Alluvioni nella Repubblica Democratica del Congo (RDC): si teme che più di 200 bambine e bambini siano morti a causa di inondazioni improvvise e che altri 90 siano stati separati dalle famiglie

Si teme che più di 200 bambine e bambini siano morti a causa delle devastanti alluvioni e degli smottamenti e che altri 90 minori siano stati separati dalle loro famiglie e i loro genitori abbiano perso la vita nella provincia del Sud Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), a causa di uno dei disastri naturali più gravi del Paese. Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro.

Nell'ultima settimana le inondazioni hanno provocato la morte di circa 410 persone, metà delle quali bambini, tra cui almeno 30 studenti e 6 insegnanti. Sono oltre 5.500 le persone che risultano ancora disperse. Si stima che circa 3mila case siano state distrutte e che sei scuole siano state spazzate via. 

La provincia del Sud Kivu sta attraversando la peggiore crisi alimentare dell’ultima generazione, anche a causa di violenze e conflitti armati oltre che di epidemie di colera e morbillo. Almeno 1,8 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria nel Sud Kivu, dove il 20% della popolazione è sfollata all’interno del Paese. In tutta la Repubblica Democratica del Congo, le cifre arrivano ad oltre 26,4 milioni di persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria, ovvero circa una persona su quattro, tra cui 14,2 milioni di bambini.

"Le inondazioni hanno avuto un impatto devastante sulle comunità del Sud Kivu”, ha dichiarato Cecilia Thiam, Direttore della risposta umanitaria di Save the Children nella RDC. “Siamo profondamente preoccupati per la sicurezza e il benessere dei bambini, compresi quelli che hanno tragicamente perso i genitori o che rimangono non accompagnati e separati dalle loro famiglie".

Migliaia di case sono state distrutte dalle piogge torrenziali e molte delle strade principali sono state interrotte a causa di smottamenti, ostacolando la distribuzione degli aiuti necessari. Save the Children ha inviato squadre di pronto intervento nelle aree colpite per sostenere le operazioni governative e sta allestendo due spazi didattici temporanei con mense scolastiche per garantire che i bambini non smettano di andare a scuola. 

"Le tragiche inondazioni di questa settimana dimostrano ancora una volta che le comunità più vulnerabili del mondo stanno sopportando il peso della crisi climatica. La preparazione e l'adattamento a questi eventi meteorologici estremi devono diventare una priorità", ha aggiunto Thiam.

Oltre ad allestire spazi temporanei per l'apprendimento, Save the Children sta sostenendo le comunità colpite dalle inondazioni distribuendo forniture mediche alle cliniche e distribuendo oltre a 3.500 kit igienico-sanitari, per il colera e per la gestione ed educazione alla salute mestruale.

Save the Children lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 1994 per rispondere ai bisogni umanitari legati allo sfollamento delle popolazioni a causa del conflitto nelle province orientali, in particolare nel Nord Kivu, nel Sud Kivu e nell'Ituri e nel Kasai-Orientale e Lomami nel centro del Paese.

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