Haiti: 40 mila bambine e bambini sfollati quest'anno mentre l’escalation di violenza limita l'accesso agli aiuti per un milione di minori

Quest’anno più di 40 mila bambine e bambini ad Haiti sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa dell'escalation di violenza e ora uno su quattro vive in quartieri con accesso limitato agli aiuti salvavita, ha dichiarato Save the Children – l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
Nei primi due mesi del 2025, gli incidenti che hanno limitato l'accesso umanitario - come blocchi stradali e violenze nei confronti degli operatori umanitari - sono aumentati del 75% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, secondo un'analisi dei dati delle Nazioni Unite [1]. 
Circa 2,7 milioni di persone su una popolazione di 11,5 milioni, tra cui circa 1 milione di bambini, vivono nelle aree in cui la violenza ostacola gli aiuti umanitari [2]. 

Quest'anno sono state sfollate più di 78.500 persone, tra cui oltre 40 mila minorenni, più del doppio del numero di sfollati nei primi tre mesi del 2024. La situazione ad Haiti sta drammaticamente peggiorando proprio mentre i Governi stanno attuando drastici tagli agli aiuti esteri, mettendo a rischio i programmi di salute, nutrizione, sostentamento e istruzione per milioni di bambini in tutto il mondo.  

Poiché i gruppi armati continuano a controllare tutte le strade principali che circondano la capitale e la maggior parte dei quartieri della città, gli operatori umanitari faticano a trasportare in sicurezza gli aiuti e a raggiungere i bambini e le loro famiglie. L'aumento del costo del carburante ha reso più costosa la consegna degli aiuti, mentre gli attacchi agli aerei e il conseguente divieto di volo nel Paese hanno ulteriormente limitato il flusso degli aiuti umanitari.

"I bambini di Haiti sono intrappolati in un incubo. Vivono in aree letali controllate da gruppi armati, vengono privati di un'infanzia normale e sono costantemente a rischio di reclutamento, mentre gli aiuti umanitari faticano a raggiungerli. Con l'aumento degli sfollati, i rifugi stanno diventando completamente sovraffollati, i bambini sono esposti a malattie, sfruttamento e violenza sessuale. Mentre la situazione peggiora, i governi stanno tagliando i fondi umanitari, limitando ulteriormente la nostra capacità di rispondere pienamente alla crisi. Gli operatori umanitari stanno facendo tutto il possibile, ma non sarà sufficiente a meno che alle organizzazioni umanitarie non venga consentito un accesso libero e i finanziamenti umanitari non vengano aumentati sensibilmente” ha dichiarato Chantal Sylvie Imbeault, Direttore di Save the Children ad Haiti.

Nonostante la violenza e l'insicurezza, le organizzazioni umanitarie continuano a sostenere i bambini sfollati e le loro famiglie. Save the Children lavora ad Haiti dal 1978 nelle comunità urbane e rurali. L'Organizzazione chiede che gli operatori umanitari e gli aiuti salvavita abbiano pieno e libero accesso, soprattutto a Port au Prince, per combattere la fame e la malnutrizione acuta grave, e che tutte le parti facciano il possibile per proteggere i bambini. Chiede, inoltre, alla comunità internazionale di aumentare con urgenza i finanziamenti umanitari per Haiti.


Per sostenere l’attività di Save the Children in emergenza: https://dona-ora.savethechildren.it/dona-anche-tu-emergenza-in-corso

[1] Secondo i dati delle Nazioni Unite, gli incidenti sono raddoppiati tra gennaio e febbraio, evidenziando il peggioramento della situazione operativa. Circa 2,7 milioni di persone bisognose vivono nelle municipalità che hanno avuto problemi di accesso nei primi due mesi del 2025. Di questi 2,7 milioni si stima che circa 1 milione sia costituito da bambini. Secondo le prospettive demografiche delle Nazioni Unite, il 37% della popolazione di Haiti è costituito da bambini.
[2] Secondo un'analisi dei dati dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), più di 78 mila persone sono state sfollate ad Haiti tra gennaio e l'11 marzo 2025, il 53% si stima siano bambini, più di 40.000.

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