Siria: migliaia di bambini separati dalle loro famiglie e a rischio di subire violenze, denuncia Save the Children. 2 milioni e 500 mila gli sfollati nel paese

Le famiglie siriane assediate da una sempre crescente violenza sono costrette a dividersi e separarsi nella loro fuga dai combattimenti, con migliaia di bambini che si ritrovano soli, denuncia oggi Save the Children.

L’organizzazione internazionale indipendente, che sta operando in aiuto dei rifugiati siriani in Libano, Giordania e Iraq, ha rilevato come moltissime famiglie, nell’abbandonare le proprie abitazioni e paesi per sfuggire alle violenze, si ritrovano separate e senza sapere cosa potrà accadere ai loro cari, compresi tanti bambini.

Più della metà dei rifugiati siriani sono bambini e molti di essi dicono di non sapere cosa stia succedendo ai loro fratelli, genitori e familiari riamasti in Siria. Alcune famiglie si sono separate durante il viaggio mentre altre hanno deciso di lasciare dei familiari a casa per preservare i propri beni. Bambini separati dai genitori e familiari sono molto più esposti ai rischi rappresentati dal conflitto, cioè di subire violenze, abusi, sfruttamento, mette in guardia Save the Children.

“Questo terribile conflitto sta spezzando le famiglie nel loro tentativo di mettersi in salvo, terrorizzando migliaia di bambini impauriti per la sorte dei loro genitori e rendendoli ancora più vulnerabili in una situazione già terribilmente pericolosa”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia.

“Quelli che riescono a raggiungere sani e salvi i propri familiari nei paesi confinanti sono in un certo senso i più fortunati. Noi sappiamo che ci sono probabilmente migliaia di bambini che hanno abbandonato le proprie case all’interno della Siria che in questo momento sono privi di aiuto e che noi non possiamo raggiungere. La loro drammatica condizione sottolinea l’estrema urgenza e necessità di un pieno e totale accesso umanitario in Siria”.

Feroci combattimenti all’interno del paese continuano a spingere famiglie disperate a lasciare le loro case, con più di 200.000 sfollati dalla sola Aleppo in questi ultimi giorni.

I bambini che giungono nei paesi confinanti con la Siria sono spesso traumatizzati da ciò che hanno visto e enormemente ansiosi per la sorte dei familiari che hanno lasciato alle loro spalle.

Sophie Perreard Direttore Programmi di Save the Children in Libano dice: “ I bambini che varcano il confine della Siria hanno vissuto terribili e traumatizzanti esperienze che possono sfociare in sintomi come incubi, ansia, difficoltà ad allontanarsi dalla mamma, perdita di interesse nello stare insieme anche con altri bambini. Save the Children li sta aiutando a riprendersi dal trauma attraverso spazi sicuri di gioco a misura di bambini, garantendo attività educative e parascolastiche, distribuendo beni di prima necessità e assicurandosi che le famiglie con bambini piccoli abbiano ciò di cui hanno bisogno.

Le famiglie separate spesso non hanno più alcuna forma di reddito e giungono nel nuovo paese senza più nulla, giusto quello che hanno indosso”, prosegue Valerio Neri. “Questo può avere come effetto che bambini anche di 8-9 anni siano costretti a lavorare, nei bar o nei garage. Come Save the Children , insieme ad altre agenzie, li stiamo identificando e indirizzando verso servizi educativi e di supporto sociale affinché possano lasciare il lavoro ed essere inseriti in un programma di educazione formnale o informale”, spiega Valerio Neri.

Alcuni rifugiati hanno poi paura di registrarsi presso le autorità temendo di poter diventare bersaglio di violenze e però così facendo si sottraggono all’aiuto che potrebbero avere.

Save the Children sta intervenendo in aiuto dei rifugiati della Siria in Libano, Giordania e Iraq dove le agenzie umanitarie sono state investite dall’enorme afflusso di famiglie che cercano salvezza mentre la situazione all’interno della Siria si fa sempre più drammatica.

Nonostante il conflitto in Siria sia sotto lo sguardo di tutto il mondo, le agenzie umanitarie hanno solo un terzo dei soldi richiesti per fare fronte ai bisogni dei rifugiati nell’area.
Save the Children ha lanciato una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione volta a fermare le violenze e per assicurare che i bambini in Siria abbiano accesso agli aiuti umanitari.

“Abbiamo bisogno che tutti si uniscano a noi per chiedere la fine immediata delle violenze, in modo da poter portare aiuto immediato ai bambini in Siria”, conclude Valerio Neri.

Save the Children chiede a tutti di unirsi al proprio appello per fermare le violenze in Siria e consentire l’accesso alle organizzazioni umanitarie. Si può condividere l’appello sul proprio profilo facebook o partecipando alla discussione su Tweeter (#stopkilling).

Per sostenere i progetti di Save the Children in emergenza è possibile donare attraverso questo link:
www.savethechildren.it/fondoemergenze

Sono disponibili foto e storie di bambini siriani rifugiati

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
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