Immigrazione: inaccettabile un impegno a metà dell’Europa

Immigrazione: Save the Children, inaccettabile un impegno a metà dell’Europa


Qualunque piano che venga deliberato dall’odierno vertice dei Capi di Stato e di governo della UE che non preveda un impegno, in termini finanziari, di personale e di mezzi, per una missione di ricerca e di salvataggio in mare, e l’attivazione di un sistema di quote per una più equa e sostenibile redistribuzione tra gli Stati dei profughi e richiedenti asilo, sarebbe inaccettabile e dimostrerebbe l’incapacità dell’Europa di comprendere fino in fondo la portata e la drammaticità dell’attuale fenomeno migratorio.

Questo l’allarme lanciato da Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e promuoverne i diritti,  a poche ore del vertice di Bruxelles, che ricorda che ben 2500 bambini potrebbero perdere la vita in mare durante quest’anno.

Secondo Save the Children, seppur sembri che si vada in direzione di un potenziamento delle operazioni Triton e Poseidon, in termini finanziari, di personale e di mezzi, non è ancora chiaro se sarà ampliata la zona di azione e reso esplicito il compito di salvare vite umane, evitando tragedie come quelle che si sono verificate pochi giorni fa, in cui ogni giorno rischiano di morire centinaia di bambini.

“Perfino i leader che lo scorso ottobre più si erano opposti alla definizione e al finanziamento di un’operazione europea di ricerca e salvataggio in mare, che potesse svolgere le stesse funzioni della missione italiana Mare Nostrum, oggi hanno riconosciuto la miopia di quella scelta e l’assoluta necessità di attivarsi con urgenza. È inaccettabile un impegno a metà dell’Europa”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children. “I leader europei devono oggi assumersi la responsabilità di creare una robusta ed efficace operazione di ricerca e salvataggio in mare ed esplicitare formalmente che lo scopo prioritario di questa missione sia evitare che migliaia di persone muoiano. Auspichiamo fortemente che il governo italiano si muova in questa direzione.”

Save the Children, inoltre, sottolinea come tali impegni vadano di pari passo con un’assunzione di responsabilità forte e condivisa tra gli Stati Membri per l’accoglienza e la protezione di un flusso sempre più imponente di profughi e richiedenti asilo che non può pesare solo su alcuni stati. In tal senso, l’Organizzazione chiede la sospensione temporanea del trattato di Dublino e l’attivazione di un sistema di quote per una più equa e sostenibile redistribuzione tra gli Stati.

“Ogni paese, inoltre, ha il dovere di migliorare il proprio sistema di accoglienza, per dare degna ospitalità a persone che fuggono da guerre, violenze e carestie, soprattutto per i gruppi più vulnerabili come i minori”, continua Valerio Neri. “ Prima tra tutti l’Italia che nonostante gli sforzi dell’ultimo periodo, ha ancora bloccata alla Camera la proposta di legge bipartisan redatta da Save the Children per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati depositata il 3 ottobre 2013, di cui l’Organizzazione chiede l’immediata approvazione.”

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