Africa: circa 2000 bambini al giorno muoiono per polmonite, malattia potenzialmente curabile e prevenibile. Cala il numero di bambini vaccinati.
In Africa, i progressi fatti nella lotta contro la polmonite infantile, che mette a rischio la vita di migliaia di bambini ogni anno, hanno visto una battuta d’arresto a seguito della diminuzione delle vaccinazioni di routine e un aumento della domanda di ossigeno medicale durante la pandemia di Covid-19. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
La polmonite, infatti, che è una potenziale complicanza del Covid-19 e di altre malattie, è la principale causa di morti infantili e causa circa 750.000 morti l’anno[1]. Già prima del 2020, i tassi di mortalità infantile dovuti alla polmonite non stavano diminuendo allo stesso ritmo di altre malattie letali per i bambini. Inoltre, a causa della pandemia, dal 2020 le vaccinazioni e i servizi sanitari sono stati ridotti e il coprifuoco, il blocco dei mezzi di trasporto, la disinformazione dilagante sui vaccini hanno contribuito a ostacolare questi servizi salvavita. Nel 2020 si è registrato un calo del numero di bambini che in Africa hanno ricevuto il vaccino pneumococcico coniugato (PCV) e il vaccino anti-Hib (Haemophilus influenzae tipo B)[2], due vaccini in grado di ridurre il tasso di mortalità per polmonite, una malattia che ancora uccide 2.000 bambini ogni giorno.
Una ricerca congiunta tra Save the Children e la Johns Hopkins University School of Medicine ha rilevato che i vaccini Hib e PCV, insieme al vaccino Rotavirus, hanno un tasso di capacità tra i più alti di ridurre significativamente le morti infantili per polmonite, congiuntamente ad altre azioni. Se attuati insieme su base cumulativa fino al 2030, questi interventi, compresi i vaccini, potrebbero prevenire 3,2 milioni di decessi per polmonite e ulteriori 5,8 milioni di vite potrebbero essere salvate dai co-benefici in aree quali nutrizione, interventi neonatali e trattamenti antibiotici.
Oltre al calo delle somministrazioni di vaccino, negli ultimi 12 mesi la domanda di ossigeno per curare i pazienti Covid-19 in tutti i paesi a basso e medio reddito è più che triplicata, causando carenze in molti paesi. L'ossigeno medicale è un trattamento fondamentale per i bambini con polmonite grave, considerando che anche prima della pandemia di Covid-19, ogni anno, 4,2 milioni di bambini affetti da polmonite grave nei paesi poveri avevano bisogno dell’ossigeno per sopravvivere.
Nyaluak*, una bambina di tre anni del Sud Sudan, di Pibor, è da poco guarita da una polmonite grazie alla sorella Achai*, che ha camminato tre ore per portarla in un centro sanitario. “Nessuno le lava i vestiti o le fa il bagno, per questo si è ammalata… quando l’ho portata al centro sanitario aveva una brutta tosse ma è migliorata dopo che le hanno dato le medicine. Quella notte ha dormito bene” ha raccontato Achai.
“La polmonite è la malattia dell’iniquità. Ogni giorno, oltre 2.000 bambini muoiono a causa di questa malattia prevenibile e curabile, semplicemente perché non hanno accesso a vaccini e cure essenziali come l'ossigeno. Durante la pandemia, gli operatori sanitari nei paesi a basso reddito hanno dovuto fare scelte devastanti poiché c’è stato un picco di aumento della domanda di ossigeno, le cui scorte erano già scarse” ha dichiarato Jessica Winn, Responsabile dell’Hub di Supporto per la Polmonite. “Ciò che rende la polmonite una malattia così preoccupante è che quasi tutte le morti sono in realtà prevenibili: vaccini efficaci possono prevenire la maggior parte dei casi e con una diagnosi precoce e accurata e semplici antibiotici la polmonite infantile può essere curata. I casi più gravi dovrebbero essere gestiti con l'ossigeno medicale, un trattamento ampiamente accessibile ai paesi ricchi ma molto scarso e quasi inaccessibile nei paesi poveri, come abbiamo potuto vedere nel corso di questi mesi”.
Nel 2021, in Indonesia e in India - due dei paesi che insieme ospitano il 20% della popolazione mondiale sotto i cinque anni - il programma vaccinale nazionale ha previsto una più ampia distribuzione del vaccino PCV[3] e sebbene questa sarà scaglionata tra le varie regioni, questo impegno è un importante passo avanti per garantire che tutti i bambini ricevano il vaccino.
“La pandemia prima o poi finirà ma la polmonite, al contrario, no. Come comunità globale, dobbiamo lottare contro la polmonite con la stessa urgenza, innovazione e determinazione con cui il mondo ha combattuto il Covid-19 e non permettere che qualcuno ancora muoia per una malattia prevenibile e curabile” ha concluso Jessica Winn.
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[1] Dati OMS, 2018.
[2] La percentuale di neonati sopravvissuti che hanno ricevuto la terza dose di vaccino anti-Hib in Africa è diminuita dal 73% nel 2017, 2018 e 2019, al 72% nel 2020. La percentuale di neonati sopravvissuti che hanno ricevuto la terza dose di vaccino PCV è scesa al 68% nel 2020 dal 70% nel 2019 e dal 69% nel 2018 e 2017 (Dati UNICEF).
[3] L'India ha introdotto il PCV nel 2017 per 5 stati ma nel 2021 ha esteso il vaccino PCV a tutti gli stati. L'Indonesia inizierà la distribuzione nel 2022.