Cyber bullismo: Save the Children accoglie con favore il nuovo codice di autoregolamentazione per il contrasto al fenomeno promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico

Cyber bullismo: Save the Children accoglie con favore il nuovo codice di autoregolamentazione per il contrasto al fenomeno promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico e invita tutti gli attori coinvolti ad un approccio sempre più strutturato, di prevenzione e inclusivo di ogni rischio presente in rete per i minori

Sono necessari servizi e linguaggi child-friendly e un sistema efficace di risposta alle segnalazioni

Save the Children esprime soddisfazione per l’iniziativa del Ministero dello Sviluppo Economico che ha elaborato una prima bozza del Codice di autoregolamentazione per il contrasto al cyber-bullismo, nell’ambito di un tavolo presieduto dal Ministero con rappresentanti di istituzioni, associazioni e operatori privati del settore. Un primo passo che dimostra forte assunzione e condivisione di responsabilità tra gli attori più rilevanti sul tema che può ambire tuttavia ad un approccio sempre più sistematizzato ed efficace per rispondere adeguatamente ai bisogni di tutela dei minori online.

Sono già in essere, infatti, iniziative di autoregolamentazione ampiamente strutturate che prendono in considerazione anche altri rischi connessi ad un utilizzo non positivo della rete, come la ICT Cohalition messa in piedi dai principali attori privati del settore quali Google, Facebook e i principali operatori telefonici europei, o la CEO Cohalition promossa dal Commissario Europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes.

Save the Children, inoltre, raccomanda che i sistemi di segnalazione vengano estesi anche agli adulti e non solo ai minori, per consentire a figure chiave di riferimento come genitori e insegnanti la segnalazione di episodi di cyber bullismo. L’Organizzazione inoltre auspica l’utilizzo di un servizio e di un linguaggio che siano child friendly e un sistema di feedback delle segnalazioni inviate puntuale e appropriato. L’esperienza sul campo maturata negli anni dall’Organizzazione attraverso incontri di sensibilizzazione e di educazione con migliaia di minori dimostra che gli adolescenti dichiarano di non utilizzare mai gli strumenti esistenti poiché scarsamente visibili nelle interfacce grafiche dei portali, ma soprattutto quando manca un feedback chiaro sulla presa in carico e le azioni conseguenti considerano  la propria segnalazione come inutile.

“I minori spesso, per vergogna o per timore, preferiscono tacere e non denunciare i tanti rischi incontrati in rete che non si riferiscono esclusivamente al cyber-bullismo ma anche ad altri fenomeni come l’adescamento online da parte di adulti.” dichiara Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia – Europa di Save the Children Italia  “È auspicabile dunque sviluppare un approccio sistemico e inclusivo che consideri tutte le problematiche serie che impediscono un’esperienza positiva della rete da parte dei minori, e che preveda strumenti di prevenzione e educativi, servizi a misura di minore grazie all’intervento congiunto di tutti gli attori competenti e responsabili. Chiediamo pertanto alle istituzioni di individuare una modalità efficace di promuovere obiettivi e strategie condivise, coerenti e consistenti, in cui tutti gli attori della sfera pubblica e privata possano contribuire con il proprio know-how nell’ambito di un disegno collettivo, rimandando un chiaro mandato all’Agenda Digitale Italiana e alle sue componenti questo ruolo e l’assunzione di tale istanza”.

L’importanza e l’efficacia del lavorare insieme fra le realtà interessate è testimoniata dal lavoro che Save the Children porta avanti e promuove in seno al Comitato per la Promozione e la Tutela dei Diritti online dei minori, che dal 2010 aggrega oltre 50 realtà pubbliche e private operanti nel settore, con l’obiettivo di prevenire e contrastare i numerosi rischi che i minori sperimentano nella loro esperienza digitale, quali cyber bullismo, adescamento e pedopornografia.
 

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