Afghanistan: indignazione per il mancato impegno dell’Unione Europea nel garantire protezione, sicurezza e diritto d’asilo al popolo afghano e ai minori che fuggono dall’Afghanistan
Dopo la riunione del Consiglio di Giustizia e Affari Interni (GAI) tenutasi ieri, il mancato impegno dell’Unione Europea nel garantire protezione, sicurezza e diritto d’asilo al popolo afghano e ai minori che fuggono dall’Afghanistan lascia indignata Save the Children - l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
In Afghanistan, negli ultimi 20 anni, quasi 33.000 bambini sono stati uccisi e mutilati con una media di un bambino ogni cinque ore ma nonostante questo, invece di sostenere incondizionatamente i rifugiati afghani che arrivano in Europa e di proteggere i loro diritti, le delegazioni europee hanno principalmente cercato un modo per tenere fuori dall’Europa le persone che fuggono dall’Afghanistan per salvarsi.
“Sebbene tutto il sostegno alla regione sia benvenuto, l'Europa non dovrebbe esternalizzare la protezione dei richiedenti asilo afghani verso i paesi confinanti con l'Afghanistan che già accolgono le più grandi comunità di rifugiati afghani e hanno difficoltà nel fornire sicurezza, cibo, riparo e un’educazione ai bambini afghani e alle loro famiglie. Di conseguenza, troppo spesso i minori sono costretti a lasciare la scuola per lavorare e aiutare la famiglia e le bambine e le ragazze diventano spesso vittime di abusi e matrimoni precoci” ha affermato Anita Bay, Direttrice di Save the Children Europe. “L'UE ha le risorse e le capacità per aiutare il popolo afghano nel pieno rispetto delle leggi e dei valori europei. Si devono immediatamente aprire canali sicuri per i bambini afghani e le loro famiglie in cerca di protezione in Europa e bisogna accelerare i reinsediamenti su larga scala e le procedure di ricongiungimento familiare, oltre che garantire che le procedure per i visti siano rapide e accessibili da remoto. I canali sicuri non sono un fattore di attrazione ma al contrario sono importanti per impedire a bambini e famiglie di intraprendere viaggi pericolosi e di cadere vittime delle reti criminali. Siamo impazienti di vedere gli impegni sostanziali che saranno presi durante il prossimo Forum ad alto livello sui reinsediamenti annunciato dalla Commissaria UE Johansson”.
Save the Children ha più volte denunciato i violenti respingimenti e le violenze diffuse perpetrate contro centinaia di bambini e famiglie alle frontiere dell'UE, soprattutto nella regione balcanica e sottolinea come durante la riunione del Consiglio GAI non si sia affrontato il tema del diritto di asilo per gli afghani in Europa e alle frontiere esterne.
“Non possiamo più accettare barriere, respingimenti o altre violazioni dei diritti umani ai confini europei. L'UE si basa sull'imperativo di fornire protezione a chi è costretto a fuggire dal proprio paese per sopravvivere e che si affida all'Europa per un futuro sicuro per i propri figli e per sé stesso” ha continuato Bay. “Poiché la situazione è cambiata, devono essere riesaminati senza indugio i casi di tutti i cittadini afghani la cui domanda di asilo è stata respinta o che sono in attesa del rimpatrio. Esortiamo tutti i paesi dell'UE a rivedere le loro linee guida per l’asilo, visto il drammatico cambiamento delle condizioni di sicurezza e della situazione politica, in particolare per donne, ragazze, bambini, adolescenti e persone LGBTQI+”.
Inoltre, Save the Children è preoccupata per le condizioni di migliaia di bambini e famiglie afghane già presenti in Europa. Negli ultimi 12 anni, l'UE e i paesi associati hanno negato l'asilo a 290.000 richiedenti asilo afghani, di cui 46.000 con meno di 14 anni (quasi la metà bambine e ragazze) e 25.000 minori tra i 14 e i 17 anni.
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