Migranti: il 33% delle persone bloccate nei campi sovraffollati in Grecia sono bambini
Save the Children esprime profonda preoccupazione per le notizie secondo le quali almeno un bambino avrebbe perso la vita durante il pericoloso viaggio per raggiungere Lesbo. I bambini, sottolinea l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, sono tra le migliaia di persone coinvolte nei violenti scontri al confine greco con la Turchia.
Un numero crescente di persone, tra le quali migliaia di minori, si trovano ora bloccate in un limbo sulla rotta tra la Turchia e la Grecia e molti di loro si ritrovano a dormire all’aperto, esposti alle temperature gelide, senza possibilità di ripararsi e di ricevere adeguata protezione. Dalla sera dello scorso sabato, almeno 13mila persone, in gruppi che variano da molte decine di persone sino a più di 3 mila, hanno raggiunto i punti di accesso formali del confine ad Pazarkule e Ipsala, così come i numerosi punti di accesso informali.
Allo stesso modo sono aumentati anche gli arrivi via mare, mettendo così ancora più pressione sui campi già sovraffollati. Attualmente, più di 40 mila persone – di cui quasi 4 su 10 sono bambini - sono bloccate nei campi sulle isole dell’Egeo, esposte a condizioni disumane e all’aggravarsi della loro salute sia fisica che mentale.
“Ai rifugiati e ai richiedenti asilo va garantita l’assistenza e la protezione alla quale hanno diritto. I bambini in particolar modo, e tutte le persone vulnerabili, devono essere protetti ad ogni costo e non possono essere respinti ai confini come pedine in un gioco politico. Ora più che mai, i leader europei devono unire gli sforzi e convergere su meccanismi di responsabilità condivisa, aumentando i reinsediamenti e garantendo che gli aiuti umanitari possano raggiungere i più vulnerabili. I minori non accompagnati e le famiglie vulnerabili devono inoltre essere ricollocati con urgenza dalle isole greche ai Paesi dell’Ue e vanno accelerati i trasferimenti dei bambini che hanno diritto di ricongiungersi ai propri familiari in altri Paesi membri, ha affermato Daniela Fatarella, Direttore Generale di Save the Children.
Per ulteriori informazioni:
Tel. 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it