Attentato di Brindisi: Save the Children oggi da il via agli incontri con i ragazzi per assicurare loro un immediato sostegno psicologico con l’Associazione Alfredo Rampi e CISMAI.
Nei prossimi due giorni saranno incontrati oltre 500 ragazzi, genitori e insegnanti
Paura e rabbia: sono le emozioni dominanti che gli operatori di Save the Children, in collaborazione con gli psicologi dell’Associazione Alfredo Rampi e della Cooperativa locale “Solidarietà e Rinnovamento” della rete CISMAI, stanno raccogliendo tra i bambini e gli adolescenti di Brindisi colpiti dall’orribile episodio di sabato.
Nei prossimi due giorni, l’equipe di psicologi incontrerà oltre 500 ragazzi, per ascoltare le loro emozioni e individuare gli interventi necessari nel medio e lungo periodo.
“È necessario lavorare sulle emozioni dei più piccoli e contrastare quanto prima la paralisi che, oltre i ragazzi, ha colpito genitori e insegnanti - afferma da Brinidisi Giancarlo Spagnoletto, responsabile dell’intervento per Save the Children Italia. - Sono tutti visibilmente smarriti e impauriti, le famiglie necessitano un forte sostegno per gestire l’ansia legittima che nutrono per i figli, e che inevitabilmente si ripercuote sulla possibilità dei ragazzi di tornare a guardare con fiducia alla scuola e alla loro quotidianità”.
Il team oggi, dopo aver incontrato circa 300 ragazzi della Scuola Media Don Bosco - situata di fronte all’Istituto Morvillo – Falcone, obiettivo dell’attentato - e ascoltato le loro testimonianze, vedrà anche una vasta rappresentanza del corpo docente e di genitori, altrettanto scossi dal drammatico episodio. Il terrore e l’ansia che un altro attentato possa minacciare l’incolumità dei propri figli li costringe legittimamente ad adottare misure protettive che di fatto però ostacolano il recupero delle normali attività, o forme di autotutela come la recinzione del parcheggio della scuola, affinché personale estraneo alle attività in corso sosti nei paraggi dell’Istituto.
“Per molti di loro la scuola è diventata un luogo di paura e di morte, alcuni hanno assistito all’attentato, hanno subito il lutto di una loro compagna e con difficoltà cercano di recuperare fiducia nella realtà scolastica. È fondamentale intervenire in tempo, evitando che la chiusura estiva delle scuole comporti uno scenario di difficile gestione per quanti ritorneranno sui banchi a settembre”, afferma da Brindisi Michele Grano, psicologo dell’Associazione Alfredo Rampi.
Nei prossimi due giorni, le Organizzazioni copriranno le strutture scolastiche delle zone Sant’Elia e Tuturano.
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