Lampedusa, Save the Children: già 100 i minori rintracciati. Necessario riaprire il Centro di Lampedusa e mobilitare la rete di accoglienza per i minori

Save the Children sta seguendo costantemente la crisi umanitaria che coinvolge migliaia di persone provenienti dalla Tunisia con propri operatori presenti a Lampedusa e presso i centri di prima accoglienza nelle Regioni del sud Italia. Tra le persone che stanno sbarcando in queste ore vi sono infatti decine di minori, che arrivano con le famiglie o da soli: 56 quelli rintraccati dall'organizzazione sull'isola di Lampedusa, 44 quelli trasferiti nella giornata di ieri da Lampedusa a Porto Empedocle anche di età inferiore ai 14 anni, almeno 11 giunti a Bari sia da Lampedusa che da Porto Empedocle.

In questa fase di emergenza, Save the Children sottolinea la necessità di assicurare il rispetto di standard di protezione e di accoglienza per i migranti e, in particolare, per i minori presenti nelle aree di sbarco e nei centri di prima accoglienza.

"E’ necessario aprire subito il centro di primo soccorso e accoglienza di Lampedusa, per evitare che persone, già stremate dal viaggio, trascorrano altre notti all’aperto, come è accaduto in queste ore”, dice Carlotta Bellini, Responsabile Protezione Minori Save the Children Italia. “Allo stesso tempo, è necessario allertare tutta la rete dei servizi di pronta accoglienza per i minori, per assicurare la loro immediata presa in carico. Non si conoscono le dimensioni che potrà avere questo esodo, ed è indispensabile pertanto attrezzarsi subito per rafforzare la capacità del sistema di accogliere e garantire la protezione dei minori.Tra i punti che riteniamo prioritari, la presenza di mediatori culturali, in modo che i minori riescano a comunicare e siano tempestivamente informati sui loro diritti”.

Save the Children è attualmente presente sull’isola di Lampedusa nell’ambito del progetto Praesidium del Ministero dell’Interno, in coordinamento con le organizzazioni partner del progetto, UNHCR e OIM, in un’ottica di supporto alla pianificazione di un’efficace risposta alla crisi umanitaria in corso.

Tra la notte dell’11 e 12 febbraio sono stati rintracciati da Save the Children 56 presunti minori sull’Isola di Lampedusa che erano stati collocati presso strutture pubbliche del luogo. I minori sono già stati informati dei loro diritti e dell’importanza, per la loro protezione di essere collocati presso le comunità di accoglienza per minori nei luoghi dove verranno trasferiti. Uno sforzo dovrà essere loro garantito anche per il rintraccio di eventuali familiari sia in Italia sia in altri paesi europei.

I minori sono stati raggruppati al fine di garantire con priorità il loro trasferimento verso Porto Empedocle, dove è previsto il loro arrivo in serata.
Inoltre, nella giornata di ieri tra i 150 migranti trasferiti da Lampedusa a Porto Empedocle, 44 erano i minori non accompagnati, anche di età inferiore ai 14 anni che, dopo essere stati informati dagli operatori di Save the Children sulle procedure applicabili nei loro confronti, sono stati collocati in 8 diverse comunità siciliane.
442 i migranti giunti a Bari sia da Lampedusa (390) sia da Porto Empedocle (52), di cui, al momento, si presume che almeno 11 siano minori.

Attualmente gli operatori di Save the Children, in stretto coordinamento con gli operatori di UNHCR e OIM stanno intervenendo, oltre che a Porto Empedocle, anche presso i Centri di Bari, Brindisi e Caltanissetta al fine di raggiungere il prima possibile i migranti in arrivo e, tra loro, identificare in particolare le categorie più vulnerabili, tra cui i minori non accompagnati.

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