G8, Save the Children: evitiamo che la Primavera Araba sia seguita da un lungo inverno africano

L’organizzazione apprezza l’impegno dell’Italia di 75 milioni di dollari destinati al perseguimento degli obiettivi di salute materno-infantile


In chiusura del summit di Deauville, l’Organizzazione umanitaria chiede ai leader della Terra di non rimangiare le promesse fatte per tutelare i bambini più poveri del mondo, anche se impegnati a sostenere i Paesi del Medio Oriente. Save the Children – che opera con i suoi progetti in Egitto e in Libia – considera opportune le conclusioni del summit, ma gli impegni chiave assunti nei confronti dei Paesi in via di sviluppo attendono ancora un compimento. Come evidenziato nella dichiarazione finale del summit, c’è ancora un gap da colmare di 19 miliardi di dollari all’anno promessi ai Paesi più poveri del mondo.


“19 miliardi di dollari possono essere misurati in vite umane” dichiara Francesco Aureli, Rappresentante di Save the Children Italia presso le Nazioni Unite e le Istituzioni Internazionali, “con quei soldi si potrebbero vaccinare milioni di bambini o finanziare cure mediche alle madri e ai bambini più poveri del mondo per un anno intero”.


L’Organizzazione accoglie con favore l’appoggio dei G8 al Summit sulla Vaccinazione Globale che si terrà tra due settimane a Londra. Col pieno sostegno all’Alleanza Globale per la Vaccinazione si potrebbero salvare 4 milioni di piccole vite (esattamente 5 volte in più rispetto a quello che si riesce a fare ora) con la distribuzione diffusa di vaccini contro polmonite e diarrea, due delle maggiori cause di mortalità infantile.


Save the Children apprezza inoltre l’impegno assunto dai G8 a fornire supporto sanitario alle madri e ai bambini più poveri del mondo. L’Organizzazione chiede ai Paesi del G8 di formalizzare tale impegno nell’ambito dell’Assemblea delle Nazioni Unite di settembre, attraverso piani d’azione distinti che tengano conto delle esigenze di ogni singolo Paese. In particolare, i G8 sono chiamati ad assumere impegni specifici per far fronte alla mancanza di 3,5 milioni di operatori sanitari nei Paesi in via di sviluppo. Un solo operatore sanitario può raggiungere e curare 5,000 bambini in un anno.


È sicuramente da apprezzare l’impegno che l’Italia annuncia, relativo allo stanziamento di 75 milioni di dollari destinati alla salute materno infantile, soprattutto in un momento di tagli alla Cooperazione Internazionale del nostro Paese”, commenta Aureli. “Un impegno di circa 15 milioni all’anno è un primo importante passo per far fronte alle quasi 8,5 milioni di silenziose morti ogni anno di mamme e bambini nei paesi in via di sviluppo”.


Save the Children ribadisce al Governo Italiano la propria disponibilità ad una proficua collaborazione con le istituzioni, ed in particolare con il Ministero degli Esteri, affinché vengano prioritarizzati gli interventi essenziali al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio 4 e 5. In particolare, l’organizzazione chiede che i fondi vengano impiegati per rafforzare e supportare il sistema di operatori sanitari nei paesi in via di sviluppo e incrementarne il numero; fermare la malnutrizione contribuendo così a salvare la vita di un bambino su tre, favorendo l’accesso al cibo; supportare le vaccinazioni; ridurre la disuguaglianza e fornire l’accesso alle cure per i bambini più poveri.



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