Dl immigrazione: modifiche ai decreti sicurezza cancellano brutta pagina nella storia dell’inclusione in Italia

“Le modifiche ai decreti sicurezza approvate oggi definitivamente dal Parlamento rappresentano un passo importante e positivo per la rimozione degli ostacoli che da tanti mesi impediscono un’adeguata accoglienza dei nuclei familiari e dei neomaggiorenni, incidendo anche sul percorso di inclusione dei minori stranieri non accompagnati. Auspichiamo che ulteriori passi in avanti possano essere compiuti anche in futuro affinché ai minori migranti, tra cui coloro che vivono nel nostro Paese soli, senza adulti di riferimento al loro fianco, possa essere pienamente garantita tutta la protezione alla quale hanno diritto”, è il commento di Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, in seguito all’approvazione del nuovo decreto immigrazione.

Sin dal concepimento dei vecchi decreti sicurezza Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro – ha segnalato in più occasioni le ripercussioni fortemente negative delle norme dei decreti sicurezza sulla vita e sul futuro dei minori migranti, accompagnati e non, e dei neomaggiorenni, sulla base anche delle constatazioni dirette derivanti dal lavoro che l’Organizzazione compie ogni giorno sul territorio per favorire percorsi di inclusione. Tra gli ostacoli maggiori, le difficoltà nei percorsi di inclusione derivanti dalla mancanza di iscrizione anagrafica e l’impatto delle norme restrittive sulla situazione dei neomaggiorenni e l’accoglienza inadeguata dei nuclei familiari

In particolare, Save the Children esprime soddisfazione per il cambio di passo nel sistema di accoglienza, che torna così ad accogliere i richiedenti asilo, compresi i nuclei familiari e i bambini, scongiurando il rischio che trascorrano molto tempo in grandi centri di accoglienza straordinaria nei quali è impossibile farsi carico adeguatamente dei bisogni e delle necessità dei minori. Allo stesso modo, è estremamente importante che il nuovo decreto prevede espressamente l’accoglienza nel sistema anche dei neomaggiorenni con un provvedimento di “prosieguo amministrativo” emanato dal Tribunale, mettendoli al riparo dal pericolo di ritrovarsi improvvisamente abbandonati al loro destino una volta compiuto il diciottesimo anno di età.

Tra le note dolenti delle modifiche apportate, spiega l’Organizzazione, vi è invece il termine di due anni prorogabili sino a tre per la conclusione dell’esame delle domande di cittadinanza. Tale termine non viene riportato fisso ai due anni previsti prima dei decreti sicurezza, un termine già di per sé molto lungo per i bambini e i ragazzi di seconda generazione che attendono una decisione cruciale da cui dipende molta parte del loro futuro in un paese in cui sono cresciuti e spesso anche nati. Una materia sulla quale da troppo tempo si continua ad aspettare una riforma, sottolinea l’Organizzazione. Inoltre, seppure le sanzioni previste risultino fortemente ridimensionate e sottoposte a una procedura con maggiori garanzie, non è stata eliminata la possibilità dei Ministeri dell’Interno, della Difesa e dei Trasporti di emanare un divieto di transito e sosta in acque territoriali per le imbarcazioni private per motivi di ordine e sicurezza pubblica, questo proprio mentre si continuano a registrare ripetuti naufragi nella sostanziale assenza di un sistema di intervento nei soccorsi da parte dell’Italia o dell’Unione Europea.

Tra le altre novità di rilievo previste dal nuovo testo, vi è poi il riconoscimento del diritto per i richiedenti asilo, inclusi i minori e i neomaggiorenni, di ottenere l’iscrizione anagrafica, novità che arriva anche a seguito delle decisioni giurisprudenziali prese in tal senso dall’introduzione del divieto di garantire la residenza. Grazie a questa modifica, sottolinea Save the Children, l’accesso a diritti fondamentali, a servizi pubblici essenziali, come l’assistenza sanitaria e sociale, e a opportunità reali come borse di studio e tirocini formativi non sarà più messo in discussione e non rischia più di rappresentare un ostacolo insormontabile nel percorso di integrazione di minori e neomaggiorenni.

“I minori sono prima di tutto minori, a prescindere dalla loro provenienza e dai motivi che li hanno spinti a cercare un futuro migliore in Italia. I bambini e gli adolescenti migranti che oggi si trovano nel nostro Paese hanno spesso affrontato viaggi lunghi e pericolosi e hanno pienamente diritto a ricevere protezione e accoglienza adeguate alla loro età e alla loro condizione di vulnerabilità. I decreti sicurezza non facevano che porre ulteriori ostacoli sulla via della loro inclusione sociale e per fortuna oggi questa brutta pagina nella storia dell’immigrazione nel nostro Paese è stata cancellata. Ma non possiamo limitarci ad esprimere soddisfazione perché c’è ancora molto da fare perché l’Italia garantisca in tutto e per tutto i diritti fondamentali dei minori, e in particolare di quelli non accompagnati, dando piena attuazione alla Legge Zampa”, ha proseguito Raffaela Milano.

Dall’esame del nuovo decreto immigrazione meritano di essere sottolineati, spiega ancora l’Organizzazione, la reintroduzione del silenzio-assenso previsto dalla stessa Legge Zampa in merito alla conversione del permesso per minore età in permesso per lavoro, studio o attesa occupazione, così come la priorità dell’esame della domanda di protezione internazionale presentate da persone vulnerabili e in particolare da minori non accompagnati.

Allo stesso modo, Save the Children apprezza l’ampliamento, previsto dal nuovo decreto, della definizione della “protezione speciale”, ora collegata al divieto di espulsione e respingimento in caso di rischi di tortura e trattamenti inumani e degradanti e al rispetto della vita privata e familiare, della protezione della salute e degli obblighi internazionali dell’Italia. Questo, assieme alla possibilità del rilascio del permesso per cure mediche per “gravi condizioni psico-fisiche o derivanti da gravi patologie” garantisce protezione, tra gli altri, ai neomaggiorenni che abbiano riportato gravi traumi durante il viaggio e che non abbiano i presupposti per la protezione internazionale.

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