Molestie sessuali: nessun caso riguarda minori o beneficiari dei progetti
Save the Children ribadisce che nessuno dei casi di presunte molestie sessuali che sarebbero state commesse da membri dello staff dell’Organizzazione, riportati dai media, riguarda minori o beneficiari dei nostri progetti.
I 31 casi di presunte molestie sessuali in questione, segnalati internamente tra il 2016 e il 2017, sono relativi ai comportamenti inappropriati di alcuni membri dello staff esclusivamente nei confronti di altri colleghi.
Tali denunce hanno dato avvio ad accurate indagini interne volte a chiarire i fatti, che hanno portato a 16 licenziamenti e a 10 rinvii alle autorità di polizia e civili.
L’Organizzazione internazionale, che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, lavora attivamente per migliorare le proprie procedure di denuncia e protezione e per assicurare che esista una cultura interna efficace volta ad incoraggiare la segnalazione e la salvaguardia.
L’organizzazione ha una politica di tolleranza zero verso gli abusi o le molestie di ogni tipo. Esaminiamo ogni caso in modo indipendente, intraprendendo azioni immediate contro chiunque violi la propria policy.
Negli anni passati abbiamo dedicato personale ad hoc con lo specifico mandato di potenziare le misure di salvaguardia nei confronti dei bambini e formare il personale sulle modalità di segnalazione di ogni possibile problema. Allo stesso tempo, nell’ambito dei nostri interventi di programma, lavoriamo coi bambini e le loro famiglie per garantire che sappiano come identificare eventuali violazioni e denunciarle.
Save the Children è un’organizzazione composta globalmente da 25.000 persone impegnate e determinate a migliorare il futuro dei bambini e delle famiglie per le quali lavorano. Nei loro confronti, così come nei confronti dei nostri donatori, abbiamo la responsabilità di perseguire incessantemente gli standard più elevati in relazione alla protezione dei bambini e delle famiglie che supportiamo.