Iraq: 30.000 bambini in pericolo di vita a Hawija, esposti a bombe e a combattimenti

"Fino a 30.000 bambini nella città di Hawija sono in estremo pericolo, esposti a bombe e combattimenti” commenta Aram Shakaram, vicedirettore di Save the Children in Iraq di fronte all’inizio dell’offensiva per cacciare via l’Isis da una delle sue ultime roccaforti urbane nel paese.

“Hanno già sofferto orribilmente mentre la città era sotto il controllo dell’Isis. Cibo, acqua e medicine stanno finendo e ci risulta che molti bambini siano deboli e malnutriti. Scuole e ospedali sono stati chiusi. Ora le famiglie affrontano una scelta terribile: restare, mentre i combattimenti si intensificano, oppure mettere a rischio la propria vita fuggendo a piedi, per 12 ore attraverso campi minati e con la presenza dei cecchini e infine guadare un fiume per raggiungere la salvezza” aggiunge Shakaram. “Con le strade interrotte, è imperativo che tutte le forze irachene e della coalizione aprano vie di fuga per le persone, consentendo ai civili di scappare ovunque vi sia maggiore sicurezza”.

Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, chiede alle forze che conducono l’offensiva di evitare l’uso di armi esplosive in aree popolate e di fare tutto il possibile per proteggere vite innocenti. In assenza di queste condizioni, conclude Shakaram, “troppi bambini finiranno nel fuoco incrociato”.

I nostri team sono pronti ad aiutare le persone in fuga con la distribuzione di kit di prima emergenza e attività di sostegno affinché i bambini tornino a scuola. Negli anni passati i bambini scappati dalla città hanno potuto beneficiare di supporto psicologico, attività educative di base e di spazi sicuri.

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