Save the Children lancia oggi il rapporto: “The Right to Learn: Community Participation in Improving Learning” e sottolinea l’importanza di definire un ambizioso obiettivo per garantire un’educazione di qualità nella futura agenda di sviluppo post-2015
Save the Children lancia oggi il rapporto: “The Right to Learn: Community Participation in Improving Learning” mettendo in evidenza il ruolo centrale che i genitori e le comunità locali possono esercitare per migliorare la qualità dell’educazione e garantire a tutti il diritto all’istruzione e all’apprendimento evidenziando come questo aspetto debba essere preso in considerazione anche nel processo di definizione della futura agenda di sviluppo post-2015.
Se nel corso del degli ultimi 10 anni grazie agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (OSM) ed in particolare agli Obiettivi dell’Education for All sono stati raggiunti importanti risultati in termini di incremento dell’accesso all’istruzione – con 40 milioni di bambini in più iscritti alle scuole elementari – e di parità di genere nell’educazione primaria non si può infatti dire lo stesso per ciò che riguarda i livelli di apprendimento. Si conta che nel mondo almeno 250 milioni di alunni non sanno leggere, scrivere o svolgere semplici operazioni dopo aver frequentato 4 anni di scuola primaria. Sono spesso i bambini più poveri e marginalizzati, tra cui quelli che vivono in paesi in conflitto, quelli più a rischio di essere esclusi dai sistemi educativi o di non raggiungere adeguati livelli di apprendimento pur avendo accesso all’istruzione.
Con l’avvicinarsi della scadenza degli OSM, la sfida per il futuro sarà quindi quella di spostare l’attenzione da un approccio basato sul garantire l’accesso alla scuola ad uno che miri ad assicurare a tutti i bambini il diritto ad imparare e apprendere. E’ per questo che Save the Children oggi, mentre a New York è in corso la sesta sessione dell’Open Working Group on Sustainable Development Goals che porta avanti i lavori preparatori alla definizione della nuova agenda di sviluppo post-2015, vuole ribadire che per raggiungere uno sviluppo umano equo e sostenibile non si può prescindere dalla definizione di un obiettivo ambizioso nell’ambito dell’educazione a livello globale che tenga in considerazione anche la qualità dell’apprendimento.