Iraq: 350.000 bambini intrappolati a Mosul Ovest a poche ore dall’inizio dell’offensiva contro l’ISIS
“Sarebbero circa 350.000 i bambini intrappolati nella zona occidentale di Mosul e il rischio che l’utilizzo di artiglieria e armi esplosive nelle strade strette e densamente popolate possa avere conseguente letali peggiori di qualunque altro conflitto visto finora”. Questa la denuncia di Maurizio Crivellaro, Direttore di Save the Children in Iraq, a poche ore dall’inizio dell’offensiva anti-ISIS a Mosul.
“Le famiglie che vivono in quell’area della città ci dicono che non hanno la possibilità di scappare, poiché rischiano di essere vittime delle esecuzioni sommarie dei combattenti dell’ISIS, del fuoco dei cecchini o delle mine antiuomo. La scorsa settimana sono arrivate testimonianze di un’intera famiglia di nove persone colpite dal fuoco mentre cercavano di fuggire. Le persone sono intrappolate nelle loro case e non hanno più cibo, acqua e medicine. In questo momento la scelta per i bambini di Mosul Ovest è tra le bombe, il fuoco incrociato, la fame se decidono di rimanere o l’esecuzione e i cecchini se provano ad andarsene”, spiega ancora Crivellaro.
“Le forze irachene e i loro alleati, tra cui gli USA e il Regno Unito, devono fare tutto quanto in loro potere per proteggere i bambini e le loro famiglie ed evitare che vengano colpiti edifici civili come ospedali e scuole. Per un bambino non è importante da dove provengono le bombe, ma dove cadono. Devono essere create al più presto possibile vie di fuga sicure per i civili e una volta che le famiglie saranno uscite, potranno essere raggiunte dagli aiuti e sarà possibile aiutare i bambini a ricostruire le loro vite dopo più di due anni sotto il dominio dell’ISIS”, conclude il Direttore di Save the Children.
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