Haiti: Save the Children, un mese dopo il terremoto i bambini haitiani continuano a vivere in una situazione di estremo disagio.

Un mese dopo il terribile terremoto che ha distrutto Haiti, Save the Children ha raggiunto circa 300.000 tra bambini e adulti nelle zone maggiormente colpite. Dalle ore immediatamente successive al disastro, l’organizzazione è intervenuta in risposta all’emergenza, cercando di dare il proprio contributo per salvare vite umane, alleviare la sofferenza dei sopravvissuti e supportare e proteggere i bambini haitiani e la loro famiglie.

La maggior dei bambini haitiani erano già molto vulnerabili prima del terremoto e ora, un mese dopo, la loro salute, il loro benessere e le prospettive per il loro futuro sono ancora più a rischio. Le loro famiglie stanno combattendo quotidianamente per far fronte alle esigenze basilari e iniziare gradualmente a ricostruire le proprie vite”, ha affermato Lee Nelson, responsabile di Save the Children ad Haiti. “Stiamo cercando di intervenire il più velocemente possibile per fornire aiuto immediato a migliaia di famiglie, fornendo cibo, acqua, utensili, medicinali e assistenza sanitaria, e al contempo stiamo cercando di implementare i nostri programmi di protezione per i bambini e lavorando per farli tornare a scuola il più presto possibile”.

Il terremoto del 12 gennaio ha colpito circa 3 milioni di persone, metà delle quali sono bambini. Gli enormi danni provocati dalla scossa del 7° grado della scala Richter hanno lasciato senza casa moltissime famiglie che ora vivono in campi temporanei spontanei, con nient’altro che i vestiti che hanno addosso. Oggi, vivono tra le macerie, combattendo per trovare un rifugio, per ricevere assistenza medico-sanitaria, per nutrirsi e ci sarà ancora bisogno di molto tempo prima che possano iniziare a riprendere in mano la propria vita e a ricostruire le proprie case.
E proprio in considerazione di questo dramma, Save the Children plaude alla decisione del G7 sulla cancellazione del debito di Haiti e invita le nazioni ad agire affinché anche altre istituzioni multilaterali come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario internazionale, l’Inter-American Development Bank e l’International Fund for Agricultural Development agiscano in questa direzione.

Questo è il disastro di più vaste proporzioni che ha colpito la società haitiana, in tutti i sui aspetti, e ci vorranno anni prima che le famiglie e le città di Haiti possano passare alla fase della ricostruzione”, ha affermato Annie Foster, Responsabile della risposta in emergenza di Save the Children ad Haiti. “Gli haitiani anno una grande capacità di recupero, ma hanno bisogno di aiuto concreto e serio per poter ricostruire la loro vita e assicurare un futuro migliore ai propri bambini”.

Inoltre, a rendere più urgenti i soccorsi, c’è l’ormai imminente stagione delle piogge che dovrebbe iniziare già a metà di marzo e che, già in circostanze normali, causa molti problemi alla popolazione, a causa della pessima rete fognaria e le scarse misure igieniche. Tutto ciò verrà esacerbato dalle migliaia di persone sfollate e la possibile ostruzione delle fogne con le macerie.

Fino ad oggi, 15.000 bambini hanno beneficiato dei programmi di protezione di Save the Children che ha allestito 18 spazi sicuri a misura di bambino a Port-au-Prince e Jacmel. Inoltre, in collaborazione con Unicef, l’International Rescue Committee e la Croce Rossa, l’Organizzazione sta provvedendo alla registrazione dei bambini negli ospedali e nei campi sfollati, in modo da rintracciare le famiglie e riunificarli.
I 14 team medici di Save the Children hanno visitato e curato 10.630 pazienti, in 45 località diverse tra Port-au-Prince, Jacmel e Leogane. Inoltre, l’Organizzazione ha distribuito aiuti alimentari a più di 120.000 persone, inclusi 72.000 bambini e ha distribuito acqua potabile a 59.000 persone, costruito latrine per 7.800 persone, oltre a distribuire aiuti essenziali come coperte, kit igienici, lenzuola ad altre 48.000.

Save the Children, che lavora ad Haiti dal 1978 e che attualmente sta operando con 300 persone di staff, ha l’obiettivo di raggiungere 800.000 persone, tra cui 470.000 bambini. Nello stesso tempo, ove è possibile, l’organizzazione sta continuando a supportare i bambini haitiani attraverso vari programmi, tra cui quelli relativi ad educazione e nutrizione.

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