Afghanistan: nei primi sei mesi del 2017 sono 436 i bambini morti a causa del conflitto, il 9% in più rispetto all'anno precedente

Sono almeno 1.662 i civili uccisi e 3.581 quelli feriti a causa del conflitto in Afghanistan nei primi sei mesi del 2017, oltre un quarto dei quali rappresentati da bambini (436 i minori morti e 1.141 i feriti). Il numero dei bambini che hanno perso la vita a causa della guerra che dilania il Paese è aumentato del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Un incremento allarmante, come denuncia, commentando un rapporto diffuso dalle Nazioni Unite, Save the Children, l’Organizzazione internazionale dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, a ogni costo.

“Negli ultimi anni abbiamo assistito a un allarmante deterioramento della situazione in Afghanistan: più combattimenti, più persone costrette ad abbandonare la propria casa, un impatto sempre più straziante sui bambini” ha dichiarato David Skinner, Direttore di Save the Children in Afghanistan, dove l’Organizzazione lavora dal 1976 con programmi umanitari e di sviluppo per la salute, l’educazione e la protezione dei minori. “L’incremento nel numero di minori morti e feriti a causa del conflitto è estremamente preoccupante e riflette il crescente pericolo affrontato dai giovani afgani”.

Attualmente in Afghanistan Save the Children fornisce assistenza a decine di migliaia di famiglie rimpatriate, supportando i bambini affinché vadano a scuola e frequentino programmi attitudinali e fornendo assistenza economica per l’acquisto di beni di prima necessità quali cibo, medicine e ripari.

A contribuire in modo sostanziale all’aumento di morti e feriti tra donne e bambini, secondo i dati della Missione di Assistenza ONU in Afghanistan, sono stati il ricorso a ordigni esplosivi improvvisati (IED) attivabili a pressione, le bombe suicide e le operazioni aeree in zone popolate da civili. In particolare il rapporto evidenzia che, nel periodo esaminato, i civili sono stati uccisi e feriti nel 40% dei casi da forze anti-governative per mezzo di ordigni esplosivi improvvisati, come accaduto a Kabul il 31 maggio, quando, durante un unico attacco, un camion bomba ha ucciso almeno 98 civili e ne ha feriti circa 500.

Questi attacchi ai civili devono cessare. Non solo feriscono e uccidono persone innocenti in modo orribile, ma causano indicibili traumi e sofferenze, specialmente nei bambini, portando a gravi problemi psicologici e con un impatto sul loro sviluppo nel lungo termine” ha aggiunto Skinner. “Assistere a un attacco mortale o dover fuggire dalla propria casa sono esperienze che possono accompagnare un bambino a lungo, a volte per sempre. Non dobbiamo sottostimare l’estensione del trauma subito dai bambini afgani e l’importanza di aiutarli nel recupero. Save the Children condanna ogni attacco che metta i civili, e in particolare i bambini, a rischio. Sollecitiamo tutti gli attori in Afghanistan affinché diano priorità alla protezione dei minori”.

Secondo l’Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari, il piano di risposta umanitaria per il 2017, che prevede 550 milioni di dollari, però, è finanziato solo al 27% e continuano a mancare circa 400 milioni.

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