Tratta e sfruttamento: Save the Children, l’Italia adotti subito un Piano Nazionale d’Azione contro la tratta di esseri umani con misure particolari per i minori

Save the Children si unisce alla preoccupazione del Consiglio d’Europa che ieri, nel rapporto Greta, ha sottolineato la necessità di un intervento immediato a tutela delle vittime di tratta, volto ad identificarle, supportarle e prevenire il fenomeno e l’adozione di un Piano Nazionale d’azione contro la tratta di esseri umani.

“Come Save the Children ha già avuto occasione di ribadire, in particolare nello scorso agosto con Piccoli Schiavi Invisibili, il rapporto annuale dell’Organizzazione su tratta e sfruttamento, l’adozione del Piano contro la tratta e lo sfruttamento è urgente e fondamentale, tanto per garantire un monitoraggio specifico del fenomeno, quanto per identificare le vittime e adottare conseguentemente le misure più efficaci di lotta e prevenzione, anche attraverso un forte coordinamento di tutti gli attori che agiscono in questo settore. Particolare attenzione occorre dedicare ai minori, che sono i più vulnerabili, come ci conferma la nostra esperienza quotidiana a contatto con bambini e adolescenti vittime o a rischio di tratta e sfruttamento a fini sia sessuali che lavorativi” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Se l’Italia nel 2010 si segnalava tra i paesi europei con il record negativo di 2.400 vittime (50% in più del 2008 ma in leggero calo rispetto alle 2.142 del 2009)1, guardando al solo ambito del lavoro, secondo la ricerca Game Over pubblicata nel 2014 da Save the Children e Associazione Bruno Trentin, si segnalano ben 28.000 i minori tra i 14 e i 15 anni (sia italiani che stranieri) coinvolti in attività definibili a rischio di sfruttamento, svolte in contesti familiari (43%) o, se esterni, principalmente nei settori della ristorazione (43%), dell’artigianato (20%) e del lavoro in campagna (20%)2. A destare particolare preoccupazione, poi, come evidenziato nel dossier, è il numero sempre crescente di minori stranieri non accompagnati in arrivo in Italia via mare in fuga da guerre, dittature militari, persecuzioni o povertà, condizioni di vita estreme senza una possibilità di futuro. Dal 1 gennaio 2014 al 18 settembre 2014 complessivamente sono arrivati circa 21.300 minori di cui circa 10.850 non accompagnati. Si tratta in buona parte dei minori resi “invisibili”, e perciò più vulnerabili, dalla necessità di non essere identificati dalle Autorità per non rischiare, una volta raggiunta la destinazione finale, soprattutto i paesi del nord Europa, il rinvio in Italia come primo paese di ingresso nell’UE. Inoltre, la necessità di reperire i soldi necessari per proseguire il viaggio li espone ulteriormente al rischio di sfruttamento.

“Per quanto riguarda in particolare la protezione e la tutela dei minori stranieri non accompagnati Save the Children chiede al Parlamento di approvare in tempi rapidi il Disegno di Legge. C. 1658, volto a disciplinare finalmente in modo organico, sul territorio nazionale, la protezione e l’accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, superando l’attuale gestione emergenziale e al Governo, Regioni ed Enti Locali di dare immediata attuazione al piano per la prima accoglienza dei minori stranieri non accompagnati adottato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni lo scorso 10 luglio 20149 e di definire anche standard di prima accoglienza tali da garantire a ciascun minore cure, supporto e protezione adeguata.”conclude Raffaela Milano.

Il dossier “Piccoli Schiavi Invisibili” completo è scaricabile alla pagina: www.savethechildren.it/pubblicazioni

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NOTA

I progetti di Save the Children sui minori vittime di tratta e sfruttamento.

Nel 2012 Save the Children ha avviato il progetto Vie d’Uscita, realizzato grazie al contributo delle Profumerie La Gardenia, Limoni e, dal prossimo settembre 2014, anche de L’Oreal Paris,  volto a rafforzare la protezione dei minori attraverso attività di contatto con i minori vittime di sfruttamento e percorsi di recupero e reinserimento sociale.

Nell’ottobre 2013 è stato lanciato il progetto europeo biennale Protection First, volto a migliorare l’identificazione di minori a rischio o vittime di tratta in Italia, Paesi Bassi e Romania, oltre che sensibilizzare e potenziare le capacità dei minori a rischio nel valutare i rischi di tratta e sfruttamento.

Dal maggio 2008, in partenariato con l’UNHCR, l’OIM e la Croce Rossa Italiana, e con il coordinamento del Ministero dell’Interno, Save the Children è impegnata nella realizzazione del progetto PRAESIDIUM in Sicilia, Puglia e Calabria. Il progetto mira a rafforzare e migliorare il sistema di gestione dei flussi migratori in arrivo nei citati territori. Inoltre, dall’ottobre 2008, è attivo a Roma il progetto CIVICOZERO, che è volto a fornire supporto, orientamento e protezione a ragazzi e ragazze migranti (e ove presente al nucleo familiare) che si trovano in situazioni di marginalità sociale, a minori entrati nel circuito della Giustizia Minorile, a minori a rischio di sfruttamento, violenza e abuso, impegnandosi per il miglioramento delle loro condizioni di vita e per il rispetto dei loro diritti. Nel 2014 è stato attivato il centro diurno CIVICOZERO anche a Milano, dove vengono realizzate nel centro e in esterno, in particolare presso la stazione Centrale, attività di protezione ed educazione della lingua italiana rivolte ai minori stranieri non accompagnati presenti o in transito nella città. Dal dicembre 2011, è aperto a Roma l’ “A28 Centre”, il centro notturno per minori stranieri non accompagnati gestito Save the Children, la cooperativa Civico Zero e Intersos. L’obiettivo è di dare protezione e accoglienza notturna ai minori migranti non accompagnati in situazione di vulnerabilità a Roma, in particolare ai minori in transito, tra cui, principalmente, i minori afgani e i minori eritrei.

A partire da gennaio 2014, Save the Children ha realizzato il progetto PRUMA, coordinato da IOM, della durata di 12 mesi, ha come obiettivo generale la creazione di un meccanismo di coordinamento sostenibile e solido europeo e lo sviluppo e l'attuazione di procedure operative standard (SOP) per il ricongiungimento familiare dei minori non accompagnati richiedenti asilo nell'ambito del Regolamento Dublino III.

Tra il 2012 ed il 2013, Save the Children, insieme all’Associazione Bruno Trentin, ha realizzato  un’indagine nazionale sul lavoro minorile in Italia i cui risultati finali sono stati presentati nella pubblicazione “Game overIndagine sul lavoro minorile in Italia”, pubblicata nel 2014. Tra l’ottobre 2013 e il maggio 2014, Save the Children, in collaborazione e con il finanziamento del Dipartimento per la Giustizia Minorile (D.G.M.) ha condotto un’indagine sul lavoro minorile e i minori nel circuito della giustizia penale che ha avuto l’obiettivo di indagare le forme di lavoro precoce svolte dai minori del circuito della giustizia.

 

1: Fonte: Primo Rapporto sulla tratta degli esseri umani in Europa, a cura di Eurostat e della Direzione Generale Affari interni, Commissione Europea 2013.

 Il dato riguarda il numero assoluto di vittime identificate e presunte. In rapporto invece alla popolazione l’Italia si posiziona al sesto posto fra i paesi Ue per percentuale di vittime identificate e presunte ogni 100.000 abitanti, con il 3,9%; al primo posto Cipro (6,3%), Paesi Bassi (6%), Bulgaria (5,7%), Romania (5,4%), Estonia (4,3%).

2: Game Over – Indagine sul l.avoro miorile in Italia, Save the Children e Associazione Bruno Trentin 2014