Africa orientale: per l'ONU è carestia - 1 milione di bambini a rischio
Le Nazioni Unite hanno dichiarato oggi lo stato di CARESTIA in Somalia, in particolare nelle zone meridionali di Bakool e nel basso Scebeli. La “fame” era stata dichiarata ufficialmente in questa zona l’ultima volta nel 1993, e tutti speravano di non dover più sentire questa parola orribile nel XXI secolo. Ma la combinazione letale di instabilità politica, siccità e aumento dei prezzi delle derrate alimentari , riporta purtroppo a questi scenari apocalittici. Il tasso di malnutrizione in molte zone supera il 50% e migliaia di persone sono già morte per questa causa negli ultimi mesi.
Secondo le stime di Save the Children più della metà della popolazione nelle zone più colpite della Somalia è costituita da bambini. Sono 2 milioni quelli che soffrono le conseguenze più terribili della grave crisi alimentare e per 1 milione di loro c’è il rischio concreto di perdere la vita.
“La dichiarazione dello stato di carestia deve scuotere la comunità internazionale,” - ha detto Ben Fot, Direttore Save the Children in Somalia. “Save the Children sta sfamando e curando migliaia di bambini nel Paese ma assistiamo al raddoppio del numero dei bambini malnutriti e non ci sono risorse sufficienti per far fronte alle necessità. L’intervento umanitario deve moltiplicarsi in modo massiccio e urgente.”
Ma la crisi in Somalia ha ripercussioni drammatiche su tutta la regione, in particolare in Kenya ed Etiopia, paesi che accolgono il maggior numero di sfollati somali e che sono a loro volta colpiti da una grave siccità. 11,5 milioni di persone risultano direttamente interessate dalla crisi nel corno d’Africa.
"La situazione è estremamente grave - afferma dal campo profughi di Dadaab Leonida Capobianco, rappresentante di AVSI in Kenya - Ogni giorno arrivano 1.400/1.500 profughi dalla Somalia. Tra loro ci sono famiglie che hanno camminato per 27 giorni. Alcuni hanno perso i figli, sono stati attaccati dalle iene e non hanno mangiato per giorni interi. Chi come noi lavora nel campo da anni vive oggi la difficoltà di non riuscire a far fronte a questa tragedia umana. Come possiamo guardarli negli occhi e venire incontro al loro bisogno? Per il momento possiamo solo rispondere alle primissime necessità e pregare con loro."
“Le organizzazioni umanitarie hanno bisogno di fondi subito – dice Marco Bertotto, direttore di AGIRE. Non possiamo lasciare che lo spettro della fame continui ad uccidere migliaia di bambini, uomini e donne. La comunità internazionale ha stimato che nei prossimi due mesi siano necessari oltre 300 milioni di dollari . Facciamo appello alla generosità di tutti.”
FINE COMUNICATO
AGIRE ha lanciato un appello congiunto di raccolta fondi per sostenere gli interventi in corso nella regione.
Per offrire il proprio sostegno sono al momento stati attivati i seguenti canali, a cui preghiamo di dare massima diffusione:
• On-line : Con carta di credito o conto Paypal sul sito www.agire.it
• Con carta di credito al numero verde 800.132.870 (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 19.00).
• Con bonifico su conto corrente di Banca Prossima. IBAN IT 79 J 03359 01600 100000060696
Causale “Emergenza Africa Orientale”.
• Tramite bollettino postale sul conto corrente n. 85593614 intestato a AGIRE onlus, via Aniene 26/A - 00198 Roma. Causale Emergenza Africa Orientale.
• Assegno bancario non trasferibile intestato a AGIRE onlus, Causale Emergenza Africa Orientale.
Inviare in busta chiusa a: AGIRE onlus, via Aniene 26/A - 00198 Roma.
Per informazioni e interviste (anche con portavoce dai Kenya, Somalia, Etiopia), contattare l’ufficio stampa di AGIRE:
Alberto Bobbio – Tel. 06/4416081 - cell. 335/1097277 - e-mail: a.bobbio@inc-comunicazione.it
AGIRE - Agenzia Italiana per la Risposta alle Emergenze, è il meccanismo congiunto di raccolta fondi di 12 tra le più importanti ed autorevoli organizzazioni non governative presenti in Italia che hanno scelto di unire le loro forze in soccorso alle popolazioni colpite dalle più gravi emergenze umanitarie.
9 ONG di AGIRE già presenti in Africa orientale – ActionAid, AMREF, AVSI, CESVI, CISP, COOPI, INTERSOS, Save the Children, VIS - hanno aderito a questo appello d’emergenza.