Coronavirus, scuola: quasi la metà dei bambini che partecipano ai progetti contro la dispersione scolastica si è ritrovato a casa senza pc o tablet e connessione internet per seguire le lezioni a distanza
Dopo oltre 3 settimane di chiusura delle scuole italiane, ormai 5 in alcune zone del nord, le disuguaglianze e l’isolamento didattico e personale dei bambini e ragazzi più vulnerabili, che erano già a rischio di esclusione e dispersione scolastica, si sta ulteriormente aggravando. Tra gli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado che partecipano al progetto Fuoriclasse contro la dispersione scolastica di Save the Children[1] in alcuni dei contesti più difficili per la maggiore fragilità socio-economica delle famiglie, il 46% si è ritrovato a casa senza un pc o un tablet che gli permettesse di seguire la didattica a distanza e il 51% senza l’accesso a internet.
La mancanza dei supporti di base necessari può rappresentare un limite difficilmente superabile, che si somma, in negativo, alla sfida che molte scuole stanno affrontando con fatica nell’avviare la didattica online, dovendo provvedere in tutta fretta e con pochi mezzi alla formazione di base dei docenti su tecnologia e metodologie di insegnamento indispensabili per garantire l’efficacia della didattica a distanza. In base agli ultimi dati disponibili, infatti, in Italia, quasi la metà degli insegnanti (48%) non aveva ricevuto alcun training formale sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica e solo poco più di 1 su 3 (36%) si sentiva particolarmente preparato nell’utilizzarle[2].
Grazie al sostegno straordinario di Bolton Group, parte oggi anche il programma di formazione e di tutoraggio per docenti e scuole, “Non da soli – studenti al centro della didattica a distanza” realizzato da Save the Children in collaborazione con gli esperti dell’Università di Milano Bicocca, per contribuire alla qualità, all’efficacia e all’inclusività dell’insegnamento a distanza. Più di 1.500 docenti già iscritti finora partecipano oggi alla prima sessione su progettazione e comunicazione didattica (1/4/2020), seguita da altre 3 dedicate a metodologie e consegne (2/4/2020), utilizzo sicuro e positivo di internet (7/4/2020) e promozione della partecipazione e dell’inclusione degli studenti (9/4/2020). 45 scuole saranno inoltre seguite con un programma ad hoc di tutoraggio da parte degli esperti della Bicocca sulla gestione della didattica a distanza.
Inoltre, più di 220 tablet e altrettante connessioni wi-fi sono stati già distribuiti agli studenti del progetto Fuoriclasse che ne erano sprovvisti, accompagnati da una guida per famiglie sull’uso sicuro e consapevole del web tradotta in 5 lingue, per facilitare i genitori di origine straniera, e da tutorial educativi specifici. Una “dote educativa 2.0” garantita da un vero e proprio patto educativo che esplicita le responsabilità di ogni parte coinvolta, lo studente, la scuola, la famiglia e gli operatori del progetto Fuoriclasse. I partecipanti al progetto Fuoriclasse stanno anche ricevendo 480 kit con libri, giochi didattici e cancelleria da utilizzare nelle loro attività educative e ricreative.
“Nei nostri centri attivi in tutta Italia siamo in contatto continuo con bambini e ragazzi che rischiano di rimanere isolati, con il rischio di una regressione nell’apprendimento e nella motivazione allo studio. Per questo abbiamo lanciato nei giorni scorsi un appello al Governo perché utilizzi rapidamente i fondi destinati alla didattica online, ma ci siamo anche attivati subito per ristabilire il collegamento degli studenti che partecipano ai nostri progetti legati alle scuole con i loro docenti e con la loro classe. È il primo passo necessario per non lasciarli indietro, ma vogliamo anche garantire qualità, efficacia e inclusività della didattica a distanza ponendo al centro la partecipazione attiva degli studenti. Siamo anche impegnati al fianco dei genitori, che, oltre a perdere i molti casi il lavoro, sono spesso in difficoltà e senza riferimenti nel sostenere i loro figli nel percorso scolastico in una situazione senza precedenti,” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children, l'Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini in pericolo e garantire loro un futuro.
Oltre a facilitare l’accesso alla didattica a distanza dei bambini e ragazzi, sono state infatti riconfigurate a distanza anche le normali attività curriculari ed extracurriculari del progetto Fuoriclasse. I 6 centri educativi Fuoriclasse a Milano, Torino, Bari e Aprilia stanno fornendo il supporto allo studio con momenti individualizzati o in piccoli gruppi tematici e di classe, hanno anche prodotto pillole formative su argomenti specifici, attività laboratoriali ludico e ricreative per i bambini come spazio di leggerezza e creatività. I consigli Fuoriclasse, che uniscono studenti e docenti per migliorare l’attività didattica e i luoghi di apprendimento in base ai problemi reali della scuola, sono ripresi a distanza; mentre il contatto con i genitori, fondamentale in relazione alle gravi difficoltà che stanno affrontando anche rispetto al sostegno dei loro figli, viene mantenuto costantemente attraverso help-line attivate presso ogni centro Fuoriclasse e percorsi sulla genitorialità positiva a distanza.
Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Save the Children
Tel. 06-48070023/63/81/82
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it
[1] Un progetto di contrasto alla dispersione scolastica attivo in alcune scuole primarie e secondarie di I grado a Milano, Torino, Bari e Aprilia
[2] Fonte: Indagine internazionale dell'OCSE sull'insegnamento e l'apprendimento (Teaching and Learning International Survey - TALIS), 2018, http://www.oecd.org/education/talis/TALIS2018_CN_ITA_it.pdf