Lampedusa, Save the Children: inserire una riserva di 4.000 posti dedicati ai minori nel piano emergenza immigrazione di Governo e Regioni

Sono ancora circa 250 i minori non accompagnati presenti a Lampedusa, tra identificati e non. Da ieri notte hanno dormito presso la Casa della Fratellanza e questa mattina sono stati trasferiti in parte presso la base Loran, insieme ad alcune donne.

Dopo i reiterati appelli di questi giorni, ieri sera Save the Children ha avuto assicurazioni formali circa la ripresa delle operazioni di identificazione dei minori non accompagnati presenti sull’isola e sul rapido trasferimento fuori dall’isola dei minori attualmente presenti. Gli 87 minori che hanno già completato le procedure di identificazione dovrebbero lasciare l’isola domattina, per raggiungere comunità di accoglienza in Sicilia. A questo dovrebbe seguire il rapido trasferimento dall’isola degli altri minori, una volta terminata l’identificazione. Gli operatori di Save the Children a Lampedusa stanno monitorando lo svolgimento di queste operazioni.

“Per scongiurare che si verifichino in futuro per altri minori situazioni inaccettabili come quelle di questi giorni a Lampedusa – ha dichiarato Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia Europa di Save the Children - chiediamo al Ministro Maroni, al Presidente della Conferenza delle Regioni Errani, all’ANCI e all’UPI che nel Piano di emergenza immigrazione che ci si appresta a varare sia inserita una riserva specifica di posti dedicati all’assistenza dei minori. Sulla base di proiezioni rispetto a questo ultimo periodo è ipotizzabile la necessità di rendere disponibili 4.000 posti di accoglienza per i minori non accompagnati e una quota di posti riservati per i nuclei familiari con bambini. Considerando che, come è già avvenuto, nell’arco di poche ore il numero degli arrivi può essere molto concentrato, riteniamo necessario che siano allestiti per i minori alcuni centri di transito, in modo da permettere condizioni di accoglienza accettabili nel periodo di attesa di collocamento nelle comunità che comunque dovrà essere molto limitato. E’ necessario infine che l’attivazione di questa rete sia collegata ad un fondo finalizzato, nell’ambito del finanziamento dedicato alla accoglienza umanitaria”.

Sono 5 gli operatori di Save the Children che, nell’ambito del Progetto Praesidium, sono impegnati a Lampedusa a fornire ai minori in arrivo – sia non accompagnati che accompagnati - informazioni, supporto legale, mediazione culturale.

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