Lampedusa, minori: Save the Children, situazione di nuovo al collasso
Save the Children esprime forte preoccupazione per la situazione che si è creata a Lampedusa.
Questa mattina è stato disposto il trasferimento soltanto di 31 minori non accompagnati e 10 migranti del Marocco. Restano ancora sull’isola 722 persone di cui 102 donne e 15 minori non accompagnati.
Alcuni di questi stessi minori, durante la notte tra il 10 e l’11 dicembre, si sono trovati coinvolti in una rissa al CPSA iniziata per futili motivi e degenerata in uno scontro violento che ha coinvolto anche donne e minori. Secondo quanto riferito dall’operatore di Save the Children presente sull’isola nell’ambito del progetto Praesidium, sono stati utilizzati pietre, coltelli e bastoni di metallo e ci sono stati feriti. Sia ieri che oggi la tensione è rimasta altissima.
Già da tempo Save the Children ha richiamato l’attenzione sulla situazione di Lampedusa di nuovo al collasso, segnalando la necessità e l’urgenza di trasferire immediatamente i migranti dall’isola, a partire dai minori e dalle persone più vulnerabili che non possono più sostenere le precarie condizioni di accoglienza.
Nell’ultimo periodo, il freddo ha reso più insostenibile la permanenza dei minori, soprattutto perché costretti a vivere in condizioni del tutto inaccettabili, in alcuni casi senza poter disporre nemmeno di materassi e coperte. Save the Children è a conoscenza del fatto che vi sono posti di accoglienza disponibili nelle strutture dedicate ai minori ma che, a causa dell’incertezza circa i finanziamenti, queste opportunità di accoglienza non sono rese disponibili.
L’Organizzazione ribadisce, nel rispetto del superiore interesse dei minori, la necessità immediata di sbloccare tale situazione e gestire l’accoglienza dei minori in modo strutturato e non emergenziale, attraverso la stabilizzazione del fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e la definizione di una rete di servizi sull’intero territorio nazionale. Inoltre, a fronte della limitata capienza del CPSA di Lampedusa (con solo 50 posti dedicati a donne e minori), l’Organizzazione chiede l’apertura di una struttura temporanea che in caso di ulteriori arrivi possa garantire una risposta rapida ed efficace in termini di primissima accoglienza e protezione dei minori.
E’ davvero inaccettabile il fatto che dopo l’esperienza vissuta con la crisi del nord Africa ci si ritrovi al punto di partenza, in una condizione di caos organizzativo di cui le prime vittime sono, appunto, i minori e le persone in condizioni di fragilità.
Per informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070023 - 71 - 63
press@savethechildren.it
Questa mattina è stato disposto il trasferimento soltanto di 31 minori non accompagnati e 10 migranti del Marocco. Restano ancora sull’isola 722 persone di cui 102 donne e 15 minori non accompagnati.
Alcuni di questi stessi minori, durante la notte tra il 10 e l’11 dicembre, si sono trovati coinvolti in una rissa al CPSA iniziata per futili motivi e degenerata in uno scontro violento che ha coinvolto anche donne e minori. Secondo quanto riferito dall’operatore di Save the Children presente sull’isola nell’ambito del progetto Praesidium, sono stati utilizzati pietre, coltelli e bastoni di metallo e ci sono stati feriti. Sia ieri che oggi la tensione è rimasta altissima.
Già da tempo Save the Children ha richiamato l’attenzione sulla situazione di Lampedusa di nuovo al collasso, segnalando la necessità e l’urgenza di trasferire immediatamente i migranti dall’isola, a partire dai minori e dalle persone più vulnerabili che non possono più sostenere le precarie condizioni di accoglienza.
Nell’ultimo periodo, il freddo ha reso più insostenibile la permanenza dei minori, soprattutto perché costretti a vivere in condizioni del tutto inaccettabili, in alcuni casi senza poter disporre nemmeno di materassi e coperte. Save the Children è a conoscenza del fatto che vi sono posti di accoglienza disponibili nelle strutture dedicate ai minori ma che, a causa dell’incertezza circa i finanziamenti, queste opportunità di accoglienza non sono rese disponibili.
L’Organizzazione ribadisce, nel rispetto del superiore interesse dei minori, la necessità immediata di sbloccare tale situazione e gestire l’accoglienza dei minori in modo strutturato e non emergenziale, attraverso la stabilizzazione del fondo nazionale per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e la definizione di una rete di servizi sull’intero territorio nazionale. Inoltre, a fronte della limitata capienza del CPSA di Lampedusa (con solo 50 posti dedicati a donne e minori), l’Organizzazione chiede l’apertura di una struttura temporanea che in caso di ulteriori arrivi possa garantire una risposta rapida ed efficace in termini di primissima accoglienza e protezione dei minori.
E’ davvero inaccettabile il fatto che dopo l’esperienza vissuta con la crisi del nord Africa ci si ritrovi al punto di partenza, in una condizione di caos organizzativo di cui le prime vittime sono, appunto, i minori e le persone in condizioni di fragilità.
Per informazioni:
Ufficio stampa Save the Children Italia
Tel: 06.48070023 - 71 - 63
press@savethechildren.it