Il Progetto Futura per promuovere l’uguaglianza di genere e contrastare la povertà educativa: 300 percorsi attivati e rivolti a ragazze e giovani donne a livello nazionale, di cui 100 solo a Venezia
Venerdì 4 ottobre 2024, nell’ambito della rassegna “Dritti sui Diritti”, il Progetto FUTURA ha fatto tappa a Venezia. Attivo, oltre che nel capoluogo veneto, anche a Roma e Napoli, l’intervento, promosso da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YOLK™ in collaborazione con Intesa Sanpaolo, intende contrastare la povertà educativa e materiale. L’obiettivo è rimuovere concretamente gli ostacoli che impediscono alle ragazze e giovani donne (13-24 anni), nei percorsi scolastici e formativi, di esprimere a pieno titolo talenti, capacità e desideri con un’attenzione particolare al delicato passaggio in cui diventano madri. Il progetto è implementato a Venezia da Save the Children in collaborazione con la cooperativa Itaca, a Roma da YOLK™ con il supporto di Asinitas e Be Free e a Napoli dal Forum Disuguaglianze e Diversità con la Cooperativa Dedalus.
Alla luce dell’’esperienza maturata nei due anni di attività in stretta collaborazione con il territorio e con l’Assessorato alla Coesione sociale e politiche sociali del Comune di Venezia, nell’ambito della rassegna “Dritti sui Diritti”, l’incontro ha permesso di fare il punto sulle azioni messe in campo, a partire dai “Piani personalizzati di accompagnamento educativo”, della durata media di un anno e mezzo, definiti in base agli specifici bisogni e aspirazioni di ogni ragazza e giovane donna coinvolta.
I percorsi attivati da FUTURA ad oggi nei tre diversi territori sono stati 300, di cui 100 solo nel capoluogo veneziano.
A livello nazionale Il 49% di tutti gli interventi si concentra nelle azioni rivolte alla ripresa o consolidamento degli studi e l’avvio professionale (47% nel territorio di Venezia).Il 27% si rivolge a speranze e aspirazioni (il 23% nel territorio di Venezia), proponendosi di realizzare obiettivi specifici rivolti al raggiungimento dell’autonomia e del benessere attraverso una pianificazione concreta dei propri obiettivi. Il 19%riguarda il benessere emotivo (il 20% nel territorio di Venezia), ed includono la partecipazione ad attività sportive, culturali, ricreative e, quando necessario, sostegno psicologico. Il restante 5%, rivolto alle relazioni sociali e alle reti di supporto (il 10% nel territorio di Venezia), promuove la conoscenza degli strumenti per esercitare cittadinanza attiva, conoscenza dei luoghi, delle istituzioni, delle possibili reti di supporto sul territorio.
In particolare, nell’area di Venezia, sono stati attivatipercorsi rivolti anche alle giovani madri che prevedono azioniper il benessere, ilcontrasto all’isolamento e supporto alla genitorialità, oltre a percorsi di alfabetizzazione informatica efocalizzati sulcontrasto ai gap di genere nelle discipline STEAM. Per rafforzare l’empowerment femminile,nel solo territorio veneziano, grazie al diretto coinvolgimento delle figure professionali di Intesa Sanpaolo, sono stati attivati per le ragazze e le giovani donne, corsi di educazione finanziaria, per ampliare le loro conoscenze e acquisire strumenti fondamentali per la loro indipendenza economica. Il 50% delle partecipanti a questi corsi sono giovani mamme.
Secondo i dati PISA 2022, infatti, il punteggio medio in financial literacy[1] ottenuto dai 14 Paesi/economie OCSE è stato di 498 punti. L’Italia, con 484 punti, è risultata tra i Paesi con un punteggio statisticamente più basso rispetto alla media internazionale.
Dalla rilevazione emerge anche che in Italia, il punteggio medio in financial literacy presenta un divario di genere a favore dei ragazzi. A livello medio OCSE, infatti, i ragazzi superano le ragazze di 5 punti. Tale differenza è decisamente più marcata in Italia dove tra ragazzi e ragazze raggiunge i 20 punti. In particolare, la percentuale di maschi in grado di risolvere compiti più complessi, corrispondenti ai livelli 4 e 5 della scala, è significativamente maggiore di quella delle coetanee femmine (di 7 e 5 punti percentuali, rispettivamente); al contrario, la percentuale di ragazze che si collocano nel livello minimo di competenza (livello 2) o nel livello 3 è significativamente maggiore di quella dei coetanei maschi (di 6 e 4 punti percentuali, rispettivamente). Non si osservano invece differenze significative tra le quote di ragazzi e ragazze che non raggiungono il livello minimo di competenza.
“Il progetto FUTURA apre la strada a nuovi orizzonti tutti al femminile. Le ragazze e le giovani donne coinvolte hanno l’opportunità di imparare nuove competenze che saranno fondamentali per il loro percorso professionale e la loro emancipazione. Questo passa anche e soprattutto dall’acquisizione di strumenti di educazione finanziaria che le renderanno indipendenti e libere di poter prendere decisioni importanti e in grado di investire e di scommettere su se stesse. Aprire un conto in banca, chiedere un mutuo, investire in attività autonome, sono competenze fondamentali che grazie a FUTURA permettono alle donne di scoprire e seguire le proprie aspirazioni e di cambiare letteralmente la propria vita.” ha sottolineato Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia.
“Uno dei punti di forza del progetto FUTURA è il lavoro congiunto di soggetti diversi che mettono a fattor comune le rispettive esperienze e risorse per aiutare giovani donne le cui difficoltà di oggi rischiano di avere ripercussioni serie in futuro. Intesa Sanpaolo interviene a sostegno del contesto sociale proprio con questo approccio: partecipa attivamente alla progettazione e allo sviluppo delle iniziative, contribuisce a promuovere reti, genera un impatto positivo di lungo termine per il contrasto delle povertà e a favore dell’inclusione sociale” ha commentato Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo.
Queste le parole di Silvia Vaccaro del Coordinamento nazionale del Forum Disuguaglianze e Diversità“I dati e le storie raccolte ci dicono che l’intuizione e la scommessa iniziale del progetto FUTURA erano giuste: pensare a strategie in grado di contrastare il nefasto intreccio tra disuguaglianze educative e disuguaglianze di genere. Il progetto dà indicazioni precise alla politica, una fra tutte che per agire su fenomeni complessi servono interventi flessibili, capaci sia di partire dai bisogni e dai desideri delle persone per cui sono pensati, sia di adattarsi ai diversi contesti territoriali in cui vanno realizzati”.
“Investire sui singoli progetti di vita e sui desideri differenzianti è una scelta preziosissima perché la persona è davvero protagonista, perché sceglie e perché la sua scelta viene riconosciuta. Mi piace pensare alle tante storie di Futura come a tanti romanzi di formazione.” ha affermato Clementina Cordero di Montezemolo, Fondatrice e Presidente Fondazione YOLK™.
In generale, tutti i percorsi attivati si sviluppano e consolidano nel lungo periodo, la durata media infatti è di un anno e mezzo con un accompagnamento durante i percorsi. Il 72% dei piani prendono avvio su proposta e grazie alla sinergia con le associazioni del territorio.Il 16% invece in contatto con i servizi sociali e il rimanente 12% con le scuole di diverso ordine e grado.
L’evento di oggi si è articolato in tre sezioni.
Dopo il racconto dell’esperienza nel progetto a cura di una delle protagoniste e i saluti istituzionali a cura di Simone VenturiniAssessore Coesione sociale e politiche sociali, è seguita la prima sezione dedicata all’ideazione e realizzazione del progetto a livello nazionale con le parole di Daniela FatarellaDirettrice generale Save the Children, Paolo BonassiChief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo, Clementina Cordero di Montezemolo Presidente YOLK™ e Silvia VaccaroCoordinamento Nazionale Forum Disuguaglianze e Diversità. Ha seguito poi la sezione dal titolo “Una comunità che educa: direzioni, azioni e racconti” con gli interventi di Danilo CorràDirettore Area Coesione sociale Comune di Venezia, Willy MazzerResponsabile Area Giovani e Sviluppo di Comunità – Cooperativa Sociale Itaca, Maria Giovanna Salmaso, Stefano Prodomini –Impact Learning Intesa Sanpaolo. L’ultima sezione, dal titolo “Confronto in plenaria e conclusioni”si è aperta con il racconto dell’esperienza nel progetto a cura di due protagoniste ed è proseguita conla partecipazione di Magda BiancoCapo Dipartimento tutela della clientela ed educazione finanziaria – Banca d’Italia Azzurra Rinaldieconomista, Annamaria Ajellogià Presidente Invalsi, Francesca Bilotta Responsabile Educazione e Povertà Minorile Save the Children Italia. A moderare l’incontro la giornalista del Tg Rai Veneto Elena Chemello.
Attraverso la piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo www.forfunding.it/progettofutura tutti possono sostenere il progetto FUTURA con il proprio contributo.
Un breve video che racconta il progetto FUTURA a Venezia è disponibile al link: https://vimeo.com/1016006063/615f431d5c?share=copy
Per informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children
Tel. 3385791870 - 3389625274 - 3409367952 - 3316676827
ufficiostampa@savethechildren.org
www.savethechildren.it
[1] La financial literacy riguarda la conoscenza e la comprensione dei concetti e dei rischi finanziari, nonché le competenze e gli atteggiamenti necessari per applicare tali conoscenze al fine di prendere decisioni efficaci in una serie di contesti finanziari, per migliorare il benessere finanziario degli individui e della società e per consentire la partecipazione alla vita economica.