Adolescenti: dal 3 al 6 luglio a Crotone la prima Summer School di Save the Children con 125 adolescenti dai 12 ai 18 anni provenienti da tutta Italia per costruire una “story map” della città dal punto di vista dei ragazzi
“Hai diritto a esprimere la tua opinione su tutte le questioni che ti riguardano. La tua opinione deve essere ascoltata e presa in seria considerazione”
Articolo 12 - Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza
125 ragazzi e ragazze provenienti da diverse regioni italiane, carichi dell’entusiasmo di chi ha scelto di arrivarci ed esserci oggi a Crotone, con alle spalle già brevi ma significative esperienze all’interno dei progetti di Save the Children e, in animo, di dare il proprio contributo di idee, proposte e pensieri su cosa fare per promuovere i diritti di bambini e adolescenti in Italia.
Eccolo il primo gruppo di giovanissimi che da oggi fino a sabato 6 luglio sono a Crotone, alla Summer School di Save the Children affinché la voce degli under 18 sia presente all’interno di Save the Children e si esprima sui temi che vedono impegnata l’organizzazione in Italia, dalla povertà minorile, alla protezione dei minori a rischio di sfruttamento (come i minori stranieri non accompagnati), dall’educazione e la scuola all’uso delle nuove tecnologie, o alla tutela dei minori nelle emergenze (vedere anche scheda in calce).
Sono ragazzi come Alessandro di Napoli, 12 anni che partecipa ad un progetto di Save the Children per il contrasto alla dispersione scolastica; Beatrice di Milano, 12 anni peer educator di Save the Children per la promozione dell’uso positivo e responsabile delle nuove tecnologie; Clara di Palermo, 17 anni che ha condotto con un gruppo di coetanei una ricerca tra pari per approfondire il fenomeno del lavoro minorile nel nostro paese.
“La partecipazione dei bambini e dei ragazzi alle decisioni che li riguardano non è un privilegio concesso dagli adulti o un merito da conquistare ma è una pratica fondamentale che va riconosciuta ad ogni bambino e adolescente, per essere cittadini a pieno titolo della propria comunità”, spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia.
“Per questo motivo Save the Children da sempre propone occasioni e pratiche partecipative dei bambini e ragazzi.. Oggi, per la prima volta, con questa Summer School, abbiamo deciso di promuovere la nascita di una rete nazionale di ragazzi e ragazze che sappia fare sentire la propria voce, in un Paese, come l’Italia, ancora troppo disabituato ad ascoltare i più giovani”.
Nel corso della Summer School di Save the Children, i ragazzi, divisi in gruppi, si cimenteranno nella costruzione di vere e proprie “mappe” della città di Crotone, ascoltando testimoni, realizzando interviste e visite nei luoghi più significativi. Una vera inchiesta civica che consentirà di approfondire tematiche relative alla scuola, l’ambiente, la legalità e la cittadinanza, la povertà. Il lavoro dei ragazzi andrà a formare una “story map” della città di Crotone con immagini, testi, interviste audio, presentando così una inedita lettura della città dal punto di vista dei più giovani.
“I protagonisti della Summer School sono 125 ragazzi e ragazze dai 12 ai 18 anni già coinvolti nei nostri progetti in Italia, che hanno deciso di mettersi in gioco e di misurarsi con questa stimolante esperienza ”, spiega Francesca Bilotta, Responsabile Unità Educazione di Save the Children.
A partire dall’esperienza della Summer School, daranno poi vita ai primi 10 gruppi locali, nelle città da cui provengono - Milano, Venezia, Torino, Genova, Roma, Napoli, Ancona, Bari, Crotone e Palermo – e in cui Save the Children è già presente con attività progettuali .”
“La metodologia che i ragazzi utilizzeranno per coinvolgere altri adolescenti sarà quella peer to peer, cioè da “pari a pari”, spiega ancora Francesca Bilotta. “Ecco perché i 125 ragazzi in questi giorni a Crotone sperimenteranno tutte le fasi del processo di partecipazione in linea con gli standard di Save the Children: dall’informazione, alla definizione di una propria opinione, all’espressione del proprio punto di vista e alla considerazione da parte degli adulti dell’opinione espressa”.Tra gli ulteriori strumenti che saranno messi in campo per raccogliere le opinioni dei ragazzi ci sarà anche una community online .
“Siamo certi che le idee e la voce dei ragazzi e delle ragazze, soprattutto di quelli in situazioni di maggiore difficoltà, daranno un contributo importante al lavoro di Save the Children in Italia e, in ultima battuta, al miglioramento delle condizioni dell’infanzia e dell’adolescenza nel nostro paese”, conclude Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children.
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Save the Children: missione e attività
Save the Children dal 1919 lotta per i diritti dei bambini e per migliorare le loro condizioni di vita in tutto il mondo. Opera in 119 paesi del mondo con programmi di salute, risposta alle emergenze, educazione e protezione dei bambini dagli abusi e dallo sfruttamento.
Save the Children International è una Ong (Organizzazione non governativa) con status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC).
Save the Children Italia è stata costituita alla fine del 1998 come Onlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale) ed ha iniziato le sue attività nel 1999. Oggi è una Ong (Organizzazione non governativa) riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri. Porta avanti attività e progetti rivolti sia ai bambini e alle bambine dei cosiddetti paesi in via di sviluppo che a quelli che vivono sul territorio italiano.
A supporto dei bambini e degli adolescenti in Italia, dal 2011 Save the Children ha attivato un programma di cinque anni, con l’obiettivo di contribuire a rafforzare e rinnovare le infrastrutture sociali ed educative dedicate ai diritti dei minori, con particolare attenzione a quelli in situazione di maggiore disagio. Gli ambiti principali di intervento sono la lotta alla povertà minorile, la protezione dei minori a rischio di sfruttamento (come i minori stranieri non accompagnati), l’educazione e la scuola, l’uso delle nuove tecnologie, la tutela dei minori nelle emergenze.
Sono stati oltre 40mila, dal nord al sud d’Italia, i bambini e adolescenti coinvolti e supportati direttamente da Save the Children nel corso del 2012.
I programmi sono portati avanti e in collaborazione con una rete di partner locali, nazionali e internazionali e grazie al sostegno di donatori e aziende. Tutte le attività promosse da Save the Children prevedono la partecipazione attiva dei bambini e dei ragazzi.
I programmi intendono rappresentare dei “progetti faro”: interventi territoriali che affrontano, in modo emblematico, i più gravi problemi dell’infanzia del nostro paese, con metodologie d’intervento innovative e una seria valutazione di impatto per verificarne la reale efficacia e proporne la riproduzione su più ampia scala da parte di attori “pubblici” (stato, regioni, enti locali).
Tra i vari progetti c’è anche “Fuoriclasse” che interviene nella prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica in aree dove questo problema è più acuto: in Calabria (a Crotone e Scalea) e a Napoli, raggiungendo circa 2.000 tra studenti (fra 10 e 13 anni), insegnanti e genitori. Il progetto è in collaborazione con l'associazione Libera, con il sostegno di Bulgari e di Fondazione con il Sud e il supporto della Fondazione Agnelli.
Le attività sono condotte: in classe, attraverso laboratori che rinforzano la motivazione allo studio e il senso di appartenenza alla classe e scuola; fuori dalla scuola, all’interno di Centri educativi che offrono supporto a quei bambini con particolare disagio scolastico e sociale. Sono inoltre previste anche attività di informazione e sostegno ai genitori e campi scuola durante l’anno scolastico.