Immigrazione: degli oltre 800 minori migranti giunti negli ultimi giorni in Sicilia, 500 si sono allontanati dalle strutture di prima accoglienza
I minori rischiano lo sfruttamento lavorativo, sessuale, l’impiego in attività illegali l’Organizzazione, alla vigilia dell’audizione del Ministro Alfano alla Camera, chiede l’intervento delle istituzioni per strutturare una gestione non emergenziale dell’accoglienza.
Aumenta di giorno in giorno il numero di minori soli che stanno abbandonando le strutture di prima accoglienza della Sicilia dove sono stati condotti subito dopo lo sbarco e che vagano, senza adulti di riferimento, sia sul territorio siciliano che altrove.
“I rischi ai quali questi ragazzi e queste ragazze si espongono sono enormi: possono diventare facile manovalanza per il lavoro nero, lo sfruttamento sessuale, la criminalità”, spiega Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children, l’organizzazione internazionale indipendente dedicata dal 1919 a salvare i bambini e a promuovere i loro diritti.
Secondo i dati raccolti da Save the Children, degli oltre 800 minori non accompagnati arrivati via mare a Porto Empedocle, Catania e Augusta - in Sicilia - fra il 9 e il 14 aprile, almeno 500 sono scappati dalle strutture di prima accoglienza dove erano stati condotti. Si tratta, per la maggior parte, di ragazzi eritrei, somali ed egiziani, che si aggiungono alle altre centinaia arrivati nelle settimane e mesi scorsi anche dalla Siria, per un totale di oltre 2370 minori stranieri non accompagnati giunti dal 1° gennaio ad oggi.
“Le fughe sistematiche di questi adolescenti sono la prova lampante di una scandalosa e cronica mancanza di un sistema in grado di proteggerli e supportarli. Siamo costretti per l’ennesima volta a denunciare i danni concreti prodotti da questa mancanza”, prosegue Raffaela Milano.
“I minori che arrivano nel nostro paese, il più delle volte vogliono raggiungere mete già prestabilite, in Italia o all’estero, dove trovare lavoro e condizioni di vita migliori. Viste le difficoltà ad ottenere in modo legale e tempestivo un ricongiungimento familiare nel territorio italiano o europeo ed il caos assoluto che regna nelle strutture adibite alla prima accoglienza, i ragazzi decidono di scappare e affrontare il viaggio affidandosi spesso ad adulti che speculano sulla loro condizione”.
“I nostri operatori e mediatori culturali, che operano nell’ambito del progetto Praesidium coordinato dal Ministero dell’Interno, sono presenti nei vari luoghi di approdo in Sicilia e stanno facendo il massimo per indirizzare, rassicurare e motivare questi minori a entrare nelle comunità d’accoglienza, ma è difficile guadagnarsi la fiducia di un ragazzo quando la prima esperienza che fa, al suo arrivo, è essere ammassato alla bene e meglio in una scuola inutilizzata da tempo, come nel caso della scuola Verdi di Augusta, dormendo a terra su materassi di fortuna, senza neanche un cambio di vestiario”, spiega ancora il Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children.
“Domani il ministro degli Interni Alfano informerà la Camera in merito agli arrivi di migranti via mare, fra i quali molti minori sia non accompagnati che accompagnati. Questa situazione richiede un’azione immediata da parte delle istituzioni italiane. Chiediamo al Governo di intervenire e prendere in mano la situazione, adottando misure per garantire una accoglienza dignitosa e qualificata ai minori soli e ai nuclei familiari con bambini e al contempo per chiudere le strutture del tutto fuori dagli standard che sono state utilizzate in questi giorni, quali ad esempio la scuola Verdi di Augusta o il centro di accoglienza straordinaria in provincia di Trapani”.
“La cosa fondamentale è impegnarsi in una gestione strutturale e non emergenziale dell’accoglienza. A tale scopo Save the Children si appella al Parlamento perché discuta al più presto e si giunga entro l’estate ad una rapida approvazione della proposta di legge sul sistema di protezione e accoglienza presentato dai parlamentari dei principali partiti politici e elaborato con il contributo di Save the Children”, conclude Raffaela Milano.
Tra le principali misure contenute nella proposta di legge l’uniformazione delle procedure di identificazione e accertamento dell’età; l’istituzione di un sistema nazionale di accoglienza, con un numero adeguato di posti e standard qualitativi garantiti; l’attivazione di una banca dati nazionale per governare l’invio dei minori che giungono in Italia nelle strutture di accoglienza dislocate in tutte le regioni, sulla base delle disponibilità di posti e di eventuali necessità e bisogni specifici dei minori stessi (attraverso una “cartella sociale”); la garanzia di un fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che non gravi sulle spese dei Comuni di rintraccio; la presa in carico e un sostegno continuativo per i minori in condizioni di particolare vulnerabilità (come le vittime di tratta e di sfruttamento o i richiedenti asilo).
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