Infanzia: nel mondo 1 bambino su 3 privato del proprio futuro

A 30 anni dalla nascita della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, il mondo ha compiuto enormi passi in avanti per proteggere i bambini, tuttavia ancora 1 minore su 3 al mondo si vede negata la propria infanzia a causa di conflitti, violenze, povertà, discriminazioni e degli effetti dei cambiamenti climatici. Bambine e bambini che si vedono strappata di mano, spesso irrimediabilmente, la possibilità di costruirsi il futuro che sognano e al quale hanno pieno diritto.

Oggi, nel mondo, 1 bambino su 5 vive in aree di conflitto e almeno 27 milioni di minori sfollati a causa della guerra non possono più andare a scuola; più di 1 miliardo di bambini vive in contesti flagellati dalla povertà e, solo nel Corno d’Africa, dove imperversano le conseguenze disastrose dei cambiamenti climatici, 6,5 milioni di bambini sono attualmente colpiti dalla fame. Infanzia negata anche a tantissime bambine in tutto il pianeta, spesso vittime di discriminazioni di genere: ad oggi, 120 milioni di ragazze in tutto il mondo, 1 su 10, sono state vittima di stupro o di altri atti sessuali forzati e tra i minori costretti a entrare nei gruppi armati quasi 1 su 3 è una bambina.

Povertà, mancanza di opportunità e violenze riguardano anche i minori nel nostro Paese. In Italia, infatti, oggi più di 1,2 milioni di bambini e ragazzi vivono in povertà assoluta, senza il necessario per condurre una vita accettabile e con gravissime ripercussioni sul loro futuro, anche in conseguenza delle gravi privazioni in termini di opportunità educative, un numero triplicato negli ultimi dieci anni. Una delle piaghe silenziose con cui moltissimi bambini e bambine sono costretti a fare i conti nel nostro Paese, con effetti devastanti anche a lungo termine sul loro sviluppo, è inoltre quella della violenza assistita: in soli cinque anni quasi 500 mila minori hanno assistito a violenza tra le mura domestiche nei confronti delle loro mamme. Più di 1,4 milioni di madri, inoltre, sono state vittime di questa piaga nel corso della loro vita.

Questi alcuni dati che tratteggiano i contorni della condizione dell’infanzia in Italia e nel mondo, su cui Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – vuole tenere alta l’attenzione in occasione del trentesimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, grazie a una settimana di mobilitazione, con iniziative ed eventi su tutto il territorio nazionale, e il coinvolgimento di tantissime scuole.

E per celebrare i 30 anni della Convenzione - nata sulla base della Carta dei Diritti del Bambino, la prima carta al mondo che riconobbe come i bambini fossero titolari di diritti, scritta nel 1923 dalla fondatrice di Save the Children Eglantyne Jebb e adottata l’anno dopo dalla Società delle Nazioni - l’Organizzazione diffonde un video con un esperimento sociale, in cui i bambini mettono alla prova i loro genitori, intervistandoli sui loro diritti. Un video che permette di riflettere sulle conquiste fatte per tutelare i diritti di bambini e bambine e sull’importanza di continuare a lavorare perché per ogni minore al mondo sia possibile vivere pienamente la propria infanzia.    

“Con la prima carta dei diritti del bambino, Eglantyne Jebb affermò un concetto a dir poco rivoluzionario per i tempi: da quel momento in poi dar da mangiare a un bambino malnutrito e salvargli la vita non doveva più essere un gesto di carità, ma un atto di giustizia. La visione, la determinazione e la tenacia della donna straordinaria che 100 anni fa fondò Save the Children, sono le stesse che oggi continuano a guidare la nostra Organizzazione e ad ispirare il lavoro di ogni nostro singolo operatore sul campo, in Italia così come negli angoli più remoti del pianeta. Nonostante i progressi fatti, il mondo non è ancora in grado di rispondere alle sfide enormi che minacciano l’infanzia. Ancora troppi bambini continuano a morire per cause facilmente prevenibili, a fare i conti con gli orrori della guerra, a vivere ai margini della società e fuori dalla scuola, a essere attanagliati dalle conseguenze della povertà. Tutto questo è semplicemente inaccettabile perché i bambini sono prima di tutto bambini, chiunque essi siano e ovunque essi vivano, e abbiamo la responsabilità di agire con forza e autorevolezza per rispondere a queste sfide”, ha dichiarato Daniela Faterella, Vice Direttrice Generale di Save the Children, che a partire dal 1 gennaio prenderà la guida dell’Organizzazione in Italia.

LE INIZIATIVE DI SAVE THE CHILDREN PER LA GIORNATA DELL’INFANZIA

A Palermo il calcetto per i diritti

A Palermo i bambini assoluti protagonisti del “torneo dei diritti” di calcio a 5, organizzato ieri alla Zisa da Save the Children, con il supporto di SottoSopra Palermo, Movimento giovani per Save the Children. Una iniziativa per celebrare il protagonismo, il coinvolgimento e i diritti dei minori, che ha coinvolto bambini e bambine di alcune scuole e associazioni territoriali e che rientra nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune di Palermo per il mese dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in collaborazione con Rai Ragazzi, che vedranno il culmine lunedì 25 novembre con il concerto dei cori e delle orchestre giovanili al Teatro Massimo.

Stop alla guerra sui bambini: un flash mob a Roma e i videoracconti della youtuber LaSabri

Nell’ambito della campagna “Stop alla guerra sui bambini”, lanciata quest’anno da Save the Children in occasione del suo Centenario, questa mattina alla Stazione Termini di Roma si terrà un flash mob con i bambini e i ragazzi di alcune scuole della Capitale protagonisti di un’azione a forte impatto emotivo, assieme a 25 giovanissimi violinisti e violoncellisti dell’Orchestra “I Giovani Musici”, per sensibilizzare i passanti sugli effetti dei conflitti e dire “Stop alla guerra sui bambini”.

Oggi, nel mondo, 420 milioni di minori, 1 su 5, vivono in aree colpite dai conflitti e, solo nel 2017, più di 10 mila bambini sono rimasti uccisi o mutilati a causa dei bombardamenti, mentre si stima che almeno 100 mila neonati muoiano ogni anno per le cause dirette e indirette delle guerre, come malattie e malnutrizione. Almeno 27 milioni di minori sfollati per via delle guerre, inoltre, non hanno più accesso all’educazione. Siria e Yemen alcuni dei Paesi in conflitto in cui i bambini sono costretti ad affrontare le peggiori condizioni. In Siria, dove la guerra è in corso ormai da più di 8 anni e mezzo, le recenti escalation nel nord-est hanno già provocato la fuga di oltre 74 mila minori, mentre nel conflitto che dal 2015 continua a sferzare lo Yemen più di 7.500 bambini hanno già perso la vita o sono rimasti feriti e più di 11 milioni hanno bisogno di protezione.

Al fianco dell’Organizzazione per dire “Stop alla guerra sui bambini” anche la nota creator LaSabri, che - in collaborazione con il gruppo Web Stars Channel - nei prossimi giorni, attraverso i suoi canali ufficiali, darà il via a uno speciale racconto della sua recente missione in Uganda con Save the Children, dove ha potuto visitare i progetti dell’Organizzazione per i bambini fuggiti dal conflitto in Sud Sudan e vedere da vicino le ferite della guerra.

Una petizione per i minori testimoni di violenza domestica e gli orfani di femminicidio
Iniziative negli store IKEA e alla Fabbrica del Vapore di Milano

Si stima che in Italia, in soli 5 anni, quasi 500.000 minori abbiano vissuto la violenza tra le mura domestiche nei confronti delle loro mamme[1], nella quasi totalità dei casi per mano dell’uomo, e che più di 1,4 milioni di madri, nella loro vita, siano state vittime di violenza domestica. Un fenomeno, quello della violenza assistita, troppo spesso sommerso e sconosciuto, che rischia però di avere un impatto gravissimo e a lungo termine sullo sviluppo del bambino.

Per accendere i riflettori su questo fenomeno, Save the Children lancia una petizione per chiedere alle istituzioni di mettere in atto azioni concrete a favore dei minori testimoni di violenza domestica e degli orfani di femminicidio.
Una petizione che tutti sono invitati a firmare collegandosi al sito https://www.savethechildren.it/ViolenzaAssistita

Accanto a Save the Children per il contrasto alla violenza assistita anche IKEA Italia grazie all’iniziativa #PerUnaGiustaCasa nell’ambito della quale, dal 20 al 24 novembre, in tutti i negozi IKEA in Italia, negli ambienti espositivi degli store, tra una cucina e una camera da letto, compariranno dei disegni ispirati a quelli realizzati dai bambini. Non si tratterà però di disegni qualsiasi, ma di segnali spesso invisibili di disagi e malessere. Un percorso al termine del quale i clienti si troveranno di fronte a un wall che svelerà l’obiettivo dell’installazione e che cercherà di sensibilizzare quante più persone possibile sulle conseguenze della violenza assistita. Da parte di IKEA Italia, anche il supporto alla petizione lanciata dall’Organizzazione.

E a Milano, nell’ambito del Think Pink Festival, dal 22 al 25 novembre presso la Fabbrica del Vapore in viale Giulio Cesare Procaccini, torna “La stanza di Alessandro”, l’installazione immersiva dal forte impatto emotivo di Save the Children, già molto visitata nelle precedenti tappe di Roma e Bari, per provare in prima persona il dramma che tanti bambini vivono quotidianamente mentre assistono alla violenza domestica nei confronti delle loro mamme. Un appuntamento che alla Fabbrica del Vapore si aprirà con il seminario “La violenza domestica con gli occhi dei bambini”.


Scuole per la Convenzione

In 20 città italiane, i rappresentanti delle 160 scuole che aderiscono alla Rete Fuoriclasse in Movimento di Save the Children per il contrasto alla dispersione scolastica, daranno il via, nella settimana di celebrazioni per i 30 anni della Convenzione, a iniziative per promuovere una riflessione sull’impegno della scuole nella promozione dei diritti. Ancona, Aosta, Bari, Cagliari, Casalecchio di Reno (Bologna), Chieti, Crotone, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Potenza, Roma, Scalea-Praia a Mare (Cosenza), Torino, Trieste, Val di Sieve (Firenze), Velletri (Roma) le città coinvolte, con la partecipazione di circa 500 tra dirigenti scolastici, docenti, educatori, rappresentanti delle istituzioni e della associazioni, interessati allo sviluppo di comunità di pratiche per il contrasto della dispersione scolastica e per la tutela dei diritti dei minori.

A Padova un convegno per i 30 anni della Convenzione
A Padova, il 20 novembre alle ore 10.30, presso l’Aula Magna “Galileo Galilei” di Palazzo Bo dell’Università di Padova, un convegno per il trentesimo anniversario della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza organizzato dall’Università di Padova – Centro Diritti Umani, con il supporto di Save the Children, Unicef e Regione Veneto.

A Torino e a Roma la presentazione del Rapporto CRC
Giovedì 21 novembre a Torino, presso la Sala Conferenze del Polo del ‘900, in corso Valdocco 4/a, e il 4 dicembre a Roma presso il Senato, sarà presentato il nuovo Rapporto del Gruppo CRC, il Gruppo di lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, coordinato da Save the Children e composto da 100 associazioni del terzo settore. Il rapporto quest’anno analizza la condizione dell’infanzia nel nostro Paese alla luce delle recenti raccomandazioni del Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza rivolte all’Italia.


A Milano la tavola rotonda “Investire nei diritti dell’infanzia”
Giovedì 28 novembre, presso la Fondazione Feltrinelli di Milano, una tavola rotonda per riflettere sul ruolo delle aziende nella promozione di uno sviluppo sostenibile, con particolare attenzione ai diritti dell’infanzia.


SONO DISPONIBILI I SEGUENTI MATERIALI FOTO E VIDEO:


Video con l’esperimento sociale: https://vimeo.com/373872878/ea6042053e

Immagini video su conflitti, malnutrizione e povertà: https://vimeo.com/373441181/b9b95f6c82

Una gallery fotografica su infanzia in Italia e nel mondo: https://www.contenthubsavethechildren.org/Share/s55njav7antn34b63tb5yry…

Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children
Tel 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it

[1] Stima Save the Children a partire dai dati diffusi dall’Istat nel 2015, relativa all’arco temporale 2009-2014. Sono state prese in considerazione solo le donne con figli dai 30 ai 54 anni (che presumibilmente avevano figli minorenni all’epoca delle violenze, considerando anche l’età media al primo figlio in Italia), che hanno subito violenza nel corso dell’ultimo anno o nel corso degli ultimi 5 anni. La stima dei figli minorenni è stata poi calcolata sul numero medio di figli per donna