Bambini del Rwanda, 20 anni dopo - Un archivio mobile di immagini Polaroid, utilizzate per riunire i bambini con le loro famiglie in seguito al genocidio ruandese, è stato riaperto per la prima volta dopo 20 anni

Le fotografie, scattate da Save the Children nei mesi successivi alla guerra, nel 1994, sono state portate di villaggio in villaggio per cercare di trovare le famiglie di circa 8.000 bambini, in seguito al brutale conflitto di 100 giorni, che distrusse le infrastrutture del Rwanda e lasciò la più alta percentuale di orfani nel mondo.

Per ricordare il 20° anniversario del genocidio, Save the Children - l’organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti - ha rintracciatoalcuni di questi bambini, ormai adulti,  per ascoltare le loro storie,  sapere cosa è successo dopo e come è stato possibile ricostruire la loro vita.

Gloriose, ora studentessa universitaria, aveva solo cinque anni quando i suoi genitori sono stati uccisi nel genocidio:

"Quando questa foto è stata scattata, ancora credevo che tutto si sarebbe aggiustato e  che i miei genitori fossero ancora vivi e che mi avrebbero dato una vita felice. Vorrei invitare la comunità internazionale e altre organizzazioni umanitarie ad aiutare altri bambini che ora stanno vivendo la stessa situazione che ho vissuto io. Sono vittime di situazioni che sfuggono al loro controllo."

Le immagini video con la testimonianza di Gloriose nel b roll scaricabile qui: 

http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/RS75734_FLODOUARD-1-lpr.zip

Save the Children è impegnata nella protezione dei bambini e la promozione dei loro diritti. In Ruanda oggi Save the Children lavora a stretto contatto con il governo e altri partner, per raggiungere oltre 100.000 persone attraverso reti comunitarie di protezione dell'infanzia.

Geoffrey Mugisha, Direttore Save the Children in Ruanda ha detto:


"La dimensione di questo archivio ci ricorda il grado quasi inimmaginabile di terrore in Ruanda 20 anni fa. E tuttavia le singole immagini ci offrono una finestra attraverso la quale possiamo vedere storie di trionfo e di sopravvivenza. Guardiamo a questi bambini, congelati nel tempo, e sappiamo che i bambini nel mondo soffrono come allora ancora oggi. Il modo più giusto che possiamo avere è mostrare rispetto per le vittime e i sopravvissuti del genocidio ruandese e fare del nostro meglio per garantire che nessun bambino debba mai più sopportare quello che questi ragazzi hanno subito 20 anni fa."

La documentazione fotografica completa (con, tra le altre, foto di Evans, Jean-Baptiste, Cyprien, Flodouard, Gloriose )  è disponibile al link:
http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/RS75734_FLODOUARD-1-lpr.zip


Le storie di Evans, Jean-Baptiste, Cyprien, Flodouard, Gloriose  al seguente link:
http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Storie_05-04-2014.docx

Il video con testimonianze di un’operatrice Save the Children,  di Flodouard, Gloriose, Cyprien, qui (link valido fino al 10 aprile):
http://we.tl/bEbINnwlFX 

Lo script del video qui:

http://risorse.savethechildren.it/files/comunicazione/Script_b%20roll_english_.docx

Per ulteriori informazioni:

Ufficio stampa Save the Children Italia
Alessia Maida, 328.9214843
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it