Haiti: Save the Children, consentire adozioni immediate per i bambini colpiti dal terremoto senza i dovuti accertamenti, non è una soluzione che rispetti il superiore interesse di questi minori e li espone a rischi.

Haiti: Save the Children, consentire adozioni immediate per i bambini colpiti dal terremoto senza i dovuti accertamenti, non è una soluzione che rispetti il superiore interesse di questi minori e li espone a rischi.
L’organizzazione ricorda che, ad Aceh, ben il 97 % dei cosiddetti orfani dello tsunami aveva almeno un genitore in vita ed erano stati affidati agli istituti dalle stesse famiglie
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“L’adozione internazionale dei bambini di Haiti non può essere, in questo momento, la risposta all’emergenza, anzi rischia di essere una procedura affrettata che non rispetterebbe l’iter previsto dalla legge a tutela dei bambini. Gli italiani sono, come sempre un popolo generoso, e stanno dando disponibilità per accogliere i bambini haitiani colpiti dal terremoto, ma l’adozione internazionale o l’accoglienza temporanea non possono prescindere dal superiore interesse del minore e, nella specifica dell’adozione, dall’attenta valutazione della famiglia adottante e della reale adottabilità del bambino”, afferma Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
Secondo l’Organizzazione, che lavora ad Haiti dal 1978, bisogna innanzitutto accertarsi che i bambini considerati orfani siano effettivamente tali e pertanto adottabili, cosa che non può essere fatta in tempi brevi nella fase immediatamente post emergenza.
“Lo stesso slancio di generosità da parte dei nostri connazionali si è verificato dopo lo tsunami del 2004, quando i media riportarono la notizia di decine di migliaia di bambini riamasti orfani ad Aceh, tanto che il governo locale ha quadruplicato i finanziamenti agli istituti. Tuttavia, secondo Save the Children, ben il 97% dei cosiddetti orfani dello tsunami di Aceh avevano in realtà almeno uno dei genitori in vita. I bambini erano stati affidati dalle stesse famiglie, a causa della povertà, a queste strutture”, continua Valerio Neri “pregiudicando il diritto dei bambini ad avere una famiglia”.
Save the Children, che sin dalle ore immediatamente successive al sisma si è attivata per fornire ai bambini di Haiti cure, beni di prima necessità e protezione, è ora impegnata ad allestire aree sicure a misura di bambino all’interno dei campi sfollati, e avvierà dei programmi per rintracciare i familiari dei bambini al fine di ricongiungere i minori con i genitori o familiari ancora in vita.


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