescindere dall’etnia, religione, lingua;
• garantire ad ogni bambina e bambino la possibilità di studiare senza il timore di essere reclutato in milizie armate, di subire violenze o intimidazioni;
• assicurare ad ogni bambina e bambino un’istruzione inclusiva e di qualità che incentivi l’acquisizione di una mentalità e un pensiero aperti e liberi
• garantire che il diritto alla scuola e all’istruzione sia parte integrante dei processi e accordi di pace.
Sono disponibili: la versione integrale della Lettera, un articolo a firma di Mairead Corrigan Maguire (Premio Nobel per la pace 1976) foto e dichiarazioni dei Premi Nobel.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel.06.48070023-71
press@savethechildren.it;
www.savethechildren.it
Nota: i Premi Nobel per la Pace firmatari della Lettera Aperta
American Friends Service Committee (1947)
Amnesty International (1977)
Carlos Filipe Ximenes Belo (1996)
Jimmy Carter (2002)
Il 14esimo Dalai Lama (1989)
Frederik Willem de Klerk (1993)
Shirin Ebadi (2003)
Mohamed ElBaradei (2005)
Adolfo Pérez Esquivel (1980)
Friends Service Council (1947)
John Hume (1998)
Intergovernmental Panel on Climate Change (2007)
International Atomic Energy Agency (2005)
International Committee to Ban Landmines (1997)
The International Committee of the Red Cross and The League of Red Cross Societies (1963) (1917)
International Labour Organisation (1969)
International Physicians for the Prevention of Nuclear War (1985)
Kim Dae-jung (2000)
Aung San Suu Kyi (1991)
Wangari Maathai (2004)
Mairead Corrigan Maguire (1976)
Permanent International Peace Bureau (1910)
José Ramos-Horta (1996)
Oscar Arias Sánchez (1987)
Rigoberta Menchú Tum (1992)
Arcivescovo Desmond Mpilo Tutu (1984)
United Nations Children’s Fund (1965)
Office of the United Nations High Commissioner for Refugees (1981) (1954)
Elie Wiesel (1986)
Betty Williams (1976)
Jody Williams (1997)
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna internazionale “Riscriviamo il Futuro”, grazie alla quale Save the Children ha permesso finora a 6 milioni di minori di andare a scuola e di ricevere un’educazione di miglior livello in nazioni afflitte dalla guerra.
Negli ultimi 15 anni, l’80% delle vittime civili delle guerre sono stati donne e bambini. Almeno 2 milioni di bambini sono morti uccisi dal fuoco delle armi e 6 milioni sono stati feriti, resi disabili o hanno subito traumi psicologici, obbligati ad assistere a terribili atti ed episodi di abusi e violenze. Si stimano in 22 milioni i minori profughi e sfollati a seguito di guerre. Le cui conseguenze vanno oltre la fine delle ostilità: si calcola che ogni anno siano tra 8.000 e 10.000 le giovani vittime di ordigni esplosivi, in particolare delle mine rimaste sul terreno.
E sono almeno 250.000 i minori – di cui il 40% bambine – impiegati in 17 conflitti armati come soldati, spie, facchini, cuochi, “mogli” dei combattenti (nel caso delle ragazze) e arruolati in eserciti non governativi in almeno 24 nazioni e territori. A causa della guerra 37 milioni i bambini e le bambine sono oggi esclusi dall’istruzione.
“I conflitti armati e le guerre sono causati dagli adulti”, si legge nella Lettera firmata dai 31 Premi Nobel per la pace che nel corso di questi anni hanno contribuito alla risoluzione di 15 conflitti, “ma ogni adulto è stato un tempo un bambino, cresciuto e sviluppatosi sulla base delle esperienze ed insegnamenti ricevuti nel corso della sua vita. Alla base di essi vi è sicuramente l’istruzione. Quello che i bambini imparano a scuola influenzerà la loro vita e la loro visione del mondo e degli altri”. Ecco perché è così determinante che ciascun minore veda garantito il diritto ad un’istruzione di qualità, soprattutto in situazioni di guerra e conflitto.
“Insegnanti preparati e motivati e dei validi curricula scolastici”, prosegue la Lettera aperta “offrono ai bambini delle importanti alternative alla confusione e insicurezza generate dalle guerre. Inoltre un’educazione di qualità dà accesso a informazioni utili e sviluppa un’autonomia di pensiero in grado di produrre cambiamenti pacifici”.
Convinti del valore e del ruolo dell’educazione i Premi Nobel per la pace e Save the Children chiedono quindi ai governi e ai leader del mondo di:
• assicurare ad ogni bambina e bambino il diritto all’istruzione a prescindere dall’etnia, religione, lingua;
• garantire ad ogni bambina e bambino la possibilità di studiare senza il timore di essere reclutato in milizie armate, di subire violenze o intimidazioni;
• assicurare ad ogni bambina e bambino un’istruzione inclusiva e di qualità che incentivi l’acquisizione di una mentalità e un pensiero aperti e liberi
• garantire che il diritto alla scuola e all’istruzione sia parte integrante dei processi e accordi di pace.
Sono disponibili: la versione integrale della Lettera, un articolo a firma di Mairead Corrigan Maguire (Premio Nobel per la pace 1976) foto e dichiarazioni dei Premi Nobel.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel.06.48070023-71
press@savethechildren.it;
www.savethechildren.it
Nota: i Premi Nobel per la Pace firmatari della Lettera Aperta
American Friends Service Committee (1947)
Amnesty International (1977)
Carlos Filipe Ximenes Belo (1996)
Jimmy Carter (2002)
Il 14esimo Dalai Lama (1989)
Frederik Willem de Klerk (1993)
Shirin Ebadi (2003)
Mohamed ElBaradei (2005)
Adolfo Pérez Esquivel (1980)
Friends Service Council (1947)
John Hume (1998)
Intergovernmental Panel on Climate Change (2007)
International Atomic Energy Agency (2005)
International Committee to Ban Landmines (1997)
The International Committee of the Red Cross and The League of Red Cross Societies (1963) (1917)
International Labour Organisation (1969)
International Physicians for the Prevention of Nuclear War (1985)
Kim Dae-jung (2000)
Aung San Suu Kyi (1991)
Wangari Maathai (2004)
Mairead Corrigan Maguire (1976)
Permanent International Peace Bureau (1910)
José Ramos-Horta (1996)
Oscar Arias Sánchez (1987)
Rigoberta Menchú Tum (1992)
Arcivescovo Desmond Mpilo Tutu (1984)
United Nations Children’s Fund (1965)
Office of the United Nations High Commissioner for Refugees (1981) (1954)
Elie Wiesel (1986)
Betty Williams (1976)
Jody Williams (1997)