Cisgiordania: ferma condanna per le violenze sui minori. Tre uccisi nell’ultima settimana

Ferma condanna per l'uso eccessivo della forza da parte delle forze israeliane contro i minori nei territori palestinesi occupati, che ha provocato la morte di tre ragazzi in Cisgiordania la scorsa settimana, è espressa da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Mercoledì un ragazzo di 12 anni è stato ucciso a Beit Ummar, a nord di Hebron, dopo che le forze israeliane gli hanno sparato al petto mentre era seduto in macchina con sua sorella e suo padre. Secondo quanto riferito, anche un altro ragazzo di 17 anni, è stato colpito alla schiena durante il fine settimana nel nord-ovest di Ramallah. E’ morto in ospedale dopo quattro ore di intervento. All'inizio di questa settimana, un terzo adolescente ha perso la vita per le ferite da arma da fuoco riportate al collo più di otto settimane fa.

“Tre minori colpiti rispettivamente al petto, al collo e alla schiena: è assolutamente inaccettabile che vengano stroncate vite così giovani. La perdita di questi ragazzi lascerà cicatrici emotive durature sulle loro famiglie e sui loro amici. I minori godono di una protezione speciale in base al diritto internazionale e devono essere protetti dalla violenza in ogni momento. Le forze di sicurezza israeliane devono rispettare, proteggere e realizzare pienamente i diritti di tutti i bambini e agire in conformità con il diritto internazionale. Israele dovrebbe indagare prontamente, in modo trasparente e indipendente, su tutti i casi di uso della forza contro i bambini” ha dichiarato Jason Lee, Direttore di Save the Children nei territori palestinesi occupati.

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