Cittadinanza: Save the Children, il Parlamento accolga l’invito del presidente Napolitano

“Le dichiarazioni odierne del Presidente Napolitano sulla concessione della cittadinanza italiana ai minori stranieri, deve essere un monito per i nostri legislatori affinché intraprendano al più presto un percorso che approdi ad una normativa in tal senso. È quello che ormai ci richiede il tessuto sociale del Paese, in cui sono intervenute numerose trasformazioni”, ha dichiarato Raffaela Milano , Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children Italia.
Save the Children, in ossequio ai principi della non discriminazione e del superiore interesse del minore sanciti dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, auspica che il Parlamento italiano voglia raccogliere il messaggio odierno del Capo dello Stato e riconoscere ai minori di origine straniera nati e/o cresciuti in Italia la piena titolarità di uno status, quello di cittadini italiani, che di fatto, nella vita quotidiana, hanno già maturato.
In particolare, inoltre, auspica la rapida ripresa dei lavori parlamentari sulle proposte di riforma della legge sulla cittadinanza attualmente ferme in Commissione Affari Costituzionali e che vengano riconosciuti percorsi agevolati di acquisizione della cittadinanza italiana per i minori stranieri nati in Italia e per i minori arrivati nel nostro Paese in tenera età.
L’Organizzazione sostiene che l’acquisizione della cittadinanza rappresenti un indicatore chiave del successo delle politiche di integrazione sociale soprattutto per i minori.
Secondo l’attuale normativa, chi nasce in Italia da genitori stranieri infatti può acquisire la cittadinanza solo dopo essere diventato maggiorenne e solo se dimostra la residenza regolare ininterrotta nel nostro Paese fino al raggiungimento della maggiore età, presentando istanza al proprio Comune tra i 18 e i 19 anni. Accade però spesso che i neo maggiorenni non siano informati sulla possibilità di acquisire questo diritto: per questo, Save the Children, in collaborazione con Anci e Rete G2, ha realizzato la campagna “18 anni in Comune”, che è volta a fornire loro tutti gli elementi per poterlo fare.
I principali Stati europei – pur non riconoscendo automaticamente la cittadinanza ai minori nati sul territorio (ius soli puro) - prevedono, seppur con delle differenziazioni da Paese a Paese, dei meccanismi che favoriscono l’acquisizione della cittadinanza dei minori nati sul territorio da genitori stranieri o arrivati in tenera età (1).

NOTE
1) In Germania acquisiscono automaticamente la cittadinanza tedesca coloro che nascono nello Stato da genitori stranieri, purché almeno uno di essi risieda stabilmente nel Paese da almeno otto anni e sia in possesso di regolare autorizzazione al soggiorno o di permesso di soggiorno illimitato da almeno tre anni.
In Francia acquisisce la cittadinanza il bambino nato sul territorio francese, figlio di genitori stranieri, al momento del compimento della maggiore età se, a quella data, abbia la propria residenza in Francia e vi abbia risieduto abitualmente per un periodo, continuo o discontinuo, di almeno cinque anni dall'età di undici anni in poi.
In Spagna è possibile acquisire la cittadinanza spagnola per coloro che, nati nello Stato, vi risiedano da un anno.
In Gran Bretagna acquisisce la cittadinanza britannica colui che nasce nel Regno Unito se uno dei genitori vi risieda a tempo indeterminato, senza soggiacere ai limiti temporali previsti dalla legislazione in materia di immigrazione.

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