Terremoto l’Aquila, 5 anni dopo: Save the Children, 1872 Comuni in Italia privi di un piano di protezione civile, oltre 26.000 scuole non a norma

Alla vigilia dell’anniversario del terribile terremoto in Abruzzo, l’organizzazione ricorda come nella provincia de l’Aquila 6000 studenti siano ancora nei moduli scolastici provvisori. E ribadisce la necessità di investire nei Piani di emergenza comunali in tutto il Paese

Nonostante il forte rischio sismico ed idrogeologico del nostro paese e i terremoti che hanno colpito duramente, negli anni scorsi, l’Abruzzo e l’Emilia Romagna, 1872 comuni italiani - pari al 24% del totale - sono ancora sprovvisti dei cosiddetti Piani di emergenza comunali,1 benché si tratti di uno strumento obbligatorio previsto per legge.2

26.290 gli edifici scolatici non costruiti secondo la regolamentazione antisismica. Questo l’allarme lanciato oggi da Save the Children - l’organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti - alla vigilia dell’anniversario del terremoto che cinque anni fa distrusse l’Aquila e i comuni circostanti.

Sono pochissime  le regioni nelle quali tutti i comuni hanno adempiuto all’obbligo di dotarsi di un piano di emergenza comunale: il Friuli Venezia Giulia, il Molise e la Valle d’Aosta le uniche.

In Abruzzo la quota di comuni dotati del piano di protezione civile è del 98%: lo hanno 299 su 305 comuni.

Estremamente basse le percentuali della Campania - 39%, Sicilia - 49%, Calabria- 54%, nonostante si tratti di regioni che presentano una condizione di rischio sia sismico che idrogeologico di rilievo.

“La cultura della prevenzione dei rischi trova ancora troppo poco spazio nel nostro paese. Non solo un numero significativo di comuni - anche nelle aree più a rischio - non si è ancora dotato dei piani di protezione civile ma pure laddove l’adozione formale sia avvenuta, i piani non sono stati diffusi e portati a conoscenza della popolazione. Alla mancanza dei piani si aggiunge un ulteriore fattore di rischio, cioè i tanti edifici scolastici non a norma”, commenta Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia. La scuole italiane, infatti, sono ad oggi in una forte situazione di insicurezza: sono 26.290 gli edifici scolatici - pari al 55,6% del totale - non costruiti secondo la normativa antisimica.3

“E’ apprezzabile l’impegno assunto dal nuovo governo per la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole. Tuttavia va sottolineato come la condizione attuale sia davvero critica. Basti pensare all’età degli edifici scolastici:  5.637 sono stati costruiti prima del 1945; 21.515 dal 1946 al 1980 e 9.067 dopo il 1980”, spiega ancora Raffaela Milano.

Per quanto riguarda l’Aquila e gli altri comuni colpiti dal terremoto del 2009, a 5 anni dal sisma la maggior parte degli studenti - circa 6.000 bambini e adolescenti - è ospitata in 31 Moduli ad Uso Scolastico Provvisorio (MUSP), edifici prefabbricati allestiti per tamponare l’emergenza e che invece sono tuttora utilizzati.

“Sconcerta rilevare come in seguito al tragico terremoto del 2009, sia ancora forte  il disagio per migliaia di bambini e famiglie ”, commenta ancora Raffaela Milano.

“C’è poi un ulteriore elemento di criticità che riguarda l’intero territorio nazionale ed è la mancanza di procedure specifiche e consolidate per l’aiuto ai minori in situazioni di emergenza e post-emergenza”, prosegue. “È fondamentale che siano previste perché i bambini reagiscono in modo diverso dagli adulti e hanno bisogno di interventi specifici, sia di protezione che di aiuto nella resilienza, cioè a reagire ad una condizione di possibile stress post traumatico”.

Save the Children è intervenuta sin dalle ore successive al sisma che ha colpito il territorio de l’Aquila, allestendo 4 aree a misura di bambino nelle tendopoli e successivamente con attività nelle scuole per il sostegno ai minori nella fase post-emergenza.

A seguito di questa esperienza Save the Children si è dotata di una struttura permanente e ha coordinato un gruppo di esperti che ha definito degli orientamenti sulla protezione dei minori nelle emergenze, in seguito condivisi con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile.  

“Nel 2012 con lo stesso Dipartimento è stato siglato un protocollo per condividere, all’interno del sistema nazionale di protezione civile, procedure comuni per proteggere adeguatamente i bambini e gli adolescenti nelle emergenze che prevede tra l’altro la progettazione di appositi spazi dedicati ai bambini nelle aree dedicate all’accoglienza temporanea.” , spiega ancora Raffaela Milano. “Inoltre Save the Children ha promosso iniziative locali  per rafforzare la resilienza della popolazione e in particolare dei più giovani di fronte a situazioni di rischio e forte stress”.

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel. 06 48070081-23-63-81
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it



1 Dati del dipartimento di protezione civile aggiornati al 17 dicembre 2013

2 Legge n. 100 del 12 luglio 2012

3 Fonte Miur 2012. Quelli costruiti secondo la normativa antisismica sono invece 3.745 (7,9%); il dato non è disponibile per 17.278 edifici (pari al 36,5%).